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Il patrimonio di Ibiza e Formentera (Pitiuse): ses Salines (le Saline)

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Ibiza ha un’estensione di 573 chilometri quadrati; il numero degli abitanti è di 130.000 circa, distribuiti fra cinque comuni. I più popolati sono: Ibiza nella zona meridionale, Santa Eulària (Santa Eulalia) nella zona orientale, Sant Antoni (Sant’Antonio) nella zona occidentale. I due restanti sono: Sant Josep (San Giuseppe) a sud – è il più esteso – e Sant Joan (San Giovanni) a nord. Formentera occupa 84 chilometri quadrati; il numero degli abitanti sfiora le 10.000 persone. Dista dall’altra isola solo 87 chilometri (12 miglia).

Ibiza e Formentera (arcipelago delle Pitiuse) condividono un patrimonio di considerevole valore: ses Salines (le Saline) un’area marina-terrestre dove vivono importanti specie animali e vegetali. Dichiarata parco naturale, le straordinarie estensioni di posidonia –un tipo di alga– dei fondali hanno contribuito alla sua inclusione nella lista Unesco del “Patrimonio dell’Umanità”.

Ibiza fu dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999. Indubbiamente si tratta di un riconoscimento meritato, che si deve a molteplici fattori. Oltre ai gioielli artistici racchiusi nelle stradine misteriose di Dalt Vila, vale la pena di accennare alla necropoli punica di Puig des Molins, in prossimità della cittadella fortificata; l’abitato fenicio di sa Caleta; le già menzionate praterie di posidonia, che trasformano il parco naturale di Ses Salines in un ambiente unico per la pratica dell’immersione e di altre attività acquatiche.

Dalt Vila si trova nella parte alta di Ibiza, sopra una collina molto prossima al mare, dove si stabilirono i fenici creando il primo nucleo della capitale insulare. Gli edifici sono circondati dalla muraglia difensiva: d’origine medievale, fu rimodernata nel XVI secolo da Filippo II, con l’intenzione di proteggere meglio il fianco occidentale. Nei quartieri “sa Penya” e “la Marina” sono numerosi i ritrovi e i ristoranti. È d’obbligo una visita a questa zona pittoresca, il cui aspetto più rilevante è la sensazione di libertà che si respira ad ogni angolo… ad essa si deve la fama di cui godono le isole nel mondo intero.

Con un’estensione di 50.000 metri quadrati approssimativamente, il giacimento archeologico di Puig des Molins costituisce la necropoli meglio conservata di tutta la cultura fenicio-punica. In essa ci sono all’incirca 3.500 ipogei, la sepoltura più comune in quest’area. Lo stato eccellente in cui sono arrivati al giorno d’oggi si deve al fatto che nei secoli successivi non fu edificato nulla su questi terreni, essendo riservati alla coltivazione: soprattutto dell’ulivo.

L’abitato fenicio di sa Caleta occupa una penisola pianeggiante che dalla spiaggia di es Codolar s’allunga fino al Puig des Jondal, in prossimità dell’aeroporto. Venne fondato a metà del VII secolo a.C. dai Fenici, che partivano dal sud della Penisola Iberica in cerca di metalli preziosi. Trascorsi 50 anni, essi scoprirono un posto più adatto –soprattutto meglio protetto da eventuali attacchi nemici– per costruire una cittadina: il promontorio dove nell’attualità s’erge il centro storico di Ibiza, intatto dopo 2.600 anni. L’abitato di sa Caleta, dove vennero realizzati scavi archeologici a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, dà un’idea dell’antica struttura urbana grazie allo stato in cui si trovano gli edifici del cosiddetto “quartiere meridionale”. In cambio, non si può dire che siano conservate bene le costruzioni del quartiere centrale, la zona del porto, nonché quella nordoccidentale.

Le estensioni di posidonia di Ses Salines aiutano a capire il motivo per cui Ibiza è entrata nel novero dei luoghi dichiarati Patrimonio dell’Umanità. Si tratta di un’area che presenta caratteristiche geomorfologiche, paesaggistiche ed ambientali assolutamente peculiari e che costituisce la zona umida per antonomasia delle Isole Pitiuse. Ses Salines è un ecosistema d’immenso valore per la biodiversità delle specie animali e vegetali che la popolano, arrivato fino ai nostri giorni perché il sale di cui è ricco è stato estratto da tempi antichissimi in maniera razionale ed artigianale. Senza dubbio le praterie di posidonia giocano un ruolo fondamentale per mantenere questo ecosistema oltre che vivo, in condizioni perfette. Foto cortesia Ufficio Turismo Ibiza

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
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