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Cadice (Andalusia), vacanza nelle spiagge del sud della Spagna

Cadice, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cadice dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Considerata la più antica città europea abitata in maniera ininterrotta, Cadice (Cádiz) è una delle destinazioni turistiche migliori dell’Andalusia occidentale. Il centro storico, completamente circondato dalle acque dell’Oceano Atlantico, è un delizioso labirinto di tortuose stradine e piazze assolate, mentre lungo il perimetro si aprono le spiagge municipali affollate fin dai primi caldi primaverili. L’aria che si respira passeggiando nella parte più antica di Cadice, nettamente distinta dalla poco interessante città moderna, è frizzante, positiva; il chiacchiericcio delle taverne dove il pesce sfrigola in padella dalla mattina alla sera si mescola al suono dei gabbiani e a quello delle onde, dando vita ad un concerto quotidiano dalle sonorità prettamente andaluse.

La storia di Cadice è antichissima e affonda le proprie radici a più di tremila anni fa, quando i Fenici posero la prima pietra dell’allora Gadir (XI sec. a.C.). Successivamente l’insediamento cadde in mano romana e visigota, prima che, nel 711, l’avanzata araba non convertisse all’islamismo l’intera Andalusia. Solo nella seconda metà del XIII secolo i cristiani, guidati da Alfonso X detto “il Saggio”, riconquistarono la città annettendola al Regno di Castiglia. Neanche trecento anni dopo, in seguito alla scoperta dell’America, Cadice divenne uno dei porti più importanti all’interno dello scacchiere commerciale con il Nuovo Mondo, mantenendo questo status per diversi secoli. Il Settecento, in particolare, ha rappresentato una parentesi estremamente florida nella plurimillenaria storia cittadina, nonché il periodo da cui sono scaturite le idee alla base della prima costituzione spagnola di stampo liberale, firmata proprio a Cadice nel 1812.

Per cercare di comprendere Cadice e riuscire ad orientarsi nella città vecchia non si può prescindere dalla conoscenza dei cosiddetti “barrios”, i quartieri in cui è suddivisa. Il centro storico ne conta quattro: il Barrio del Pópulo, dove si erge la Cattedrale; il Barrio de Santa Maria, che ricalca il profilo dell’antico quartiere gitano, culla del flamenco; il Barrio de la Viña, originariamente occupato da un grande vigneto e successivamente divenuto il quartiere dei pescatori; ed il Barrio del Mentidero, baricentro della movida notturna grazie ai bar, ristoranti e locali.

Sormontata da una pittoresca cupola gialla, la Cattedrale è un ottimo punto di partenza per la visita della città. L’edificio è caratterizzato da uno stile non propriamente definibile, una sorta di ibrido tra barocco e neoclassico figlio di un cantiere protrattosi per ben 122 anni, dal 1716 al 1838. Proprio a causa della lunghezza dei lavori, l’originario progetto autenticamente barocco disegnato da Vicente Acero fu rivisto e contaminato da elementi neoclassici, quali la cupola, la facciata principale e le torri laterali. Le dimensioni della basilica sono imponenti, ma le decorazioni non sono paragonabili a quelle di tante altre sparse per la regione; in compenso ai suoi piedi di apre una graziosa piazza pedonale le cui pietre della pavimentazione sono state posate in maniera tale da riprodurre la pianta della Cattedrale.

Uscendo dalla chiesa, sul lato orientale della piazza si trova il Museo Catedralicio, dove osservare un antico tracciato stradale medievale, alcuni oggetti preziosi appartenenti al corredo della basilica ed opere d’arte di vario genere. Altri scavi interessanti sono quelli del Teatro Romano, riportato alla luce dagli archeologi lungo Campo del Sur, il tratto di circonvallazione esteso lungo il lato meridionale del centro, mentre tra quest’ultimo e la Cattedrale c’è la Casa del Obispo, un ampio museo archeologico di oltre 1.500 mq. L’itinerario di visita offre un’ampia ed esaustiva panoramica della storia locale, dall’VIII al XVIII secolo, regalando scorci interessanti su alcune rovine particolarmente antiche.

Abbandonando la zona della Cattedrale e spostandosi più a nord si giunge a Plaza de Topete, una piazza sempre animata costellata di variopinte bancarelle floreali; a quest’ultime si deve l’antico nome di Plaza de las Flores, talvolta utilizzato ancora oggi dagli abitanti per riferirsi alla piazza. Accanto a Plaza de Topete è situato il Mercado Central, il più antico mercato coperto di tutta la Spagna, essendo stato inaugurato nel 1837, mentre ancora più a nord, in Plaza de Mina, si può visitare il Museo de Cádiz. L’allestimento è ampio ed eterogeneo, potendo vantare una ricca sezione archeologica, che include un paio di bei sarcofagi fenici in marmo e numerose statue romane, seguita da una collezione di belle arti in cui trovano posto una ventina di tele di carattere sacro dipinte da Francisco de Zurbarán.

Meno conosciuto del precedente ma accessibile gratuitamente, il Museo de las Cortes de Cádiz espone numerosi reperti inerenti al parlamento di Cadice del 1812. Tra gli oggetti in mostra spicca il grande e dettagliato plastico in mogano e avorio della città settecentesca, un’opera unica nel suo genere eseguita da Alfonso Ximénez tra il 1777 ed il 1779. Infine, per completare il quadro dei musei, non resta da vedere che il Museo de Vinos y Toros, l’esposizione incentrata su due delle eccellenze andaluse per antonomasia. Oltre ad un migliaio di bottiglie di vino provenienti da tutta la provincia e per lo più antiche, l’allestimento mostra innumerevoli fotografie e locandine sulla corrida che, malgrado i feroci dibattiti degli ultimi anni, sono ancora il passatempo preferito di tanti “gaditanos”.

Per concludere degnamente la visita a Cadice non resta che passare in rassegna le sue spiagge più importanti. La principale è Playa de la Caleta, lo stretto lembo di sabbia esteso a sud del Castillo de Santa Catalina, al margine occidentale del Barrio de la Viña, in pieno centro storico. La spiaggia, facilmente distinguibile per la presenza di un brutto stabilimento balneare in finto stile moresco, è spesso affollata ma consente ai visitatori di sfuggire all’afa dei pomeriggi estivi. Altrettanto popolata ma di gran lunga più ampia è Playa de la Victoria, la spiaggia che delimita il litorale della parte moderna della città.

L’evento storicamente più sentito, divertente e affascinante dell’anno è senza ombra di dubbio il Carnevale, festeggiato come in nessun’altra città spagnola. Passione, umorismo e un tasso alcolemico sopra le media sono gli ingredienti principali dei dieci giorni di celebrazioni che ogni anno animano la città a cavallo tra due fine settimana di febbraio, quando gruppi di persone mascherate chiamati “murgas” sfilano per la città a piedi o a bordo di carri allegorici esibendosi in pittoresche scenette comiche. I migliori murgas sono premiati dal giudizio del Gran Teatro Falla, ma chiunque può prendere parte ai festeggiamenti sotto forma di “ilegales”, il termine usato per indicare qualunque gruppo decida di scendere in strada proponendo il proprio repertorio.

Grazie all’affaccio sul mare, il clima è temperato, meno torrido rispetto ad altre zone dell’Andalusia, caratterizzato da una temperatura media annua intorno ai 17 gradi. L’aspetto più positivo sono le 3.200 ore di sole all'anno che, tradotte in giorni, equivalgono ad almeno 300 giorni di bel tempo. Il mese più caldo è agosto, durante il quale la temperatura oscilla mediamente tra 28 e 22 gradi, mentre quello più fresco è gennaio, contraddistinto da valori medi rispettivamente pari a 16 e 10 gradi. D’estate piacevoli brezze marine e basso tasso di umidità contribuiscono ad attenuare l’afa che altrimenti si percepirebbe, ma se proprio avete caldo potete sempre concedervi un bel tuffo refrigerante.

Come arrivare? In aereo ci sono diverse compagnie europee che fanno la spola tra Jerez de la Frontera, 38 km a nord-est, ed importanti metropoli europee quali Düsseldorf, Francoforte, Berlino e Monaco, in Germania, Londra (Gran Bretagna), Parigi (Francia) e Ginevra (Svizzera); a 130 km da Cadice, inoltre, si trova l'Aeroporto San Pablo di Siviglia, servito anche da numerosi voli low-cost. In auto sono quattro le arterie stradali che uniscono questa provincia con il resto dell'Andalusia: l'autostrada Siviglia-Cadice e le nazionali IV Madrid-Cadice (E-5), 340 Cadice-Malaga e A-382 che si spinge nel cuore della regione attraversando tutta la Serrania de Ronda. In treno, infine, ci sono linee dirette da Madrid, Barcellona, Siviglia e Algeciras, mentre dal porto di Cadice partono tra gli altri i traghetti di collegamento con le Isole Canarie.
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 Pubblicato da - 22 Febbraio 2015 - © Riproduzione vietata

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