Medinaceli (Spagna): visita al piccolo borgo della Castiglia e León
Medinaceli, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Medinaceli dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Medinaceli sorge in un territorio che è stato calcato da molte civiltà, le più importanti delle quali hanno lasciato evidenti tracce, parliamo dunque dei Romani, degli Arabi e dei Cristiani. Questo borgo di appena 800 abitanti è inserito nella provincia di Soria, comunità autonoma della Castiglia e León, dominando la Meseta castigliana da un’altura, altitudine 1.253 metri.
Impossibile confondere Medinaceli fra i tantissimi paesi della Spagna poiché esso si distingue innanzitutto per il fatto di possedere un ammiccante centro storico talmente suggestivo da essere dichiarato Bene d’Interesse Culturale.
Dopo aver visitato il peculiare Nevero Medieval, arcaica ghiacciaia seminterrata utilizzata per conservare i cibi tramite neve pressata con cui veniva riempita, si passa a contemplare il Palazzo Ducale, magnifico emblema del potere di marca seicentesca con rimaneggiamenti eseguiti nel secolo successivo. Custodisce al suo interno alcuni mosaici d’epoca romana molto ben tenuti, a differenza del Castello arabo che serba solo poche rovine.
Impossibile confondere Medinaceli fra i tantissimi paesi della Spagna poiché esso si distingue innanzitutto per il fatto di possedere un ammiccante centro storico talmente suggestivo da essere dichiarato Bene d’Interesse Culturale.
Storia ed origine del nome
Alla località era stato attribuito il nome arabo Madinat Salim quando qui i musulmani imperversavano condizionando gran parte delle vicende avvenute intorno al Mille, un periodo di scontri frequenti con i Cristiani, tanto da imporre l’erezione intorno al borgo di solide mura di cui sopravvivono oggi alcuni tratti. La definitiva cacciata dei Mori dalla penisola ispanica avvenne presto e Medinaceli si ritrovò sotto il pieno controllo della monarchia di Castiglia, afflitta però da un’annosa questione dinastica riguardante Alfonso X e i suoi figli, uno dei quali, Ferdinando de la Cerda, rivendicò a gran voce il diritto di accedere al trono. Alla casata fu invece accordata la contea di Medinaceli, che si trasformò in ducato incrementando prestigio, potenza e ricchezza.Medinaceli, film location di Sergio Leone
Il paese, tuttavia, ha abbandonato tutti i fasti del passato per abbracciare la logica della terra e rivestendo un ruolo quasi prettamente rurale, legato alle pratiche dell’agricoltura e dell’allevamento permeanti l’intera economia locale. Il contesto bucolico e ancorato a un carattere soavemente selvaggio piacque non poco al grande regista Sergio Leone, che decise nel 1971 di girare qui alcune scene del mitico western "Giù la testa" con Rod Steiger e James Coburn.Cosa vedere a Medinaceli
Il nucleo urbano si presenta d’impianto semplice e di largo respiro, in cui trovano posto alcuni interessanti monumenti, ad esempio l’Arco Romano risalente al II secolo e gelosamente preservato dato che si tratta dell’unico esemplare a tre fornici presente sulla penisola iberica. La Collegiata di Nuestra Seňora de l'Asunción riporta tutti gli elementi caratteristici dello stile tardo gotico ma conservando una pregevole cripta romanica ereditata dalla precedente Chiesa di Santa Maria Maggiore. All’interno è possibile ammirare un Cristo di Medinaceli realizzato in legno nel Cinquecento e un bell’organo ascrivibile al ‘700, prossimo al coro rinascimentale e all’altare barocco. Risale al 1528 il Convento di Santa Isabel, voluto dalle monache clarisse. Trent’anni dopo venne poi costruita la Chiesa di San Roman, la cui origine non è cristiana, in equilibrio fra i tratti distintivi di una sinagoga e qualche specificità propria della moschea.Dopo aver visitato il peculiare Nevero Medieval, arcaica ghiacciaia seminterrata utilizzata per conservare i cibi tramite neve pressata con cui veniva riempita, si passa a contemplare il Palazzo Ducale, magnifico emblema del potere di marca seicentesca con rimaneggiamenti eseguiti nel secolo successivo. Custodisce al suo interno alcuni mosaici d’epoca romana molto ben tenuti, a differenza del Castello arabo che serba solo poche rovine.