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San Blas (Panama), nell'arcipelago tra isole coralline e cultura Kuna

San Blas, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. San Blas dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Non c’è turista al mondo che abbia messo piede sull’arcipelago delle San Blás, a Panama, e ne sia rimasto deluso. Questo gruppo di isole coralline disseminato nell’omonimo Golfo de San Blas, infatti, è un vero e proprio paradiso caraibico che offre occasioni uniche per snorkeling straordinari, immersioni tra relitti affondati o semplice relax balneare. Ogni settimana sbarcano nell’arcipelago diverse navi da crociera, che generalmente fanno scendere i passeggeri nei due animati centri di El Polvenir e Cartì, le località più conosciute del gruppo delle San Blás. Meno conosciuta e tutta da scoprire è la cultura Kuna, quella degli indigeni che abitano fieramente le oltre 360 isole dell’arcipelago da più di seicento anni.

Un paio di chilometri a est di Punta de San Blas, all’estremità nord-occidentale della Comarca de Kuna Yala, l’isoletta di El Porvenir (Gaigirgordup in lingua Kuna) rappresenta la porta d’ingresso principale all’arcipelago. Nonostante gli abitanti siano appena duemila e le strutture paiano uscite dal passato, El Porvenir è anche il capoluogo delle San Blás, potendo vantare una stretta pista di atterraggio, una modesta stazione di polizia e l’ufficio dell’amministrazione. Il consiglio è quello di trascorrere il minor tempo possibile sull’isola che, tuttavia, offre l’opportunità di visitare un piccolo ma interessante museo incentrato sulla cultura Kuna: il Museo de la Nacion Kuna. La collezione, allestita in un palazzo a due piani inaugurato nel 2005, comprende ceramiche, utensili da cucina, strumenti musicali ed un prototipo di sepoltura Kuna.

Con il termine Cartì si è soliti indicare il gruppo di isole e il sottile lembo di costa raggiungibili in circa 45 minuti di barca a sud di El Porvenir. A 100 metri di distanza dalla terraferma si scorge Cartì Suitupo (Isola del Granchio), una delle più densamente popolate delle San Blás e per questo non molto affascinante agli occhi di un visitatore. Tra i problemi più gravi emersi negli ultimi anni c’è l’inquinamento, che deturpa sia la costa che l’entroterra, per il quale occorre trovare una soluzione in tempi brevi. Anche qui si trova un museo dedicato ai Kuna, ma in generale vale lo stesso discorso fatto per El Porvenir.

Se vi trovate a Cartì, l’isola più vicina dalla quale cominciare la visita all’arcipelago è Isla Aguja, un paradiso al riparo dal turismo di massa in piacevole contrasto con la precedente. A Corbiski si iniziano a intravedere le caratteristiche autentiche dell’arcipelago delle San Blás. Quest’ultima, che offre la suggestiva opportunità di interagire con gli abitanti del luogo in pace e in un clima davvero accogliente, è il punto di partenza per diverse escursioni di snorkeling, anche se non sono molte le spiagge indicate per nuotare. Sotto questo aspetto è meglio Nalunega, ovvero l’”Isola del Dentice”, un nome emblematico che consente di capire subito quale sia l’attività più praticata dai quasi 500 abitanti. Qui si trova il primo albergo dell’arcipelago, l’Hotel San Blás, che nel 1972 sancì l’inizio del turismo.

Ad appena 5 minuti di barca da El Porvenir si trova Wichub-Walá, un’isola scarsamente popolata frequentata prevalentemente da viaggiatori zaino in spalla che non perdono occasione di intrattenersi in chiacchiere coi pittoreschi abitanti. Anche qui le spiagge sono incantevoli, ideali per nuotare e fare snorkeling. Poco distante da Wichub-Walá c’è l’Ukuptupu, un sorta di piattaforma artificiale poco più piccola di un campo da calcio che dal 1974 al 1998 ha ospitato i ricercatori dello Smithsonian Tropical Research Institute (STRI); ad allontanarli dall’arcipelago fu l’approvazione di nuove leggi più stringenti in merito alla presenza di stranieri nella regione.

Quanto visto fino ad ora non è niente paragonato alla bellezza accecante dei Cayos Los Grullos, una dozzina di atolli corallini sparsi una decina di chilometri a nord-est di Nusatupo, a sua volta gemella della vicina Rìo Sidra (Ursadup), situata 15 chilometri a est di Cartì. Gli isolotti sono praticamente disabitati, non presentano strutture turistiche, ma sono ideali per lo snorkeling, con diverse baie riparate nelle quali attraccano anche alcuni yacht. Degna rivale dei Cayos Los Grullos è Narasgandup Pipi (o Naranjo Chico), l’isola 3.5 chilometri a nord-ovest di Nusatupo conosciuta per la sua sabbia finissima e i fondali mozzafiato.

A metà strada tra El Porvenir e Rìo Sidra, invece, c’è Kuanidup, microscopico atollo delimitato dalle palme che pare uscito da una cartolina. Da qui si può raggiungere in breve tempo Isla Maquina, conosciuta in tutte le San Blás per la produzione di “molas” e per i tanti itinerari escursionistici. Proprio al margine della piattaforma continentale, invece, ci sono le Cayos Holandeses (Isolotti Olandesi), un grappolo di isole deserte distanti 30 chilometri dalla costa intorno alle quali sono affondati alcuni galeoni spagnoli ancor oggi visibili sul fondo del mare.

Quando andare? L’arcipelago delle San Blás è bagnato da improvvisi temporali un po’ per tutto l’anno, ma i mesi meno piovosi sono febbraio, marzo, settembre e ottobre. Qui, a differenza della costa pacifica di Panamá, le condizioni atmosferiche sono estremamente variabili e non consentono di cautelarsi con assoluta certezza nei confronti delle piogge. L’unica garanzia sono le temperature, sempre elevate in tutte le stagioni.

Come arrivare? Le compagnie aeree Air Panama e Aeroperlas mettono a disposizione voli per l’arcipelago delle San Blás con partenza da Albrook e atterraggio a El Porvenir, Cartì e Rìo Sidra; il consiglio è di prenotare con anticipo, dato che la frequenza dei voli è piuttosto scarsa e la richiesta aumenta di anno in anno. L’unica strada che consente di raggiungere Cartì è un tracciato accidentato che parte da El Llano, 70 chilometri a est di Panama sulla Carretera Interamericana, mentre in barca è possibile spostarsi comodamente da un’isola all’altra. Foto © Jane Sweeney
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 Pubblicato da - 25 Settembre 2012 - © Riproduzione vietata

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