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Giamaica, all'arrembaggio dell'isola dei bucanieri

Giamaica, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Giamaica dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

L'isola della Giamaica, la terza fra le Grandi Antille dopo Cuba e Santo Domingo, è considerata un continente in miniatura, perché sa offrire, in una superficie ridotta, la più straordinaria varietà di paesaggi e di scenari naturali. È aspra e selvaggia all'interno, con le catene montuose che culminano nel Blue Mountain Peak, a 2300 metri di altezza. È verde e dolce altrove, con paesaggi collinari che ricordano certe contee dell'Inghilterra del Sud. La sua costa settentrionale, da Montego Bay a Port Antonio, è una successione di piccole baie, di promontori e di isolette, verdeggiantì di piante di cocco e con una temperatura resa costantemente mite dagli alisei. Giamaica, che si trova a sole tre ore e mezza di volo da New York, è diventata negli ultimi tempi uno dei luoghi di vacanza preferiti dagli americani: sulla costa Nord dell' isola sono sorti da qualche anno molti alberghi fra i più lussuosi del mondo.

La storia della Giamaica cominciò il 3 maggio 1494, quando Cristoforo Colombo sbarcò nell'isola, ne prese possesso in nome del re di Spagna e la battezzò Santiago. Dieci anni dopo, il navigatore genovese vi ritornò fermandosi un anno per riparare le sue navi danneggiate da una tempesta: il dominio spagnolo è poi durato fìno al 1655, quando una spedizione inglese trasformò l'isola in colonia della Corona. Ora da alcuni anni, Giamaica è uno Stato indipendente, associato al Commonwealth britannico. Per molto tempo, in passato, il suo piccolo territorio (non supera gli undicl mila chilometri quadrati) fu un covo di pirati: nel diciottesimo secolo vi furono portati dall'Africa oltre mezzo milione di schiavi negri. I loro discendenti formano ora la maggioranza della popolazione, che è anch'essa varia come quella di un grosso continente: negri, mulattì, bianchi europei, cinesi e indiani.

Gli abitanti primitivi dell' isola, gli Arawax, ridotti in schiavitù dagli spagnoli, si estinsero quasi completamente in poco tempo, e di essi rimangono oggi scarse tracce. Anche del dominio spagnolo, durato un secolo e mezzo, i ricordi sono ormai limitati a qualche nome di località, come appunto Port Antonio, Ochos Rios, Rio Cobre e altri. Giamaica conobbe il periodo del suo maggiore sviluppo sotto il dominio britannico. Divenne un "gioiello della Corona", ma appunto per questo fu a lungo insidiata da attacchi dei francesi e degli spagnoli e dalle incursioni dei pirati.

Il capitolo più straordinario nella storia dell' isola è quello dei filibustieri e bucanieri, che fecero di Port Royal il loro quartier generale, facendone "la città più opulenta e più corrotta sulla faccia della terra ". Da questa loro base partivano per assaltare i galeoni spagnoli che portavano oltre oceano i carichi d'oro e d'argento. Nel 1655, intanto, la Giamaica era diventata colonia inglese e una ventina d'anni dopo ebbe per governatore uno dei più audaci bucanieri, Henry Morgan, passato al servizio del re. Egli liquidò i predoni del mare che un tempo lo avevano nominato loro "ammiraglio" ed avevano compiuto razzie ai suoi ordini.

La natura, infine, si incaricò di spazzare via dal mare dei Caraibi anche il covo dei bucanieri: Port Royal, nel 1692, fu distrutta da un maremoto, e i resti di quella che fu la città del vizio giacciono ora sui fondali della rada di Kingston. Il cataclisma del 1692 segnò la fine di un'epoca, quella della bandiera nera corsara. Un altro capitolo della storia giamaicana fu scritto dai Maroons, ex schiavi che si erano ribellati dandosi alla guerriglia. Essi riuscirono a tenere in scacco per molti anni l'esercito inglese, finché nel 1739 venne firmata una tregua. La schiavitù in Giamaica fu però abolita ufficialmente solo un secolo più tardi, nel 1838.

Il nome "Giamaica" deriva dalla parola con cui i primi abitanti, gli Arawak, denominavano l'isola: Xaymaca, che significa "paese delle foreste e delle acque". La vegetazione giamaicana è infatti prodigiosa.
Una delle escursioni preferite dai turisti è la "risalita" della cascate del fiume Dunn a Ochos Riosdella, tra lo scroscio delle acque, in mezzo alla natura intatta da secoli. Le acque della montagna scendono fino al mare percorrendo una specie di scalinata naturale di roccia, fiancheggiata da una densissima vegetazione.

Altra meta da non perdere è la piazza principale di Spanish Town, l'antica città che gli spagnoli chiamavano Santiago de la Vega. Spanish Town, che oggi è una cittadina sonnolenta con poche migliaia di abitanti, al tempo della dominazione inglese fu per molti anni capitale della colonia. La piazza è in stile georgiano, inquadrato dalle colonne, vi apparirà il Rodney Memorial, eretto in onore dell'ammiraglio inglese che nel 1762 sconfisse nel mare dei Caraibi la flotta del re di Francia.

A pochi chilometri da Port Antonio, lungo la costa settentrionale, si trova la Laguna Azzurra, un'insenatura tra le più incantevoli e suggestive.
La lussureggiante foresta tropicale sembra precipitare in mare. Le acque profonde assumono una colorazione di un azzurro intenso, quasi irreale. Fortunatamente, questo tratto della costa ha mantenuto intatto ancora oggi il suo primitivo fascino, che gli meritato un nome così romantico.

Il turismo in Giamaica ha avuto un grande sviluppo a seguito dei "dissidi" tra Fidel Castro e gli Stati Uniti: infatti, molti ricchi americani, che un tempo frequentavano abitualmente l'Avana e le spiagge cubane, si sono ora riversati in questa accoglientissima isola.

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