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Animali in estinzione: se ne parla al Parco Natura Viva di Bussolengo

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Per la prima volta l’Italia diventa sede della conferenza annuale Eaza (European association of zoos and aquaria) grazie al Parco Natura Viva di Bussolengo che con i suoi 2mila animali accolti è stato scelto come centro zoologico di riferimento per l’alta qualità dei progetti per la tutela delle specie in via di estinzione. Da oggi, fino al 25 settembre, i massimi esperti del settore dai curatori di zoo, ai veterinari ai biologi, discuteranno di politiche di cooperazione tra zoo e acquari di tutta Europa per la tutela delle specie minacciate e per il loro reinserimento in natura. Visto l’alto numero di delegati, oltre 600 da tutta Europa e il fitto programma di lavoro (oltre 90 sessioni in totale) la sede della conferenza è il centro congressi di Veronafiere. Gli ospiti della più importante assemblea dell’associazione europea di zoo e acquari che rappresenta e collega più di 300 istituzioni in 35 Paesi, visiteranno il Parco Natura Viva di Bussolengo giovedì 23 settembre.

“La scelta del Parco Natura Viva come centro di riferimento – dice il direttore scientifico Cesare Avesani Zaborra- è un prestigioso riconoscimento della qualità dei progetti di ricerca e tutela delle specie in via di estinzione messi in atto dal Parco”, che si conferma così uno dei più importanti centri di tutela per le specie minacciate con oltre 550mila visitatori l’anno.

Nel corso dei lavori veronesi sarà lanciata la nuova campagna mondiale Eaza 2011 dedicata alle scimmie antropomorfe che coinvolgerà 140milioni di utenti in Europa, tanti quanti sono i visitatori che ogni anno si recano negli zoo e negli acquari associati. Questo è un contributo concreto alla tutela della biodiversità, come sancito dalle comunità internazionali in occasione della conferenza di Rio de Janeiro del 1992.

Molte specie animali sono state reintrodotte in natura grazie all’opera di queste Istituzioni Zoologiche - come il bisonte europeo, il cervo di Padre David, l’orice dalle corna a sciabola e il leontopiteco per citarne solo alcuni – e molte altre ricevono importanti finanziamenti per la loro tutela nei luoghi d’origine, grazie alle attività di raccolta fondi promosse dai moderni parchi zoologici oltre che alla diretta tutela in situ.


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