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Le 5 montagne pił pericolose del mondo: 1° posto l'Annapurna in Nepal

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Qualche anno fa il sito Tourism Review aveva pubblicato la sua lista delle 5 montagne più pericolose del nostro pianeta.
Le “cime tempestose” citate nell'articolo sono state affrontate nella storia da migliaia di alpinisti di tutto il mondo - molti dei quali italiani - che si sono cimentati nella scalata, in una continua sfida tra uomo e natura con esiti mai scontati, dove l'avventura e il pericolo sono divisi da una sottile linea di demarcazione.

Così, prendendo spunto da quell'approfondimento, di seguito riportiamo la classifica delle montagne più pericolose del mondo, riportando qualche dato che rende l'idea del rischio che corrono gli scalatori quando partono per un'impresa.

5°- Eiger (Svizzera)


Il quinto posto della classifica sorprendentemente vede una cima delle Alpi, per la precisione il Monte Eiger, che si trova in Svizzera.
Non riesce a raggiungere neanche i 4.000 m (3.970 metri per l'esattezza), ma la sua parete nord è stata per anni l'ossessione dei più grandi alpinisti del mondo, con difficoltà e tragedie che l'hanno fatta soprannominare come la parete assassina.

Fu solo nel 1938 che la via fu aperta, ma la montagna volle altri tributi di vite umane nei decenni successivi. All'Italia rimane un record, quello dell'ascensione più rapida (10 ore) ottenuta da Reinhold Messner e Peter Habeler nel 1969.

4°- Kangchenjunga (India / Nepal)


Dal quarto posto in poi la classifica si sposta nel magico campo degli 8.000 metri, e più precisamente con la cima del monte Kangchenjunga, al confine tra Nepal e India, e forse pochi sanno che si tratta della terza cima per altezza della Terra, con i suoi 8.586 metri.

Normalmente i tassi di mortalità delle ascese tendono a calare con il tempo, ma questo purtroppo non è il caso del Kangchenjunga, (o “i cinque tesori della Neve”), dove il tasso ha raggiunto il 22% negli ultimi anni, pari quindi a quelli delle montagne più difficili in assoluto. Questo è dovuto in gran parte alle valanghe e delle difficili condizioni meteorologiche.

La montagna fu scalata nel 1955 da una spedizione britannica che onorò le credenze della popolazione locale Sikkimese, fermandosi a pochi metri al di sotto del vertice della cima. Molte spedizioni da allora hanno seguito questa tradizione.

3°- Nanga Parbat (Pakistan)


Il Nanga Parbat, in Pakistan, è una montagna alta 8.126 metri s.l.m., quota che la rende la 9° più alta del pianeta.
Per difficoltà tecnica è in concorrenza con il K2. La salita segue un percorso molto stretto di cresta fino al picco sommitale. La sua parete più difficile, la Rupal (la “faccia della montagna”), è la più alta parete di roccia del pianeta, con circa 4.600 metri di strapiombo verticale.

... Pagina 2/2 ... A causa dell'elevato grado di difficoltà delle sue vie, la parete Rupal viene spesso chiamata "La mangiatrice di uomini". Ne ha ben parlato Reinhold Messner nel suo libro "La montagna nuda. Il Nanga Parbat, mio fratello, la morte e la solitudine" che ricorda i momenti più tragici della sua spedizione.
Più recentemente, l'italiano Daniele Nardi e il suo compagno di scalata Tom Ballard sono morti sulla montagna tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo 2019 durante il tentativo di ascesa di una parete ad ora mai conquistata.

2°- K2 (Pakistan)


Il K2, al confine tra Pakistan e Cina, è la seconda montagna del pianeta con i suoi 8.611 metri.
Seppure più bassa dell'Everest di circa 137 m, il K2 è sicuramente superiore per tasso di difficoltà tecniche, e fu conquistato dalla storica spedizione di Lacedelli – Compagnoni – Bonatti, in una delle più grandi spedizioni scientifiche italiane, coordinate dal geologo Ardito Desio.
Se la conquista non fu scevra dalle polemiche, recentemente appianate, rimane il fatto che la montagna regina del Karakorum sia ancora oggi una delle più pericolose.

Anche prendendo il percorso più semplice, questo richiede l'attraversamento di un complicato ghiacciaio, ascese tra rocce scoscese e attraversamento di un percorso con colonne di ghiaccio che possono crollare in qualsiasi momento senza preavviso.
Il tasso di mortalità è molto elevato: per ogni quattro persone che hanno raggiunto il culmine, almeno un'altra è morta nel tentativo, per una death rate del 26%.

1°- Annapurna (Nepal)


Al primo posto nella classifica della pericolosità troviamo l'Annapurna, in Nepal, la decima al mondo per altezza con i suoi 8.091 metri s.l.m.
Dopo la prima salita avventurosa del 1950, l'Annapurna (la "Dea del raccolto") è stata scalata con successo da poche centinaia di persone, mentre sono decine gli alpinisti morti nel tentativo di raggiungere la vetta; il tasso di letalità è infatti di circa il 35%, valore che pone l'Annapurna tra le montagne più pericolose del pianeta, soprattutto per il numero elevato di valanghe che battono i suoi pendii.
A titilo comparativo, basti pensare che il Monte Everest ha invece un tasso di mortalità di circa il 4%.
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