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I luoghi di Re Artù, viaggio in Gran Bretagna tra mito e leggenda

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Molti studiosi pensano che Re Artù (King Arthur) non sia mai esistito. C'è chi l'ha identificato con un guerriero celto-romano, chi con un re dell'Età del Bronzo e molti, semplicemente, con una divinità antica, simbolo di regalità e virtù. Eppure, per i comuni mortali appassionati di intrighi e avventure, il cavaliere per eccellenza è e sarà sempre lui: Artù, il celebre protagonista del Ciclo Bretone. Ce lo immaginiamo con la sua armatura, impettito sul suo cavallo, oppure fiero dopo aver estratto la spada dalla roccia ed essere diventato re.

Se il mistero vi stuzzica fate i bagagli e seguite le sue orme: dalla sua casa natale - vera o presunta - al luogo della sepoltura, Re Artù vi accompagnerà in un lungo viaggio attraverso la Gran Bretagna, nello specifico in Inghilterra e Galles, tra borghi medievali, castelli e distese infinite di verde.

Forse avrete seguito un fantasma, e non tutto ciò che vedrete sarà autentico, ma vi sarete riempiti gli occhi di paesaggi da fiaba.

Tintagel Castle, Cornovaglia


Il viaggio comincia nella Cornovaglia settentrionale, a Tintagel, dove pare sia nato Re Artù. Non proprio nel castello, costruito nel XII secolo, troppo tardi per poter essere culla del personaggio, ma comunque nel punto in cui sorgono le sue rovine. Ciò che resta del Tintagel Castle appartiene ai Duchi di Cornovaglia ed è protetto dall'English Eritage, incorniciato da scogliere a picco sul mare e sferzato dal vento salmastro. A costruirlo fu Riccardo, Duca di Cornovaglia, più interessato a celebrare la sua gloria che alla strategia militare. Nel 1998 gli scavi archeologici condotti nell’area hanno portato alla luce i resti di un sito celtico risalente al periodo compreso fra il V ed il VII secolo. Fra i reperti ritrovati c’è la Pietra di Artognou sulla quale è incisa, in latino, la scritta «Pater coli avi fecit Artognov», traducibile come “Costruito da Artognou, padre di un discendente di Coll”. Il nome "Artognou" richiama, secondo gli esperti, quello di Artù

Secondo la leggenda tutto ebbe inizio nel Nord della Cornovaglia, in quel di Tintagel, cittadina resa famosa dalle rovine del Castello in cui sembra che Artù sia nato. La leggenda narrata da Goffredo di Monmounth nella sua “Storia del Re di Bretagna” descrive il castello come luogo in cui Uther Pendragon, dopo aver assunto con l’aiuto di Mago Merlino le sembianze del duca di Cornovaglia, concepisce con la moglie di quest’ultimo, Ygema, il piccolo Artù. Ed è sempre nel castello, del quale sopravvivono oggi soltanto le rovine datate fra il XII ed il XIII secolo, che il futuro sovrano di Camelot viene allevato in gran segreto dal Mago.
L'effetto fiabesco è assicurato ma non manca un grazioso caffè, poco medievale ma molto confortevole.
Il castello è raggiungibile soltanto a piedi, lasciando l'auto nel centro del villaggio, oppure col servizio navetta "4X4", adatto al suolo sconnesso della scogliera inglese. Nell'arco dell'anno, a orario variabile, sono sempre disponibili visite guidate.
Per maggiori informazioni visitate www.tintagelcastle.co.uk

La Grotta di Mago Merlino, Castle Beach


Altre sorprese si nascondono dietro le rovine, lungo la Castle Beach. La cosiddetta Grotta di Mago Merlino, accessibile con la bassa marea, è lambita da un'acqua turchese particolarmente brillante, grazie alla componente di ardesia e rame che si illumina col sole. La Merlin’s Cave pare sia il luogo dove Artù abbia, per la prima volta, incontrato il mago.

La caverna si riempie di acqua durante l’alta marea. Per questo è uno dei luoghi preferiti dai subacquei alla ricerca di conchiglie. L’atmosfera è decisamente avvolgente. Entrare è come varcare la soglia di un luogo magico in cui l’idea di poter vedere Merlino avvicinarsi con il suo bastone sembra non essere per nulla fuori luogo.

Il sito di Stonehenge, Salisbury


A Merlino viene attribuita anhe una altra impresa, la creazione di Stonehenge, il misterioro sito neolitico che si trova vicino ad Amesbury nello Wiltshire, a circa 13 chilometri a nord-ovest di Salisbury. Le pietre che lo compongono sarebbero state portate dal mago per realizzare il memoriale dedicato al fratello, Ambrosius, ucciso nel massacro conosciuto come “La Notte dei Lunghi Coltelli”. Tornando a noi, sempre in Cornovaglia si trova il Lago Dozmary dove, secondo la leggenda, sir Belvedere scagliò Exalibur, la spada magica di Artù. Tale onore in realtà sembra sia conteso anche da altri luoghi come Pomparles Bridge, a Glastonbury, Looe Pool e Llyn Llydaw nel Galles.

I luoghi di Artù nel Galles


A Gwined, nel Galles, il lago Bearded pare sia stato testimone di una delle epiche imprese del re di Camelot. Si narra infatti che lì, Artù abbia combattuto e vinto un potente mostro, forse un drago, forse un coccodrillo, trascinandolo fuori dal lago grazie all’aiuto del fido cavallo Llamrai. A dare prova dell’impresa è la roccia chiamata “Carn March Arthur” - “The Stone of Arthur’s Horse” – la pietra del cavallo di Artù – così chiamata per l’impronta dello zoccolo impressa sulla sua superficie. Tutto fa supporre che corrisponda a quella che il cavallo di Artù lasciò durante lo sforzo compiuto per far emergere il mostro.

Ed ora, dopo aver parlato del prologo, entriamo ancor più nella leggenda. Sempre in Galles si trova una montagna di circa 900 metri di altezza, “Cader Idris” (foto) . Le voci che si tramandano di generazione in generazione narrano che chi vi trascorre la notte si svegli pazzo o poeta. Pare infatti che la montagna sia infestata da spiriti, e che la loro influenza sia così deleteria da provocare quei disturbi. La montagna è legata al mito di Artù da una antica leggenda gallese che individuano la montagna come il luogo in cui il più grande re di Bretagna decise di costruire il proprio regno. Cader Idris è infatti conosciuta anche come Trono di Artù. Un altro racconto mette in relazione l’altura con la presenza del gigante Idris che sembra vivesse li. I tre grossi massi che sorgono alla base sembra siano stati scagliati proprio dal gigante in un momento di rabbia. Di sicuro lo spettacolo della nebbia che nella bruma mattutina avvolge la montagna e poi scivola lungo i suoi fianchi è denso di misticismo e di magia.

La Cappella di San Govano, When


Restiamo nel Galles: legata alla figura di re Artù e dei suoi cavalieri è anche la Cappella di San Govano, St. Govan’s Chapel, situato a When il punto più a Sud della costa di Pembrokeshire nel Galles. La minuscola cappella di appena 5,4 metri per 3,6 è dedicata a Gawain, cavaliere della Tavola Rotonda e nipote di Artù. L’epoca alla quale risale la sua costruzione è il XIII secolo anche se l’altare e il trono scolpiti nella roccia potrebbero essere del XVI secolo. In base alla leggenda, la Cappella coincide con il luogo in cui San Govano è stato sepolto dopo aver vissuto anni da eremita in seguito alla morte del suo re.

La Tavola Rotonda nella Great Hall di Winchester



Per la tappa seguente bisogna spostarsi di quasi 300 km verso est, sino a Winchester. Qui c'è la Great Hall, imponente salone del XIII secolo che un tempo faceva parte del castello costruito da Guglielmo il Conquistatore. In passato ospitava la tesoreria, mentre oggi, oltre ad essere utilizzato per funzioni civili, concerti e mostre, è quasi sempre aperto al pubblico per le visite. Da vedere, aldilà dell'edificio in sé, c'è nientemeno che la leggendaria Tavola Rotonda: è appesa al muro, a qualche metro da terra, e si dice sia proprio quella a cui sedevano Artù e gli altri cavalieri, tra cui Parsifal e Lancillotto.

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Poco importa se gli storici sostengono il contrario: di fronte a un vero sognatore non c'è teoria scientifica che tenga, e sono migliaia, ogni anno, i visitatori che ammirano questa grande tavola di legno da 1200 kg, dal diametro di 5 metri e mezzo. Poteva ospitare 25 persone, come sottolineano i dipinti sulla superficie: al centro c'è la Rosa, simbolo dei Tudor, con Enrico VIII seduto sul trono a rappresentare Re Artù e intorno a lui, disposti a raggiera, 24 posti per i "colleghi" cavalieri. L'ingresso è gratuito. Per saperne di più e prenotare una visita guidate consultate il sito www3.hants.gov.uk/greathall.htm.

La tomba di Re Artù a Glastonbury, Somerset


La terza tappa del viaggio corrisponde all'ultima tappa della vita di Artù. Pare infatti che a Glastonbury, circa 130 km a ovest di Winchester, il mitico re abbia avuto sepoltura ai piedi della Glastonbury Tor, collina scoscesa nella piana di Somerset Levels, un tempo sommersa. Non un colle qualunque, ma l'antica isola di Avalon (Ynys yr Afalon, tradotto Isola delle mele), che oltre ad ospitare una misteriosa torre nasconderebbe un passaggio segreto verso un mondo incantato, in cui giace il nobile cavaliere. Di magico, se non una botola e un sentiero per il paradiso, troverete almeno il panorama a 360° che si apprezza dalla cima della Glastonbury Tor, raggiungibile a piedi in dieci minuti. In cima la Torre di San Michele, antica torre ristrutturata in tempi moderni, parte della chiesa medievale di San Michele Arcangelo, distrutta nel 1275 da un fortissimo sisma.
Per informazioni: www.glastonburytor.org.uk.

La spada nella roccia a White Grit, Shropshire County


E la famosa spada nella roccia? Non si sa dove sia finita l'arma leggendaria, conficcata nella roccia così a fondo che solo il vero re di Inghilterra, coraggioso e nobile d'animo, avrebbe potuto sfoderarla. A White Grit, piccolo villaggio della contea di Shropshire a 240 km da Glastonbury, hanno una teoria a riguardo: la spada era conficcata in una delle pietre di Mitchell's Fold, monumento megalitico dell'Età del Bronzo protetto dall'English Heritage. Non sarà suggestivo come Stonhenge ma merita una visita, se non altro per cercare la "cicatrice" lasciata da Excalibur in una delle rocce.
Per maggiori informazioni: www.shropshiretourism.co.uk.

Il Castello di Lancillotto, Bamburgh


Ai confini con la Scozia, nella contea di Northumberland, in prossimità del Vallo di Adriano, si trova, nel villaggio di Bamburgh l’omonimo Castello. I più fedeli interpreti della leggenda ritengono si tratti del castello di Lancillotto a causa della presenza nello stesso sito, di una antica roccaforte. Dal momento che il villaggio divenne nel 547 la capitale della contea dominata dagli Angli è presumibile che il castello abbia offerto la giusta scenografia all’alleanza sancita da Artù con i Sassoni, con i quali ebbe a confrontarsi per il controllo della Britannia.

Wroxeter come Camelot, Shropshire County


Per finire non può mancare una visita a Camelot, dove si trovava un altro dei citati castelli di Re Artù. Di questo regno leggendario hanno parlato in tanti a partire dal XII secolo, e nel tempo si sono moltiplicate le teorie riguardo alla sua collocazione geografica. Quale moderna città inglese potrebbe vantare un'antenata come Camelot? Le sospettate sono tante, ma la candidata più probabile è Wroxeter, a 11 km da Shrewsbury e a 16 km da Telford, ancora nella contea di Shropshire. Al tempo del dominio romano in Bretagna si chiamava Virconium ed era una delle maggiori città della zona. Scavi archeologici hanno rivelato la presenza di un antico castello, che alcuni hanno immediatamente identificato con Camelot: oggi è aperto al pubblico e sono disponibili visite guidate.
Per maggiori informazioni visitate il sito: www.english-heritage.org.uk.

Scopri di più su www.visitbritain.com/it

 Pubblicato da il 03/05/2017 - - ® Riproduzione vietata

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