Il Museo dei Burattini a Budrio

Mostra tutte le foto » Budrio

Condividi Annalisa Costantino

Quasi quasi si può definire un Museo Patrimonio dell’Umanità. Se non a livello mondiale, certamente in ambito nazionale. Sì, perché Il Museo dei Burattini di Budrio, in Emilia-Romagna, è riconosciuto a tutti gli effetti come una tra le migliori esposizioni italiane dedicate ai pupazzi animabili. Personaggi dietro i quali si celano non solo i burattinai, che danno loro vita durante gli spettacoli teatrali di animazione, ma anche e soprattutto i loro padri creatori. Artisti che hanno dato la loro impronta personale a queste opere d’arte, di antichissimo retaggio.

L'esposizione museale, divisa in due aree di esposizione separate, fornisce un excursus interessante (e a tratti inedito) su questa specifica forma di divertimento antico, tramite una straordinaria collezione di burattini, pupi, marionette, scenografie, sipari e anche documenti, manoscritti, costumi. Il Museo è reso unico ed eccezionale nel suo genere grazie ai manufatti che lo compongono, provenienti dalle più antiche famiglie italiane specializzate in produzione, utilizzo ed animazione di marionette, pupi e burattini.

Una su tutte? La coppia (nel lavoro e nella vita) formata da Vittorio Zanella e Rita Pasqualini, Direttori Artistici del Teatrino dell’ES, sublimi produttori di performance che vedono protagonisti burattini, marionette, ombre e pupazzi. La collezione è esposta presso la Casina del Quattrocento, una delle poche case storiche ancora visibili nel centro storico di Budrio, ed è suddivisa per famiglia di appartenenza: Perano, Menarini, Veronesi, Malaguti, Fratelli Frabboni, Magia Nera e Pupi & Marionette.

Le meraviglie esposte al pubblico raccontano la storia dei pupazzi dalla prima metà del Novecento fino a produzioni più recenti. Unica costante: la tradizione, come elemento imprescindibile di pregio e cultura, da tramandarsi di generazione in generazione. Tra fondali, costumi, animazioni, show dal vivo e laboratori i visitatori, soprattutto i più piccolini, avranno modo di scoprire un universo storico affascinante e divertente.

Ci piace perché: tra i tanti oggetti esposti, meritano una menzione speciale i materiali scenici. Dai cappellini ai bastoni, dai pugnali agli elmi fino ad un piccolissimo teatrino di proprietà di Malaguti nel quale, previa prenotazione, è possibile assistere a spettacoli.

Curiosità: la parola “burattino” prende origine dal termine “buratto”, ovvero la stoffa grezza utilizzata, un tempo, come staccio per dividere la farina dalla crusca. I burattini svolgevano anche una funzione sociale: rappresentando le diverse tipologie caratteriali e i numerosi difetti umani, aveva anche una sorta di funzione catartica. Permettevano, infatti, di fare ironia su personaggi importanti del periodo, poco amati, che venivano rappresentati tramite le loro caratteristiche meno piacevoli, sotto forma di caricature. I burattini venivano (e vengono tuttora) manovrati infilando le dita della mano sotto l’abito.

Per contro, le marionette sono pupazzi a figura intera che vengono portate in vita grazie all’utilizzo di fili attaccati a braccia e gambe. Mentre i burattini mettevano in scena personaggi caricaturali di ogni giorno, le marionette interpretavano invece ruoli più elevati, spesso propri di romanzi cavallereschi, ed indossavano anche abiti e costumi d’epoca molto eleganti.

Informazioni utili, date, orari e costi per visitare il museo

Il museo è aperto dal 1 ottobre al 10 giugno le domeniche, dalle ore 15.30 alle ore 18.30. Ogni 1^ domenica del mese dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. Da metà giugno a settembre, infine, è possibile visitare il Museo previo appuntamento. L’ingresso al Museo è totalmente gratuito.

Dove si trova: le due sedi del Museo dei Burattini si trovano in Via Garibaldi 29 e Via Mentana 19 a Budrio (BO).
Durata della visita: 1 ora circa.
Maggiori dettagli e contatti utili reperibili sul sito www.comune.budrio.bo.it

Seguici anche su