Viaggio ad Arequipa. Un giardino di architetture coloniali

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Condividi Lorenzo Lovato

15/03/2011

Un’isola verde nel mezzo di una landa sterile, la città dall’eterno cielo azzurro. “Villa de la Asunción de Nuestra Señora del Valle Hermoso de Arequipa” – questo il nome completo della città, per tutti Arequipa – sorge in una fertile conca verde ad oltre 2000 metri di altezza attorniata da tre vulcani giganti che si stagliano dietro ogni scorcio cittadino, il maestoso Misti, il Pichu Pichu e il Chachani.

Capitale del dipartimento omonimo, è conosciuta sin dall’epoca coloniale come la “Città Bianca” per i suoi innumerevoli templi e case costruiti in sillar, un materiale tra il bianco e il perla proveniente dalla lava vulcanica pietrificata che, illuminato dal sole, dona un’aura magica alla città. La bellezza e l’importanza del suo centro storico, dichiarato nel 2000 Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’Unesco, è arricchito dalla Cattedrale in stile neoclassico e dai lunghi portici che delineano il perimetro della Plaza de Armas e, non molto lontano dalla stessa, sorge il meraviglioso Monastero di Santa Catalina, uno dei luoghi di maggiore interesse di Arequipa, fondato nel 1580 per essere usato dalle monache di clausura e considerato una piccola città nella città.

Altro aspetto, forse non meno importante, per cui vale la pena visitare la Ciudad Blanca è la sua eccellente gastronomia, una delle più variegate del Perù, che si può apprezzare nelle cosiddette picanterías, a cominciare dal rocoto ripieno (tipo di peperone piccante cotto in forno, ripieno di carne tritata, spezie, formaggio, uova e latte), a seguire con chupe de camarones (zuppa di gamberi con latte) e adobo arequipeño (carne di maiale in umido con spezie) e concludere con il queso helado (gelato a base di latte, cannella, cocco e spezie).
Prima di andare via però non dimenticatevi di acquistare manufatti artigianali e oggetti di pregio, come gli abiti tradizionali in lana di alpaca, le sculture in pietra sillar e oggetti in cuoio.

Per un romantico soggiorno 5 stelle, l’hotel Libertador (www.libertador.com.pe) è una prestigiosa residenza immersa nel parco Selva Alegre, a pochi minuti dal centro storico. L’hotel, in stile repubblicano, dispone di camere e suite circondate da ampi giardini dai quali è possibile avere una vista spettacolare dei tre vulcani che dominano l’orizzonte della città. Il ristorante Los Robles prepara insuperabili piatti della cucina arequipeña, peruviana e internazionale e il bar Los Montoneros propone liquori e cocktail in un ambiente accogliente e tranquillo. Non da meno è il Casa Andina Private Collection di Arequipa (www.casa-andina.com), nel centro della città, una splendida residenza coloniale in pietra vulcanica risalente al XVIII secolo e trasformata in hotel, con camere decorate in stile tradizionale e una splendida vista della Cattedrale e del vulcano Misti. Il ristorante Alma Viva Cocina dell’hotel serve pietanze peruviane e specialità locali di Arequipa.

Per la sua posizione, Arequipa è un ideale punto di partenza verso le meraviglie della natura che la circondano, a partire dalla spettacolare Valle del Colca, a nord delle città, una valle andina pittoresca punteggiata da terrazzamenti e picchi innevati, villaggi coloniali di intatta bellezza come quelli di Lari, Yanque, Cabanoconde e Sibayo, lagune, singolari formazioni di pietra erosa e dal canyon del Colca, la cui profondità è di 3.400 metri. È qui che regna incontrastato il maestoso condor andino che, se si ha fortuna, lo si può ammirare planare dal Mirador de la Cruz del Condor, a 4.350 metri, mentre scendendo a valle si raggiunge il fiume Colca, che dà vita ad un incredibile paesaggio di gole e ripide pareti, dove poter praticare numerosi sport d’avventura.

Un’altra bella escursione porta alla Valle di Cotahuasi, zona dichiarata Riserva Paesaggistica e custode di una ricca biodiversità e di una varietà di scenari che vanno dai nevai del Coropuna e del Solmana, al complesso di acque termali (Baños de Luicho) che raggiungono temperature superiori ai 40°C, fino al canyon di Cotahuasi, considerato uno dei più profondi del mondo, insieme a quello del Colca.

E per scacciare la stanchezza, approfittate delle acque termali di cui la regione è ricca o di trattamenti rilassanti offerti da due lussuose strutture che sorgono nella zona, come l’hotel Las Casitas del Colca o il Colca Lodge.

La Spa Samay, che in quechua significa riposo, presso l’Hotel Las Casitas del Colca (www.lascasitasdelcolca.com), propone numerosi trattamenti con prodotti provenienti dalla Valle del Colca e dalle montagne peruviane, sedute di riflessologia, massaggi Altu o Samay, wrap e scrub per il corpo, manicure e pedicure, oltre a disporre di sauna e due stanze per i trattamenti. Questo esclusivo lodge “natural style”, conta 19 casitas e una suite costruite con materiali naturali locali e i piatti preparati presso il ristorante della struttura sono cucinati con prodotti che provengono dall’orto e dalla fattoria attigui.

La Spa del Colca Lodge (www.colca-lodge.com) dispone di una propria fonte di acque termali ricche di litio, noto per le sue proprietà antidepressive e rilassanti e, oltre a massaggi, manicure e pedicure, propone trattamenti per il corpo e dispone di sauna, doccia spagnola, jacuzzi e bagni termali. Posto sulle sponde del fiume Colca, il lodge è costruito interamente in pietra, fango e paglia e lo stile architettonico riprende quello delle antiche costruzioni incaiche. Dalle camere e dall’ampia terrazza comune si gode di una splendida vista della Valle del Colca.

FESTE TRADIZIONALI IN PROVINCIA DI AREQUIPA
Anniversario di Cotahuasi: è la festa più importante della provincia che, dal 1° al 5 maggio 2011, celebra l’anniversario della creazione politica della provincia, con degustazioni di vini e feste popolari, oltre alla pratica di numerose attività sportive come mountain bike, volo libero, canotaggio (rafting), climbing e trekking.
Festa della Virgen de Chapi: pellegrinaggio che attraversa il deserto di Arequipa per venerare la Vergine della Purificazione o Vergine di Chapi. Il 1° maggio i pellegrini portano pietre di diverse misure che lasciano prima di Chapi, formando così le denominate “apachetas”, che simboleggiano i peccati dei fedeli. Durante la notte si attende l’immagine della vergine miracolosa in processione.

NASCE IL PRIMO ECOMUSEO DI ARTE NATIVA, A SIBAYO
Il primo ecomuseo di arte nativa, situato nel distretto di Sibayo nei pressi di Chivay, apre le sue porte a visitatori e turisti interessati e curiosi di conoscere tecniche e strumenti utilizzati per la realizzazione di ricami per mantelle, poncho e altri accessori che fanno parte del costume tradizionale della popolazione di Sibayo. Il Museo fa parte del progetto Mundo Colca, realizzato dal Gruppo GEA grazie al finanziamento del Fondo di Impiego e il sostegno di Desco, allo scopo di sviluppare e aumentare il flusso del turismo responsabile nella zona e di far conoscere l’identità culturale, le tradizioni e i paesaggi naturali di questo pittoresco villaggio arequipeño.

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