Arriach in Austria: cosa vedere nel villaggio al centro della Carinzia

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Condividi Samuele Pasquino

26/10/2021

La Carinzia è un territorio che ben rappresenta - seppur parzialmente - lo spirito libero dell'Austria, distribuito nei tanti piccoli borghi che imperlano una superficie contraddistinta da montagne, rilievi più moderati, vaste praterie e distese di arbusti. Questi paesi, va detto, talvolta sfuggono all'agevole portata del turista in visita, ma è il prezzo da pagare se si vuole toccare con mano l'idilliaco isolamento da quel mondo caotico, inquinato e frenetico che, francamente, ci sta ormai molto stretto.

Fra gli abitati incastonati nel distretto di Villach-Land compare Arriach, 1.350 anime soltanto e uno sfondo naturalistico declinante nel gusto pittorico. Adagiato sul versante sud-ovest delle imponenti Alpi della Gurktal, il paese si interpone al Wöllaner Nock e al Gerlitzen, vette che raggiungono rispettivamente i 2.145 e i 1.909 metri di altezza.

Nel centro geografico della Carinzia

Nella valle mediana in questione, attraversata dal torrente Arriachbach, il borgo si ferma a 876 metri s.l.m., dichiarandosi a ragione l'esatto centro geografico della regione carinziana.
La fisionomia di Arriach corrisponde nella sua compostezza essenziale a un vero e proprio villaggio, e chi lo popola accetta di buon grado questa categorizzazione, più ufficiosa che amministrativa ma aderente di fatto alla realtà. Semplicità assoluta e minimalismo non sono lacune bensì assoluti valori su cui far leva per rinvigorire un'identità precisa, quella cioè di autentica oasi fra le montagne, fredda certo, eppur tutta da vivere. Ovriach (questo il nome antico) viene citata per la prima volta nel 1207, sicché la sua storia civica inizia da qui.

Si ha la sensazione, però, che questi luoghi abbiano da subito preferito rallentare, restii al normale corso del tempo, come a voler impostare dei ritmi biologici più aderenti alle esigenze dell'abitante che al progresso. Le fattorie di Arriach sono la testimonianza di questa “filosofia slow” dalla quale scaturiscono i veri tangibili tesori del territorio. Il sentiero che le collega pare snodarsi da un grandioso abete rosso a sette cime, alto più di 30 metri e con una circonferenza di 8. L'età di questo prodigio, 500 anni (mezzo millennio, da non crederci!), esprime una longevità riscontrabile nelle consuetudini locali, ivi comprese le agroalimentari confluenti laddove la famiglia vive di ciò che produce.

Un esempio lo offre casa Pilgräm, un caratteristico maso ancorato al concetto genuino di sussistenza. Lo conducono padre, madre e figli, la cui educazione verte quasi esclusivamente sul “fare” sfruttando razionalmente le materie prime autoctone, addirittura a cm0.

I prodotti tipici

Queste materie prime locali ci dicono e dimostrano che qui nulla viene sprecato: mucche, capre, pecore danno carne e latte, da quest'ultimo si derivano i formaggi e uno yogurt spettacolare, vincitore di premi prestigiosi.

I maiali tengono pulita la terra e a loro volta s'inscrivono nella catena alimentare. Il maso, dunque, asseconda un'economia circolare ecosostenibile, è autosufficiente anche per ciò che concerne la produzione di farina (specialmente di segale) e l'orticoltura. Non è un caso che Arriach sia uno degli 11 villaggi Slow Food presenti in Carinzia, nonché volano della loro fondazione. Le mucche pascolano con proficuità al rifugio Neugarten Almhütte, un punto di riferimento per gli escursionisti e gli alpinisti che vi ritrovano un ristoro accogliente dove consumare i prodotti tipici, latticello, strudel, merende al tagliere e sidro.

Trekking e sci

Attività come il trekking è favorito dalla Alpe Adria Trail, un sentiero a lunga percorrenza di oltre 30 tappe che permette dal Grossglockner di raggiungere l'alto Adriatico: suggestivo pensare a una strada complice della transizione dalla montagna al mare e dunque del graduale mutamento del paesaggio man mano che ci si avvicina camminando al litorale. Chi invece ambisce a discendere con gli sci deve solo colmare una distanza di appena 5 km per arrivare alle piste dell'Alpe Gerlitzen. Un consiglio: durante le escursioni attingete l'acqua dalle fontane, è ottima e freschissima, limpida e carica di sali minerali.

Arriach, il culto evangelico e cosa vedere


Arriach sa poi stupire e deliziare gli occhi dell'avventore tramite il suo censo architettonico, piuttosto esiguo ma limpida cartina tornasole della storia locale. La Chiesa dei Quattro Evangelisti, eretta nel 1903, corrisponde all'edificio evangelico più grande della Carinzia, accompagnato a poca distanza da una chiesa cattolica distinguibile per la differente cuspide del campanile. È la prova che due identità religiose possono convivere in armonia, persino nello stemma cittadino recante le immagini di un calice eucaristico e una rosa luterana. Infatti Arriach conta un' alta percentuale di protestanti, circa il 69%, il comune più luterano di tutta la Carinzia.

Da vedere inoltre il Lackner Stadl, ovvero un fienile risalente al 1593, e le case tradizionali poste lungo la Kärntner Holzstrabe, la “via del legno”. Simpatica attrazione, una scultura lignea che riproduce uno scarponcino. Beh, il diminutivo non è molto appropriato, dato che si tratta della calzatura più grande al mondo, misura 1025 (foto Alessandro Paoletti - Pubblico dominio-Wikipedia).

Per le famiglie non esiste niente di meglio di una bella passeggiata nel Parco delle radici Arriach-Gerlitzen, un'area protetta in cui prendono posto statue di animali e raffigurazioni di personaggi fiabeschi realizzate con legno e radici. Si procede sul percorso tematico degli uccelli cinguettanti e delle formiche per arrivare al parco giochi.

Come arrivare

Arriach si trova a ca. 20 km da Villaco e ci si arriva tramite la strada regionale L46 dopo la percorrenza delle statali B94 e B98. I collegamenti sono pochi, assicurati da navette autobus in partenza dalla stazione di Villaco. Meglio munirsi di auto per essere indipendenti negli spostamenti.

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