Guyana: viaggio alla scoperta dell'ex colonia britannica

Condividi Enrico Montanari

La Guyana (Co-operative Republic of Guyana) è una nazione di 700.000 abitanti dell’America Meridionale, confinante a nord-ovest col Venezuela, ad est con l’Oceano Atlantico ed il Suriname, ed a sud col Brasile.

In origine popolata dagli Amerindi, la Guyana vide il primo sbarco dei coloni Olandesi nel 1615, che avviarono lungo la costa una redditizia attività di coltivazione di cotone e zucchero, seguiti poi da Inglesi e Francesi, stanziati in altre parti della regione. Alla fine ‘700 la Corona Inglese riuscì ad ottenere diverse ex-colonie olandesi in prossimità della costa, che nel 1831 divennero Guyana Inglese. L’abolizione della schiavitù del 1834 comportò l’arrivo di forza lavoro proveniente dall’India, dalla Cina e dal Portogallo, in sostituzione della manovalanza africana, che cominciò a riunirsi in comunità, note come Maroon. L’indipendenza fu proclamata nel 1966, e nel 1970, pur rimanendo nell’ambito del Commonwealth, la Guyana divenne una repubblica.

L’offerta turistica della Repubblica Cooperativa di Guyana è di altissima qualità, tanto da soddisfare amanti della natura, prodighi ed avventurosi esploratori e famiglie in cerca di mare e sole, un turismo diverso dal solito, in un angolo di pianeta dove il tempo sembra essersi fermato.

La capitale è Georgetown, la più grande città del Guyana coi suoi 275.000 abitanti, posta sulla costa atlantica in corrispondenza della foce del fiume Demerara. Il primo insediamento venne fondato dagli olandesi, che tracciarono il sistema viario seguendo uno schema a griglia, con canali di scolo che permettevano il drenaggio di un villaggio costruito qualche metro sotto il livello del mare, protetto ulteriormente da eventuali piene con una robusta diga. I viali del centro sono quasi tutti alberati, vi si affacciano antiche abitazioni coloniali in legno e mercati dove acquistare prodotti agroalimentari esotici, fino alla parte nord-occidentale di Georgetown, quella che ospita gli edifici più importanti, come la cattedrale anglicana di Saint George (vedi foto), antistante Main Street, in stile gotico e considerata la più alta chiesa in legno del mondo, il Palazzo del Parlamento, costruito tra il 1829 ed il 1834 con un porticato su due livelli, il grande mercato Stabroek del 1792, su cui si erge la torre dell’orologio in ghisa, e la Red House, un pittoresca casa montata con assi dipinte di rosso. Attorno alla Indipendence Square da non perdere i Promenade Gardens, la biblioteca nazionale, la State House, residenza del presidente, ed il museo di antropologia Walter Roth. Altre città ricche di fascino sono New Amsterdam, famosa per le miniere d’oro e di bauxite, Bartica, che sorge a sud della capitale alla confluenza dei fiumi Mazaruni ed Essequibo, punto di partenza di molte escursioni e visite alle antiche cave, Anna Regina e Linden, centri minerari di notevole importanza.

Uscendo dai villaggi ci si addentra nella natura incontaminata, centinaia di ettari di foresta amazzonica che nascondono alcune perle di incommensurabile bellezza: le cascate di Kaieteur (Kaieteur Falls) all'interno del Kaieteur National Park, una meraviglia paragonabile solo alle cascate del Niagara per l’imponenza del flusso d’acqua, che dopo un salto di 250 metri si ributtano nel letto del fiume Potaro, disegnando arcobaleni di goccioline d’acqua vaporizzata; le cascate di Orinduik, in prossimità del confine col Brasile, immerse tra i monti Pakaraima e generate dal fiume Ireng; la Savana Rupununi, nel nord-ovest della Guyana, un territorio caratterizzato da praterie dalla vegetazione bassa e colline boschive, abitate da centinaia di specie di animali selvaggi e puntellata di villaggi di indigeni; ed i piccoli siti archeologici di Fort Nassau e Fort Zeelandia, resti dei trascorsi colonici olandesi.

Per quanto riguarda il turismo marittimo, da segnalare il litorale a nord di Georgetown, chilometri di spiagge praticamente deserte chiamate Shell Beach, una zona poco sviluppata turisticamente che però non ha nulla da invidiare ai più chiacchierati lidi caraibici. Alcune coste balneabili si trovano anche lungo le sponde dei larghi fiumi, sul Corentyne o sull’Essequibo, dove sorge la Saxacalli Beach. Il Mashramani, organizzato in febbraio, è un occasione per festeggiare il carnevale insieme all’anniversario dell’introduzione della repubblica con celebrazioni che coinvolgono quasi tutta la popolazione, che scende in strada indossando coloratissimi costumi e dandosi a canti e balli fino a notte fonda, tra l’ammirazione delle migliaia di turisti che ogni anno decidono di prendervi parte.

L’Aeroporto Internazionale Cheddy Jagan è situato in località Timehri, 40 chilometri a sud di Georgetown, ed è raggiungibile dall’Europa facendo scalo ad Antigua, Barbados o Trinidad, mentre voli diretti partono da Miami, New York, Toronto, dal Brasile e dal Suriname. Partendo dal Suriname è possibile muoversi in traghetto, e raggiungere Corriverton in Guyana solcando le acque del fiume Courentyne, mentre per muoversi all’interno del paese ci sono diverse possibilità, dai piccoli aerei che collegano zone anche impervie, agli autobus, affollati ma economici e veloci, fino ai battelli fluviali, che risalendo il corso dei fiumi raggiungono capillarmente quasi ogni regione, con l’incognita delle inondazioni che possono bloccare il servizio per diversi giorni.

Il clima è tropicale, caldo ma abbastanza piacevole per tutto l’anno, con temperature che sulla costa oscillano tra 21 e 31 gradi mitigate dalle brezze marine e con un’umidità intorno al 60 per cento, diversamente dall’interno, dove l’umidità tende ad aumentare e dove le temperature possono scendere anche fino a 15 gradi. La stagione delle piogge sulla costa si divide in due fasi, la prima tra maggio e luglio, la seconda tra novembre e gennaio, durante le quali le precipitazioni sono abbondanti ed è sconsigliabile partire a causa delle inondazioni, mentre all’interno, in particolare nella savana, la brutta stagione va da aprile a fine settembre.

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