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Il Duomo di San Giovanni a Torino, dove è custodita la Sacra Sindone

La Cattedrale di San Giovanni Battista è il fulcro religioso della città di Torino. Il Duomo ospita al suo interno una delle relique più importanti della cristianità, la Sacra Sindone. Dal campanile alto 60 metri si gode di un magnifico panorama.

A volerne la costruzione fu il cardinale Domenico della Rovere che ne affidò i lavori all’architetto fiorentino Amedeo de Francisco da Settignano detto anche Meo del Caprino. Nel luglio 1491 Bianca di Monferrato, reggente di casa Savoia, posò ufficialmente la prima pietra dell’edificio dedicato a San Giovanni Battista, destinato a diventare il fulcro religioso della città.

In uno dei luoghi più storici dell’antica Julia Augusta Taurinorum, vicino all’area archeologica e al Teatro Romano, sorge l’austero duomo dedicato al patrono della città, inconfondibile esempio di arte rinascimentale barocca la cui costruzione iniziò nel 1491 per concludersi otto anni più tardi.

Sui resti di quelle che furono tre antiche chiese paleocristiane di stile romanico, costruite a loro volta su templi pagani, e dedicate a San Salvatore, Santa Maria di Dompno e San Giovanni Battista, venne edificata la nuova chiesa cristiana cattolica di rito romano consacrata nel 1505 proprio al Battista che, secondo la tradizione, sarebbe stato proclamato patrono di questo territorio già dalla regina longobarda Teodolinda, moglie del re Agilulfo.

L’edificio religioso fu anche teatro di un importante episodio storico che si verificò quando re Ariperto I° salì al trono dopo la morte di Rodoaldo, precedente sovrano. Ariperto volle i propri figli come successori, decisione questa che portò ad una vera e propria guerra per la successione al potere e che si concluse solo con cruenti fatti di sangue la domenica di Pasqua proprio nella cattedrale di San Giovanni.

A realizzare il Duomo fu tale Meo del Caprino che, secondo alcuni, fu pure l’autore del progetto dell’edificio sacro; altri invece riconoscono in Baccio Pontelli, che prestò la sua opera anche in favore di papa Sisto IV°, il vero progettista della chiesa.

Sede vescovile dell’arcidiocesi metropolitana di Torino, la cattedrale di San Giovanni, ospitata nell’omonima piazza torinese, subì nel corso dei secoli alcuni importanti rimaneggiamenti voluti per ingrandire l’edificio sacro fra cui la creazione di un ambiente adatto a conservare la Sindone. Nel 1649 Bernardino Quadri giunse a Torino alla corte di Carlo Emanuele II° e propose di modificare quanto proposto in precedenza da Carlo di Castellamonte. Fu però solo Guarino Guarini nel 1667 a concludere l’intervento di ristrutturazione alla cupola della cattedrale.

Dopo ben 28 anni, per esattezza nel 1694, la volta della navata centrale venne ultimata con tanto di messa solenne ufficiale di consacrazione. A rendere suggestiva l’opera fu l’utilizzo di differenti tipi di marmo con tonalità nere nella parte bassa e altre più chiare verso l’alto per conferire al Duomo una particolare eleganza.

Attorno al 1830 San Giovanni Battista venne impreziosito dall’aggiunta di affreschi che ne decorarono l’interno: re Carlo Alberto volle infatti una copia su tela dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, opera eseguita nel 1835 dal pittore Luigi Cagna e che per via del suo peso, circa 900 chilogrammi, fu poi appesa alla controfacciata della chiesa. Alcuni degli affreschi vennero tuttavia eliminati nel 1927 e negli anni successivi quando il cardinale Gamba ordinò nuovi urgenti restauri all’edificio.

Con il suo aspetto austero, il Duomo si presenta con una pianta a croce latina divisa in tre navate lunghe circa 40 metri l’una e larghe, le laterali, 5,80 metri e 9,50 metri la centrale. La grande navata posta al centro è contornata da pilastri in pietra di Susa mentre all’interno di quelle laterali vennero realizzate tredici cappelle – sei in quella di destra e sette in quella di sinistra. Sul lato destro spicca per importanza quella dedicata a San Crispino e San Crispiniano poiché al suo interno ospita decorazioni di un grande pittore dell’epoca, Defendente Ferrari. Sul lato sinistro invece la prima cappella accoglie il battistero mentre nella terza, quella della Trinità, vi sono le spoglie di Pier Giorgio Frassati, morto nel 1925 all’età di 24 anni e proclamato beato da Giovanni Paolo II° nel 1990.

Il Duomo di San Giovanni custodisce anche una preziosa reliquia del Battista proveniente dalla chiesa francese di St.Jean de Maurienne.

Fra le opere d’arte che si possono ammirare all’interno della cattedrale torinese non mancano capolavori di pittori e scultori. Oltre al già citato Ferrari, vi è la tela “Madonna con quattro santi” del 1655, la pala raffigurante Santa Barbara e San Girolamo e la “Madonna con i santi Ippolito e Cassiano”, tutte opere di Bartolomeo Caravoglia; altre famose testimonianze artistiche sono quelle di Pierre Legros che realizzò le statue di marmo di Santa Caterina e Santa Teresa destinate inizialmente alla chiesa di Santa Cristina ma poi trasferite nel Duomo. Il monumento al cardinale Gamba, realizzato nel 1930, è opera di Edoardo Rubino mentre il busto di papa Pio IX° reca la firma di Giovanni Albertoni.

Costruito nel 1874 da Giacomo Vegezzi Bossi, un grande organo a trasmissione meccanica è alloggiato nel transetto destro della cattedrale. Questo prezioso strumento musicale che sostituisce quello del 1741 costruito da Giuseppe Calandra è posizionato sopra una cantoria lignea d’oro. L’organo è formato da 2 tastiere, 4 mantici, 5 somieri e 56 registri per un totale di 3498 canne. Nel 1972 fu restaurato da Emilio Piccinelli che provvide fra l’altro a eliminare le trasmissioni di tipo pneumatico che risalivano ai primi anni del 1900.

All’esterno il Duomo si presenta con una facciata in marmo color bianco con timpano e tre portali decorati da rilievi: l’elegante stile rinascimentale del Duomo potrebbe essersi ispirato a quello della chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. A condurre al sagrato della chiesa vi è una scalinata.

Sul lato sinistro del Duomo si staglia la torre campanaria in stile romanico costruita nel 1470 e poi sopraelevata 350 anni più tardi da Filippo Juvarra. Questo campanile esterno dedicato a Sant’Andrea fu infatti innalzato di 12 metri, con stile barocco, su richiesta di re Vittorio Amedeo II° che ne affidò l’incarico allo Juvarra stesso. Il risultato che vediamo oggi è quello di una torre campanaria in mattoni rossi che raggiunge un’altezza complessiva di 60 metri. Si ritiene che il campanile sia stato donato dal vescovo De Compeys prima della ricostruzione dell’edificio religioso. La cella campanaria progettata dallo Juvarra non venne invece mai completata. Si può accedere a pagamento sulla cima della torre, da dove si gode uno splendido colpo d'occhio su tutto il centro storico, dal lingotto alla Mole Antonelliana, la collina di Superga e la cerchia delle Alpi.

Purtroppo un grave incendio scoppiato nella notte fra l’11 e 12 aprile 1997 ha provocato ingenti danni alla cupola del Guarini che per fortuna non ha creato danni alla reliquia della Sindone portata in salvo grazie al prezioso intervento da parte dei vigili del fuoco.

In seguito a questo episodio il Duomo ha subito restauri sia alla facciata che agli interni con la supervisione dell’architetto Maurizio Momo e nello stesso tempo è stata creata una nuova apposita teca per ospitare il sacro lino che ora è conservato in un ambiente con atmosfera controllata.

La cappella di forma circolare progettata dal Guarini, architetto piemontese nonché frate, per ospitare il telo che avvolse il corpo di Gesù, si può raggiungere tramite due scaloni collocati al fondo delle navate laterali della cattedrale. Le rampe terminano in due piccoli ambienti a forma circolare da cui si può ammirare il vano centrale. L’inserimento della cappella nel complesso religioso di San Giovanni Battista rappresenta la modifica più importante eseguita nel corso dei secoli.

La chiesa inferiore, dopo i restauri eseguiti in seguito al 1997, ospita il Museo Diocesano di Arte Sacra, uno dei più interessanti percorsi museali della città di Torino che si sviluppa in varie aree tematiche storiche e liturgiche con opere d’arte che vanno dall’antichità all’epoca contemporanea. Inaugurato dal Cardinale Severino Poletto nel 2008, il museo ospita pitture, sculture, manufatti tessili e di oreficeria. Aperto al pubblico il mercoledì dalle ore 14 alle ore 18 (con ultimo ingresso alle ore 17.15) e dal venerdì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18. Il biglietto d’ingresso è di 5 Euro (intero) e di 3,50 Euro (ridotto).

Il Duomo di San Giovanni Battista è aperto dal lunedì al sabato in orario 7-12 e 15-19 e la domenica dalle 8 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. L’ingresso è gratuito. Per informazioni 011 4361540.

 Pubblicato da il 07/03/2015 - 31.005 letture - ® Riproduzione vietata

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