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Visita alla Statua della Libertà, alla scoperta della Signora di New York City

Tour alla Statua della Libertà. Come organizzare la visita.

Hanno cercato di imitarla in ogni angolo del mondo: a Parigi ce ne sono due copie, ma in tutta la Francia se ne contano molte di più. Poi in Austria , in Norvegia , nell’eccentrica Las Vegas e sull’isola artificiale di Tokio . Eppure la Statua della Libertà è unica, ed è la sintesi perfetta della storia di New York: bastano una torcia levata verso il cielo, una corona e una lunga veste che sembra mossa dalla brezza del porto, per ricordare ai newyorkesi ciò che furono e ciò che sono. Immigrati, approdati in America in cerca di fortuna, ma soprattutto uomini liberi. Un monumento tanto importante da essere Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, tanto famoso che molti, senza averlo mai visto, potrebbero descriverlo con una certa precisione: c’è chi lo idealizza a tal punto da restare deluso di fronte alla vera Lady Liberty, ma certo non si può visitare New York senza inchinarsi al cospetto della regina del porto.

In un porto così vasto, tra i più belli del mondo, l’onore di portare la statua è toccato alla piccola Liberty Island, un isolotto roccioso all’entrata del golfo sul fiume Hudson. Ad incorniciarla ci sono il lembo meridionale di Manhattan e le coste del New Jersey, di Staten Island e di Brooklin: è l’abbraccio che accolse gli olandesi nel 1624, e che nell’Ottocento salutò i primi avventurieri europei in cerca di una nuova vita. Non a caso, sulla faccia del piedistallo, sono incisi alcuni versi del poema “The New Colossus”, scritto da Emma Lazarus nel 1883 e ispirato alle storie degli immigrati: “Datemi i vostri miserabili, i vostri poveri, le vostre genti che si accalcano e anelano a respirare libere, il residuo miserabile della vostra costa brulicante. Mandateli a me, questi senzatetto, naufraghi della tempesta. Io alzo la mia fiaccola di fianco alla porta dorata.”

La Libertà, base compresa, raggiunge i 92 metri d’altezza. Ci voleva una stazza imponente per illuminare il mondo: la lanterna, in rame rivestito d’oro, è ben salda nella mano destra, mentre la sinistra regge una tavola di pietra in cui si legge “July IV MDCCLXXVI” (4 luglio 1776, Dichiarazione d’Indipendenza Americana). Ai piedi della donna giacciono le catene spezzate, simbolo del potere oppressivo che i migranti si sono lasciati alle spalle.

UN PO’ DI STORIA
Liberty Island, ovviamente, non si è sempre chiamata così. Prima dell’arrivo degli europei era un agglomerato di conchiglie e scheletri di crostacei soprannominato Great Oyster Island, lambito da acque ricchissime di ostriche, pesci, foche e balene. Nella seconda metà del Seicento gli inglesi la vendettero a Isaac Bedloo, un mercante olandese, da cui il nome di Bedloe’s Island che l’accompagnò fino al 1956. Ma la Statua della Libertà vi era giunta quasi un secolo prima, dopo aver attraversato l’oceano dalla Francia. Lì era stata creata dallo scultore Fréderic Auguste Bartholdi come simbolo di unità con l’America, lavorata tra il 1874 e il 1884 a partire da un modello in terracotta. Con il contributo di Gustave Eiffel, che si occupò di progettare la struttura in ferro, nacque una statua di 46 metri in sottili lamine di rame. Il trasporto oltreoceano e l’inaugurazione negli USA furono tutt’altro che facili: Lady Liberty venne smontata in centinaia di pezzi, bullone dopo bullone, e una volta approdata a New York ci vollero due anni per raccogliere i fondi necessari all’inaugurazione. Fu il presidente Cleveland, il 28 ottobre del 1886, a presentarla finalmente ai cittadini americani: in quell’occasione di festa vennero distribuite alla folla delle miniature della statua, prodotte dalla società francese “Gaget Gauthier”… molti pensano che da quel nome, pronunciato con accento americano dai newyorkesi, sia la parola “gadget” che tutti usiamo per indicare un souvenir originale.

LADY LIBERTY OGGI
Oggi sono almeno tre milioni i turisti che ogni anno fanno visita alla statua leggendaria. Viene inclusa tra le tappe dei tour immancabilmente, in quanto simbolo indiscusso del sogno americano, ma oltre ai curiosi che vogliono solo provare l’ebbrezza di fotografarla c’è chi le attribuisce un valore profondo, che ha a che fare coi diritti dell’uomo e la storia del mondo contemporaneo. Anche per questo, nell’ottobre del 1996, ben 15 milioni di persone hanno invaso Manhattan per ricordare il centenario della statua, e una grande festa si è tenuta nel 2011 per il suo 125° compleanno. Per l’occasione sono state posizionate 5 webcam sulla torcia della Libertà, che consentono a chi è lontano di spiare il panorama del porto e avere un primo assaggio di questo mitico scenario, senza bisogno di recarsi a New York. Si tratta di un’opportunità unica, in quanto l’accesso alla lanterna è vietato al pubblico dal 1916 per motivi di sicurezza. Maggiori informazioni si trovano sul sito della National Park Service's Torch Camera.

Se non è possibile salire fisicamente sulla torcia si può però visitare il museo, contenuto nel piedistallo, e si può salire fino alla corona della Lady. L’ingresso è gratuito, ma è necessario un “Monument Access” che viene rilasciato col biglietto del traghetto, indispensabile per arrivare sull’isola (vedi Informazioni pratiche). L’attesa in coda è inevitabile, in qualunque periodo si visiti la statua, ma la pazienza è premiata da un museo interessante: al piano inferiore, nell’atrio, campeggiano la lanterna e la fiamma originali, che vennero completate per prime ed esposte per racimolare fondi, utili al completamento della statua; al piano superiore è allestita una piccola mostra sulla storia del monumento, con manifesti, riproduzioni, stampe e fotografie. Conquistata la cima del piedistallo basta volgere lo sguardo all’insù, dentro la veste della donna, per vedere la scala interna e rendersi conto di quanti bulloni e quanti chiodi reggano la struttura. La vista più emozionante è però quella che si gode dalla balconata più alta, in corrispondenza della corona.

IL TRAGHETTO
Tutti i visitatori –e sono migliaia ogni giorno- devono munirsi di un biglietto per il battello, valido per Liberty Island ed Ellis Island, che può essere prenotato in anticipo sul sito www.statuecruises.com. Anche in loco c’è una biglietteria, accanto ai porti di partenza per le isole, ma la prenotazione anticipata è decisamente conveniente e i tempi d’attesa, in ogni caso, sono da mettere in conto prima di pianificare il tour. Il formarsi delle code è dovuto in buona parte alle procedure di sicurezza, intensificate dopo gli attentati dell’11 settembre. Il primo traghetto della giornata salpa alle 9.30 e l’ultimo viaggio di ritorno è alle 17.00, ma durante la Thanksgiving Week la prima corsa è anticipata alle 8.30. Chi parte dalla terraferma dopo le 15.30 tenga presente che avrà tempo di visitare solo una delle due isole (Liberty Island o la vicina Ellis Island). Le isole sono accessibili tutti i giorni dell’anno ad eccezione del 25 dicembre. Il viaggio è gratis per i bambini al di sotto dei 4 anni, mentre costa 5 dollari tra i 4 e i 12 anni, 13 dollari per gli adulti e 10 dollari per gli over 62.

VISITA ALL’ISOLA E ALLA LIBERTY STATUE
Giunti su Liberty Island si può partecipare a un “Ranger Program”, un tour guidato gratuito di 30 minuti che offre una panoramica sull’ideazione, la costruzione e la ristrutturazione della statua nel corso degli anni. Oltre alla storia del monumento, i “Park Rangers” raccontano interessanti aneddoti su New York e l’ambiente portuale e sono pronti a soddisfare qualunque curiosità. Una valida alternativa è rappresentata dall’Audio Tour. La versione standard per adulti è disponibile in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, mandarino, russo, arabo e giapponese e costa 8 dollari (7.25 dollari per i senior). Uno speciale Audio Tour per bambini dai 6 ai 10 anni è presentato da un personaggio fantastico -una sorta di fumetto- che parla in italiano, inglese, spagnolo, francese e tedesco (7.25 dollari al di sotto dei 12 anni). Chi vuole salire sulla testa di Lady Liberty e affacciarsi dalla corona dovrà prenotare con largo anticipo: la richiesta è molto elevata e ogni visitatore può richiedere un massimo di 4 biglietti. Altre curiosità e informazioni utili si trovano sul sito del National Park Service www.nps.gov/stli .

 Pubblicato da il 30/03/2011 - 19.389 letture - ® Riproduzione vietata

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