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Visita all'Orto Botanico di Bologna

Voluto dal naturalista Ulisse Aldrovandi nel 1568, l’Orto Botanico di Bologna è il quarto in Italia per data di fondazione. Ospita oltre 1200 specie di alberi e piante nelle sue aree esterne e nelle serre .

L’Orto Botanico di Bologna nasce nel 1568 per volere del botanico e naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi (1522-1605), da molti ritenuto il padre della moderna storia naturale, che ne ha tenuto le redini fino all’anno della sua morte.

Appartenente alla rete del Sistema Museale d'Ateneo dell’Università di Bologna, oggi l’orto botanico accoglie nei suoi ampi spazi più di 1200 specie diverse di piante e alberi.

Storia dell’Orto Botanico bolognese

Quello di Bologna è il quarto orto botanico in Italia per data di fondazione dopo Pisa, Padova e Firenze, che a loro volta rappresentano i primi orti realizzati in Europa. Spesso legati all’ambiente accademico, la diffusione di tali giardini sul territorio italiano ha un precedente storico che affonda le radici nel Medioevo, e che probabilmente esisteva anche a Bologna: è il Giardino dei Semplici (in latino Hortus Simplicium), un luogo in cui si coltivavano e studiavano le erbe per scopi terapeutici. All’epoca, tali piante erano definite “semplici” poiché i loro principi curativi non derivavano dalla miscelazione con altre sostanze né da trattamenti quali l’essiccazione, bensì direttamente dalla natura.

Pur essendo nati in periodi diversi, la storia del giardino bolognese e dell’orto di Pisa condividono una figura chiave per la storia della botanica, quella del medico e botanico Luca Ghini (1490-1556). Maestro di Aldrovandi, quando ebbe l’idea di creare un orto botanico nella città felsinea Ghini deteneva una cattedra all’Università di Bologna per l’insegnamento delle piante medicinali. Tuttavia, nel 1543 ricevette un invito da parte del Granduca Cosimo I de’ Medici e si trasferì a Pisa, dove fondò il primo orto botanico d’Europa. Il progetto bolognese fu dunque accantonato; sarà poi Aldrovandi a recuperarlo e a dargli forma nel 1568.

Ulisse Aldrovandi era un personaggio eclettico, i cui interessi spaziavano dallo studio delle piante e degli animali alla medicina, dalla logica alla filosofia. Il suo lavoro si basava sull’originale convinzione che fosse la natura stessa a fornire le spiegazioni delle sue manifestazioni (e non, ad esempio, le fonti classiche), oltre che sull’importanza delle illustrazioni per la diffusione del sapere. Le migliaia di bellissimi disegni ad acquerello di piante, animali, minerali e mostri con cui animava i suoi volumi ne rappresentano un perfetto esempio.
Una volta professore di Scienze Naturali presso l'Università di Bologna, Aldrovandi avvertì la necessità di fornire agli studenti uno strumento pratico per coltivare ed analizzare le piante trattate durante le lezioni. Avviò quindi la costruzione di un orto botanico nell’area di Bologna oggi occupata dalla Biblioteca Salaborsa, di fronte alla Fontana del Nettuno. Lo spazio venne diviso in quattro aiuole di forma rettangolare, adibite principalmente alla coltivazione dei semplici, ma anche di piante acquatiche ed esotiche.

Questa prima esperienza si concluse qualche anno più tardi, nel 1587, quando per esigenze di spazio dovute all’aumento delle conoscenze botaniche l’orto venne trasferito in un’area più estesa della città. In seguito ad ulteriori trasferimenti, nel 1803 il giardino approdò nella sua sede definitiva lungo via Irnerio, dove confluirono da un lato gli esemplari dell’Orto dei Semplici di Aldrovandi, e dall’altro le collezioni appartenenti all’orto botanico più recente situato presso Porta Santo Stefano. La sede di via Irnerio non fu però priva di mutamenti: agli inizi del Novecento il giardino venne infatti abbandonato a se stesso e finì per trasformarsi in un bosco naturale. Superati i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale si intrapresero i lavori di ricostruzione, che gli hanno conferito l’aspetto odierno; attualmente l’Orto Botanico di Bologna è in procinto di avviare un’ulteriore opera di ristrutturazione dei suoi spazi che apporterà modifiche sostanziali alla sua esperienza di visita.

Cosa vedere all’interno dell’Orto Botanico

La superficie dell’orto misura oggi 20.000 mq e racchiude migliaia di piante e alberi appartenenti a specie diverse suddivisi in vari spazi interni ed esterni, che in parte riproducono i loro ambienti naturali d’origine. Accedendo da via Irnerio ci imbattiamo subito nel giardino frontale e nei suoi sentieri, dove troviamo per lo più alberi appartenenti alla famiglia delle gimnosperme. Tra questi si distingue un grande esemplare di ginkgo biloba, un’antichissima pianta a seme risalente addirittura a 250 milioni di anni fa.

Tra gli spazi esterni dell’orto botanico è possibile visitare inoltre il giardino sul retro che comprende la ricostruzione di vari tipi di aree boschive: il bosco di latifoglie tipico dell’ambiente naturale dei colli bolognesi più prossimi a Bologna, i boschi tipicamente appenninici e il bosco-parco, una porzione di giardino che racchiude alberi monumentali quali il grande platano comune, una delle piante arboree più antiche dell’orto. C’è poi l’area dedicata allo stagno e alle piante acquatiche; quest’ultima ospita sia specie diffuse localmente, come la ninfea, sia la flora appartenente ai paesi tropicali, quali le piante del papiro africano e del loto.

All’interno delle sue serre l’orto botanico ospita inoltre alcune collezioni tematiche, collocate nella parte posteriore dell’area. Curiosando fra le piante tropicali troviamo piante da frutto di utilizzo comune quali la papaia, la vaniglia, il caffé e il cacao, ma anche orchidee, spezie e palme. Nella serra delle carnivore si osservano poi esemplari di piante in grado di attirare a sé gli insetti attraverso diversi stratagemmi; da non dimenticare poi le piante succulente, dette comunemente piante grasse, che nell’Orto Botanico di Bologna provengono dal Madagascar, dall’America Centro-Meridionale e dalle Isole Canarie.

Non può mancare la sezione storica legata alla tradizione naturalistica cittadina, che include l’Orto dei Semplici, la cui struttura ricalca quello dell’Hortus Simplicium di Aldrovandi, e uno degli erbari più antichi d’Europa con la sua raccolta di 130.000 piante essiccate. L’Orto Botanico di Bologna, infine, organizza visite guidate alla scoperta delle sue collezioni e percorsi didattici pensati i più piccoli.

Informazioni utili, orari, prezzo dei biglietti e visite guidate

Orario di apertura
Orario invernale (1 ottobre - 31 marzo): martedì-domenica 9:00 - 15:00
Orario estivo (1 aprile - 30 settembre): martedì-domenica 10:00 - 18:00
Prezzo biglietti: ingresso gratuito
Visite guidate: è possibile essere accompagnati da una guida al prezzo di 5 euro per persona.
Info: sma.unibo.it/it/il-sistema-museale/orto-botanico-ed-erbario

Come arrivare

L’Orto Botanico di Bologna si trova in zona universitaria, in via Irnerio 42 non distante da Porta Zamboni, a 5 km circa dalla tangenziale nord di Bologna. Non dispone di un parcheggio privato, ma è possibile parcheggiare in zona a pagamento. L’orto è raggiungibile anche a piedi, con una camminata di circa 15 minuti da Piazza Maggiore o dalla Stazione Centrale di Bologna.

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