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Il Ponte delle Torri di Spoleto che unisce Colle Sant'Elia e Monteluco

Il Ponte delle Torri un acquedotto medievale si trova a fianco della Rocca Albornoziana: chiamato ponte dei suicidi non va confuso con il Ponte Sanguinario che rimane a nord del centro storico.

Non solo un magnifico Duomo, un teatro romano, un antiquarium, un arco e mille altre meraviglie acquisite da una storica fusione artistico-architettonica emblematica: tra tutte le sue attrazioni Spoleto è una cittadina che in Umbria può vantare persino un solido trait d’union conosciuto anche oltre confine regionale, una struttura che prende il nome di Ponte delle Torri, così chiamata per la presenza di due antiche torri di avvistamento poste ai suoi estremi.

Dati e curiosità del ponte

E’ un’opera monumentale dall’ossatura in calcare, sorretta da piloni che beneficiano di un collegamento ad arcate ogivali contraddistinguenti un unicum progettato sul finire del XIII secolo allo scopo di fungere da acquedotto preposto a rifornire d’acqua Spoleto. Il Ponte delle Torri ha dimensioni imponenti, una lunghezza rilevata di 240 metri e un’altezza di 76, e sussiste in qualità di passaggio unificante il Colle Sant’Elia (là dove giacciono la Rocca Albornoziana e il centro storico) e il fortilizio dei Mulini alla sommità del Monteluco, fortilizio adibito un tempo a mulino per la macinazione del grano ma anche a presidio di vedetta. A volte viene fatta confusione con il Ponte Sanguinario, ma quest'ultimo si trova a nord del centro storico, mentre il ponte delle Torri rimane a sud della Rocca di Spoleto.

Il Ponte catalizza da molti anni ormai l’attenzione turistica poiché è divenuto una vera attrattiva che accetta visitatori a piedi facendo da strumento agevolante la fruizione “sospesa” di un territorio dove prepondera la visione di un paesaggio pervaso da un’immensa macchia mediterranea, colpo d’occhio incredibile per l’esploratore, usuale ma non meno affascinante per l’autoctono umbro. Tra i saggiatori della camminata, lo scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe rimase entusiasta dell’esperienza a tal punto da menzionare questo portento ingegneristico nel suo “Viaggio in Italia”. La citazione testuale compare in una targa esposta in prossimità del ponte. Così recita l’incipit:

Sono salito a Spoleto e sono stato sull’acquedotto che funge anche da ponte fra un monte e l’altro. Le dieci arcate in mattoni che attraversano tutta la valle, stanno lì tranquille da secoli, mentre l’acqua zampilla ancora da un capo all’altro di Spoleto.

La storia del Ponte delle Torri

La datazione storica risulta ancora oggi controversa e soltanto stimata: a una frangia di critici che colloca la costruzione del ponte nel Duecento se ne contrappone un’altra in netta antitesi, caparbia nel sostenere più plausibile il XIV come il secolo degli albori progettuali ma avente contro tutta una serie di elementi che fanno pensare a un’antecedenza temporale, viste le evidenti caratteristiche tardo-medievali e i piloni centrali riconducibili allo stile romanico.

Il “pons inter torres” continua a serbare parecchi misteri sulla propria origine, oggetto di perenni studi atti ad accertarne l’individuazione cronologica più che la paternità. Quel che è certo lo si nota nella sua valenza panoramica, che scruta l’immensità dell’area preappenninica sfuggendo alla banalità di un semplice edificato architettonico.

Il sentiero e la visita del ponte

Il Ponte ama, a quanto sembra, l’imprevedibile irregolarità, un tratto impregnante soprattutto i piloni e le arcate, nessuno dei quali possiede misure costanti ma anzi differenziati a seconda del loro approssimarsi ai monti che ne delimitano il segmento. Il muraglione superiore, alto 12 metri, scandisce l’andamento della strada.

Il lato fortilizio dei Mulini prevede un sentiero esclusivamente pedonale conosciuto come il Giro dei condotti, che attraversa vecchi eremi immergendosi nella vegetazione, concedendo l’adrenalina di una camminata avventurosa accompagnata dalla visione di un panorama davvero mozzafiato. Un ponte da cartolina, colonna portante di una scenografia che può essere catturata da uno scatto fotografico specialmente con il calare della sera, quando si attiva l’illuminazione il cui riverbero è sinonimo certo di emozione scintillante.

Il Ponte delle Torri ha saputo brillantemente resistere allo scorrere del tempo e addirittura alle terribili scosse che hanno flagellato nel 2016 l’intero territorio distruggendo paesi come Amatrice e Norcia.

Il Ponte delle Torri compare anche in una sequenza della fiction RAI "Don Matteo": nel luglio 2013 molti spoletini hanno assistito all’attraversata in bicicletta del protagonista interpretato da Terence Hill. Purtroppo il ponte è anche tristemente noto come il ponte dei sucidi o ponte della morte dato che per la sua posizione isolata e la grande altezza è stato scelto più volte da persone che volevano mettere fine alla loro esistenza.

Come arrivare

Partendo in auto da Perugia, percorrere la SS 75 fino a Foligno così da poter imboccare la SS 3 Flaminia; da Roma va imboccata la SS 204 per Terni e successivamente la SS 3 Flaminia con uscita Spoleto sud. Le vetture si possono lasciare tranquillamente ai parcheggi di via Ponzianina o Spoletosfera e da qui proseguire a piedi avvalendosi del percorso meccanizzato. Una volta giunti alla Rocca attraverso il “Giro della Rocca”, si costeggi l’entrata per accedere alla passeggiata del Ponte delle Torri.

Ponte delle Torri
Dove: via Giro del Ponte – Spoleto (PG)
Orari: Accesso libero dal lunedì alla domenica

 Pubblicato da il 13/03/2016 - 15.622 letture - ® Riproduzione vietata

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