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L'arco di Druso e Germanico in centro a Spoleto

L'Arco di Druso e Germanico a Spoleto si trovano nel centro del borgo che corrisponde al vecchio Foro Romano. L'arco romanico è dedicato ai figli dell'Imperatore Tiberio.

L’antica Roma ha lasciato tracce del suo splendore un po’ ovunque e Spoleto non fa eccezione: di quella fulgida epoca si ha forse della nostalgia, specialmente se rimembrata al passaggio sotto l’arco di Druso e Germanico, costruito nel 23 d.C. su esplicita volontà del Senato spoletino per rendere onore al figlio naturale (Giulio Cesare Druso) e al figlio adottivo (Gaio Giulio Cesare Germanico) dell’imperatore Tiberio, deceduti in quell’anno il primo (per una caduta da cavallo durante il viaggio di ritorno dalla campagna contro i Teutoni) e nel 19 d.C. il secondo. Oggi l'arco è una tappa irrunciabile della vostra passeggiata tra le attrazioni più belle di Spoleto.

Questo frutto palese dell’ingegneria architettonica latina – in parte interrato e nascosto, largo 8,30 metri, alto 4,30 (la parte superiore arriva a 6,30) e profondo 4,15 - si trova nell’immediata prossimità del tempio romano e della chiesa di Sant’Ansano (in direzione Piazza della Libertà), all’ingresso di quello che un tempo era il foro, ovvero Piazza del Mercato, e ancora riporta le iscrizioni che omaggiano i principi cui l’arco è dedicato. Seppur consumate e suscettibili delle intemperie che negli anni ne hanno offuscato parzialmente i tratti grafici, restituiscono attraverso altisonanti parole il significato reale dell’intento onorifico:

Germanico Caesari Tiberi Augusti filio Druso Caesari Tiberi Augusti filio divi Augusti nepoti divi iuli pro nepoti Consuli imperatori auguri flamini Augusti Consuli tribunicia potestate pontifici ex Senatus consulto”.

Si nota subito la singolarità dell’unico fornice sormontato da una chiara trabeazione, i grandi blocchi squadrati di pietra calcarea che lo compongono e varie decorazioni, presenti seppur frammentarie, tradotte in lesene con capitelli corinzi. L’archivolto del fornice (con cornice a tre fasce) poggia su piedritti contraddistinti nel lato interno da lesene lisce e altri capitelli.

La sistemazione odierna si deve essenzialmente ai lavori attuati negli anni Cinquanta in seguito alle determinanti indagini archeologiche di Giuseppe Sondini, insomma una sorta di restauro accurato che ha persino riportato alla luce una parte della struttura che nel Medioevo era stata assorbita dagli edifici promiscui.

Via Arco di Druso ha dunque al numero 17 una sua personale attrattiva e, non paga, sfoggia anche una colonna del I secolo d.C. situata nella parte retrostante, elemento restante dell’antica Cripta di Sant’Isacco.

La gloriosa epopea romana ha lasciato in eredità alla fedele Spoletium altri esemplari della sua magnificenza, vale a dire il Ponte Sanguinario, il Teatro Romano e la casa di Vespasia Polla, madre dell’imperatore Vespasiano, che si aggiungono all’Arco di Monterone, all’Anfiteatro, allo stupefacente Ponte delle Torri e al Tempio.

Un bel corredo per una città percorsa da quella che una volta si imponeva come una fra le più importanti correnti stradali del territorio, la via Flaminia, cruciale soprattutto per i transiti commerciali e militari.

Un consiglio doveroso da dare al turista riguarda il ritmo della passeggiata per le vie di Spoleto: un tour senza nessuna fretta permette una miglior fruibilità delle varie attrattive, attenta ammirazione e soprattutto lo scongiurare del pericolo di sottovalutare le opere architettoniche. Sembrerà molto strano, eppure a qualche visitatore l’Arco di Druso e Germanico è letteralmente sfuggito pur passandoci sotto, ragion di più per meditare ogni passo e programmare il proprio itinerario così da non perdersi niente della stupefacente Spoleto e, in più, lasciarsi coccolare tra un intervallo e l’altro dalle numerose caffetterie, osterie e ristoranti disposti in zona.

Val la pena essere più precisi e citare almeno il Caffè degli Artisti, il Tempio del Gusto, l’Osteria del Matto e, per i carenti di dolcezza, l’Officina del Cioccolato.
Come arrivare all'arco di Druso e Germanico
Arrivando da sud in auto, risulta comodo uscire a Orte dalla A1, proseguire sulla SS3 Flaminia verso Terni e successivamente sulla SS395 verso Foligno; da nord uscire dalla A1 al casello Valdichiana e immettersi sulla E45 per Foligno, sulla SS75 e infine sulla SS3. In treno sono disponibili varie linee dirette che partono da Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Torino. L’aeroporto più vicino è il “San Francesco d’Assisi” di Perugia.
A Spoleto potete parcheggiare a Spoletosfera 3 (zona sud del centro) e da li prendere Viale Giacomo Matteotti in direzione del Duomo di Spoleto. Poi svoltate a destra in Via Brignone e successivamente a sinistra in via Arco di Druso dove troverete il vostro obiettivo.

 Pubblicato da il 07/04/2016 - 5.916 letture - ® Riproduzione vietata

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