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Piazza Navona a Roma: la storia delle sue fontane e dei palazzi monumentali

Le fontane di Piazza Navone richiamano ogni anno migliaia di visitatori che vengono ad ammirare la piazza barocca pił bella di Roma.

Sorta sui resti dell’antico Stadio di Domiziano, piazza Navona è oggi la più bella ed importante piazza barocca di Roma, tappa privilegiata e obbligata durante il viaggio in città. La sua forma singolare ed allungata deriva proprio dalla sua antica origine, così come il nome stesso della piazza. Sin dal Medioevo, infatti, iniziarono a sorgere una serie di piccole case abitative, lì dove un tempo vi erano gli spalti dello Stadio, mentre al posto della pista centrale, dove si svolgevano le gare ginniche vere e proprie, venne lasciato sempre uno spazio libero, adibito sin da subito a luogo di scambio e di mercato. Ciò che ammiriamo oggi ovviamente è il frutto di una serie di stratificazioni ed interventi che si sono susseguiti nel corso del tempo, tra cui il più importante è quello di epoca barocca, quando la piazza divenne il “salotto” privato della potente famiglia dei Pamphilij.

Ma andiamo con ordine. L’imperatore Domiziano nell’86 d.C. decise di fare erigere nell’area del Campo Marzio, uno stadio dedicato alle competizioni atletiche provenienti dalla Grecia, tanto che la stessa parola “Navona” deriva proprio dalla storpiatura del termine “agone”, con il quale venivano definiti proprio questi giochi. Le arcate dello Stadio, all’interno delle quali vi erano botteghe e locande, erano spesso frequentate da personaggi poco raccomandabili, oltre ad essere assai frequenti in questa zona i lupanari.

E in questo paesaggio molto degradato si inserisce, all’inizio del IV secolo, la storia di Sant’Agnese, una ricca fanciulla romana convertita al Cristianesimo e vittima delle persecuzioni indette dall’imperatore Diocleziano. La leggenda narra che la giovane venne condotta da un gruppo di soldati romani proprio dentro una delle numerose arcate dello Stadio per essere malmenata e stuprata ma che, appena denudata, l’intervento divino le fece crescere i capelli, che avvolgendole tutto il corpo, impedirono ogni brutalità contro di lei. Nonostante questo miracoloso segno, la giovane venne comunque decapitata e sul luogo esatto del miracolo nacque subito un piccolo oratorio, trasformato poi nella monumentale Chiesa di Sant’Agnese in Agone.

La piazza ricalca dunque fedelmente la forma del precedente Stadio, oggi visibile in parte all’interno del nuovo Museo Archeologico e, come detto, venne da subito prescelta come luogo di commerci. Era infatti stato trasferito qui il famoso mercato che in origine si teneva al Campidoglio, lo stesso mercato che oggi possiamo ammirare in Campo de’ Fiori. Ma il volto elegante e barocco piazza Navona lo deve interamente all’interessamento della famiglia Pamphilij che nel XVII secolo aveva raggiunto un enorme potere in città, dando anche un pontefice alla chiesa. Saranno proprio papa Innocenzo X Pamphilij e la sua inseparabile, astuta ed avida cognata Donna Olimpia Maidalchini, meglio nota come la Pimpaccia, a chiamare i migliori artisti del tempo per realizzare non solo il proprio maestoso palazzo di famiglia, oggi sede dell’Ambasciata del Brasile, ma anche la nuova Chiesa di Sant’Agnese e due delle tre fontane presenti oggi: la Fontana del Moro e la superba Fontana dei Quattro Fiumi. La terza infatti, nota come la Fontana del Nettuno, è un’opera realizzata nel XIX secolo, per dare una sistemazione simmetrica ed architettonica all’insieme.

Palazzo Pamphilij è opera dell’architetto Girolamo Rainaldi che andò a inglobare e modificare delle dimore rinascimentali già esistenti. Anche la Chiesa di Sant’Agnese, che divenne in tutto e per tutto una cappella privata di famiglia, fu ristrutturata inizialmente da Rainaldi al quale subentrò successivamente Francesco Borromini, che realizzò l’insolita facciata concava, che con i suoi modi ondulati, permette un dialogo costante con l’aria circostante, tratto distintivo della genialità dell’artista. L’edificio venne concluso da Carlo Rainaldi, figlio di Girolamo.

Per dare maggior lustro alla sua dimora, donna Olimpia decise di trasformare le fontane e gli abbeveratoi già presenti in piazza in due splendide fontane, incaricando per questo Gian Lorenzo Bernini. In realtà leggenda vuole che il maestro attuò un astuto e assai curioso stratagemma per aggiudicarsi il cantiere a discapito del suo rivale Borromini. Sembra infatti che, consapevole dell’avidità della sua facoltosa committente, decise un giorno di farle pervenire un modellino alto oltre un metro della futura Fontana dei Quattro Fiumi, tutto realizzato in argento! La Pimpaccia vedendo tale gioiello non poté far altro che intercedere presso il papa per favorire il suo nuovo protetto. Iniziò così nel 1648 la sua costruzione: un vero capolavoro di ingegneria idraulica, architettura e scultura dal forte significato simbolico e religioso, affidato alle numerose decorazioni presenti.

I quattro fiumi – Nilo, Gange, Danubio e Rio della Plata - ritratti come imponenti e nerboruti giganti, secondo il modello classico, rappresentano i quattro continenti allora conosciuti, caratterizzati anche dalla raffigurazione della tipica flora e fauna, accompagnata anche da altri animali fantastici, quali ad esempio il drago di mare. La vasca, così come la struttura portante, è stata modellata come un fondale e un paesaggio marino, sovrastato dal grande obelisco domizianeo, su cui è stata posta una colomba in bronzo, simbolo della famiglia Pamphilij, che dall’alto e per grazia divina illumina tutta la fontana e dunque simbolicamente il mondo intero. Mille e più leggende e storie divertenti circondano questa fontana, rendendola una delle più note al mondo. Anche la Fontana del Moro, così chiamata per il barbuto uomo posto al centro, assai più dimessa rispetto alla precedente, è opera autografa del Bernini.

Tra gli altri edifici degni di nota da ricordare ci sono il bel Palazzo De Cupis, avvolto di mistero e leggende e la Chiesa del Sacro Cuore di Maria, precedentemente Chiesa Nazionale degli Spagnoli e dedicata all’apostolo Giacomo.

L’abbondante presenza di acqua in questo luogo ha permesso nei secoli scorsi anche il famoso “lago” di piazza Navona. Non essendoci infatti il grande marciapiede centrale, realizzato solo in epoca recente, la piazza presentava una forma a conca che permetteva, nelle calde giornate estive, di trasformarsi in una vera e propria piscina all’aperto. Qui ricchi e poveri, grandi e piccoli si riversavano per trovare un po’ di refrigerio: sembra addirittura che alcuni nobili gareggiassero ogni anno nel trasformare la propria carrozza nell’imbarcazione più bella e scenografica! Ma non solo. La piazza da molti anni è divenuta anche il centro di un’altra importante festività, forse quella che ad oggi più di tutte mescola le credenze cristiane con le reminiscenze pagane, cioè la Befana. Per tutto il periodo di Natale e fino al 6 Gennaio, infatti, qui si tiene uno dei più deliziosi mercatini di Natale di Roma, che culmina proprio con il tradizionale volo della simpatica vecchietta, portatrice di dolci e bontà per tutti i buoni della città!

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 Pubblicato da il 20/03/2016 - 7.890 letture - ® Riproduzione vietata

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