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Sao Domingos, la chiesa bruciata di Lisbona

La chiesa bruciata di Lisbona, Igreja de São Domingos, è un luogo magico. Un incendio ha reso unico il suo interno, e la sua storia legata ad eventi tragici come i processi dell'Inquisizione fornisce un fascino unico in centro alla capitale del Portogallo.

Generalmente, quando accompagno in visita i miei clienti, cerco sempre di non raccontare nulla di questa chiesa prima che vi mettano piede all’interno. Mi emoziono sempre nel vedere le espressioni di stupore e meraviglia quando le loro teste fanno capolino dietro la porta di legno. Ci sono i super curiosi che chiedono subito perché la chiesa ha questo aspetto, gli altri, più meditativi, preferiscono assorbirne prima la bellezza con gli occhi, fare congetture e poi chiedere anche loro: “perché è così?”.

Oggi, con questo mio articolo, ruberò molte di quelle espressioni ma credo sia importante parlare di questa chiesa. Non tutti sanno che fu la chiesa principale della città, luogo di culto che ospitò matrimoni reali, incoronazioni e processi della Santa Inquisizione.
La chiesa, dichiarata monumento nazionale, fu fatta costruire nel XIII sec, su ordine del re D. Sancho II, e la prima pietra fu posta nel 1241. Difficile definirne lo stile predominante, forse azzarderei barocco, in quando molti stili si sono succeduti in seguito a terremoti ed incendi vari, ultimo dei quali nel 1959.

Ai tempi dell’Inquisizione, che aveva la sua sede proprio al lato della chiesa, São Domingos era ricchissima con le sue 12 cappelle impreziosite da pregiati arazzi e pietre preziose. Il terremoto del 1755 distrusse quasi tutto e si perse anche un’importante immagine di argento massiccio. Le uniche parti che si salvarono dal tremendo terremoto furono la sacrestia e la cappella maggiore fatta costruire da D. João V, nel 1748.

Il 13 agosto del 1959 un incendio divampò all’interno della chiesa. Quasi tutto fu distrutto nuovamente e bloccò l’accesso fino al 1994, anno di riapertura. La domenica successiva al disastro, il sacerdote volle celebrare lo stesso la santa messa all’interno della chiesa in rovina, per ringraziare del “miracolo” (viste le poche vittime dell’incendio divampato quando la chiesa era gremita di fedeli).

La chiesa fu scenario anche di altre catastrofi, questa volta volute per mano dell’uomo. Ricordiamo il massacro di centinaia di giudei, conosciuto anche come il massacro di Lisbona del 1506, quando la folla violentò, torturò ed uccide centinaia di giudei accusati di essere la causa della siccità, della fame e della peste che attanagliava il paese.
Indimenticabile la loro conversione forzata sotto il regno di D. Manuel I, re abbastanza tollerante, ma che sotto la pressione spagnola non resse e forzò le conversioni. Alternativa? Tortura e rogo in piazza pubblica.

Senza parlare poi dell’Inquisizione che bruciò centinaia di eretici che erano prima condannati proprio dinanzi l’altare della chiesa São Domingos per poi esser scortati nella Praça Dom Pedro IV dove li attendeva il rogo.
Non voglio continuare a tediarvi con queste tragedie. Sì, la chiesa carica sulle sue spalle una storia di violenza e dolore ma la bellezza architettonica ne fa uno dei MUST VISIT della capitale portoghese.

Informazioni: Situata nel Largo de São Domingos, si arriva facilmente in metro, uscita Rossio (linea verde) o Restauradores (linea blu). È accessibile per persone con mobilità ridotta sono nel corridoio centrale. È una delle location del Film dell’Inquietudine (Fernando Pessoa) del regista portoghese João Botelho.

 Pubblicato da il 09/03/2016 - 20.744 letture - ® Riproduzione vietata

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