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Il Palazzo Reale di Milano, la sua storia e la visita alle mostre temporanee

Palazzo Reale a Milano ospita numerose Mostre in una collocazione ideale, a due passi dal Duomo di Milano.

Non bastano grandi mostre a fare grande un museo: è muovendo da questa verità inconfutabile che Palazzo Reale, a Milano, è riuscito ad affermarsi come uno degli spazi espositivi migliori del capoluogo, nonché come il più visitato in assoluto. All’interno del maestoso palazzo affacciato sull’omonima piazzetta reale accanto al Duomo, ruotano le mostre temporanee più importanti del panorama italiano; rassegne monografiche su eminenti personalità dall’arte antica a quella contemporanea si alternano a esaustive panoramiche su movimenti e correnti che hanno influenzato la nostra storia, offrendo un palinsesto vario e eterogeneo, in grado di soddisfare sia i palati più fini che le persone meno abituate a frequentare i musei.

Prima di assumere l’attuale destinazione, Palazzo Reale ha ospitato per secoli la sede del governo della città, essendo stato costruito nel corso del XIII secolo durante il periodo dei comuni. All’epoca l’edificio era chiamato Palazzo del Broletto Vecchio, aveva un aspetto ben diverso e dimensioni notevolmente inferiori a quello attuale, ma nonostante le numerose campagne di restauro è ancora possibile intravedere alcuni elementi della sua originaria configurazione medievale, come ad esempio il campanile dell’adiacente Chiesa di San Gottardo. Successivamente, con l’avvento delle signorie quali i Visconti e gli Sforza, il palazzo assunse il ruolo di Palazzo Ducale, intraprendendo la prima importante ristrutturazione orchestrata da Francesco Sforza nel corso del Quattrocento.

Verso la metà del XVI secolo, dopo la caduta degli Sforza e l’ascesa del governatore Ferrante Gonzaga, il complesso fu oggetto di una nuova fase di restauro affidata all’architetto toscano Domenico Giunti, mentre verso la fine del secolo ulteriori modifiche furono apportate da Pellegrino Tibaldi per conto dello spagnolo Antonio de Guzman che, avvalendosi della collaborazione anche di altri artisti, eseguì un quasi totale rifacimento degli apparati decorativi del palazzo. Nel corso del Seicento, guerre e frequenti epidemie di peste misero a dura prova anche Palazzo Reale, privato da un violento incendio del proprio Teatro di Corte.

Nel 1714, terminata la Guerra di Successione spagnola, Milano passò sotto il controllo diretto da parte degli austriaci che, mediante il loro primo governatore, commissionarono la ricostruzione del teatro ed i primi interventi per ripristinare le strutture danneggiate dall’incedio. Nel 1723, a pochi anni di distanza dal precedente, un nuovo rogo compromise l’integrità di altre porzioni del complesso, ed in particolare di numerose sale di rappresentanza e della Chiesa di San Gottardo. L’ulteriore necessaria campagna di ristrutturazione terminò ufficiosamente nel 1739, quando gli appartamenti di rappresentanza accolsero durante il proprio soggiorno lombardo l’arciduchessa Maria Teresa d’Austria, un personaggio dall’importanza conclamata per la città di Milano.

Nella seconda metà del Settecento, grazie all’impegno profuso dal governatore Giovanni Luca Pallavicini e dalla famiglia Asburgo, Palazzo Reale inaugurò una nuova fase, culminata con il progetto presentato nel 1773 da Giuseppe Piermarini, artefice della nascita della piazzetta antistante alla facciata nonché promotore dell’utilizzo di uno stile decorativo più sobrio, che succedesse al barocco. E’ così che il neoclassico fece capolino a Milano, come raccontano le aperture regolarizzate, l’intonacatura delle murature e la scansione dei piani attraverso minimali lesene di pietra. Tuttavia, pochi anni dopo il termine del cantiere, la città e il palazzo caddero in mano all’esercito napoleonico, artefice di una frettolosa vendita della maggior parte degli arredi e delle decorazioni interne.

La parentesi negativa durò lo spazio di una manciata di anni, tanto che nel 1805 Milano assurse al ruolo di capitale del Regno d’Italia, riguadagnando rapidamente prestigio e ricchezza. Il cambiamento determinò la rinascita di Palazzo Reale, ampliato e ammodernato secondo i canoni architettonici dell’epoca in base al progetto di Luigi Canonica, tra i maggiori esponenti del neoclassico italiano. Gli scossoni politici avvenuti tra il 1859 e il 1861 determinano la cessione dell’intero complesso alla famiglia reale dei Savoia che, tuttavia, limitò al minimo la propria presenza a Milano, preferendo risiedere nella poco distante Villa Reale di Monza.

Il Novecento, ed in particolare i decenni a cavallo tra le due guerre, hanno rappresentano il periodo più buio della storia di Palazzo Reale, brutalmente privato di alcune sue componenti quali le maestose scuderie reali, demolite nel 1925, e la cosiddetta “Manica Lunga”, sostituita per volere di Mussolini dall’Arengario. Come se non bastasse, nella notte di Ferragosto del 1943, un improvviso bombardamento inglese innescò un violento incendio che, tra le altre cose, compromise inequivocabilmente la magnifica Sala delle Cariatidi. Al termine della prima guerra mondiale furono lenite le ferite superficiali del palazzo, costretto comunque a vivere ulteriori anni in stato di semi-abbandono. Malgrado l’inaugurazione del Museo della Reggia, solo nel 2000 l’amministrazione comunale decise di affrontare il problema alla radice, promuovendo la riqualificazione della maggior parte del complesso e la sua totale trasformazione in spazio espositivo.

Negli ultimi anni Palazzo Reale è tornato ad occupare un ruolo di primaria importanza all’interno dello scacchiere artistico e architettonico della città, affermandosi come baricentro della vita culturale del capoluogo meneghino. Seppur non ancora del tutto ultimata, la recente ristrutturazione ha consentito l’apertura al pubblico dei vasti saloni al piano terra e al primo piano sotto forma di spazi per mostre temporanee, mentre nel 2013, in seguito al restyling del Museo del Duomo operato da Guido Canali, un’ala del palazzo è stata designata ad ospitare parte del vasto allestimento inerente alla cattedrale.

Solo negli ultimi cinque anni a Palazzo Reale si sono alternati capolavori pittorici di Monet, Dalì, Picasso, Cézanne, Modigliani, Kandinsky, Klimt, Chagall e Van Gogh, splendide fotografie di Steve McCurry, opere di Anish Kapoor e documenti di ogni genere inerenti ai più svariati personaggi che hanno segnato la storia del pianeta. Nell’anno di EXPO, invece, Palazzo Reale pare voler porre l’accento sull’arte del nostro paese; è così che alla mostra attualmente in corso incentrata sulla figura di Leonardo da Vinci (15/04/2015 – 19/07/2015) ne seguirà una su Giotto (02/09/2015 – 10/01/2016), offrendo ai tanti visitatori in procinto di partire per Milano un motivo in più per visitare non solo il sito dell’esposizione universale ma anche la città.

Palazzo Reale si trova a pochi metri di distanza dal Duomo, proprio accanto all’Arengario, sede del Museo del Novecento, esattamente di fronte all’ingresso di Galleria Vittorio Emanuele II. Per chi viaggia in metro la fermata di riferimento è Duomo, posta all’intersezione tra le linee M1 (rossa) e M3 (gialla), ma consultando il sito di ATM (www.atm.it) potete trovare diverse alternative anche in tram. Per conoscere i titoli delle mostre in corso, di quelle passate e quelle future potete cliccare www.artpalazzoreale.it, mentre per informazioni sugli orari di apertura, i prezzi dei biglietti e le prenotazioni conviene visitare i siti delle singole mostre.

 Pubblicato da il 08/03/2015 - 14.594 letture - ® Riproduzione vietata

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