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Cattedrale di Aleksandr Nevskij, la pių grande chiesa ortodossa di Tallinn

Nel cuore di Tallin a Troompea, la Cattedrale di Aleksandr Nevskij č uno dei monumenti pių fotografati della capitale dell'Estonia.

La cattedrale Aleksandr Nevskij è la maggiore chiesa ortodossa di Tallinn, la capitale dell'Estonia. Con la sua mole imponente e le caratteristiche cupole a cipolla, domina la collina di Toompea, nella Città Vecchia (Vanallin), dove, secondo le leggende, sarebbe seppellito Kalev, l'eroe estone le cui gesta sono raccontate nel poema epico Kalevipoeg, intriso di patriottismo.

La chiesa venne costruita per volere dello zar Alessandro III per ringraziare il santo che dà il nome alla chiesa - a sua volta un eroe della storia russa in quanto vincitore della Battaglia del Ghiaccio sul lago Peipus nel 1242 - a suo dire autore nei suoi confronti di un intervento salvifico che lo fece uscire illeso da un pauroso incidente ferroviario nel 1888.

Il progetto, voluto dallo zar nello stile bizantino-russo tipico dell'ultimo quarto del XIX secolo e marchio di fabbrica di un periodo di forte “russificazione” dell'area, fu elaborato da Mikhail Preobrazhensky e venne realizzato tra il 1894 e il 1900. Un'opera grandiosa che molti Estoni interpretarono, più che un atto di fede, come un esplicito tentativo di affermare il dominio russo sul Baltico, non a caso eretta proprio di fronte al Parlamento.

Lo zar non fece in tempo a vedere la cattedrale terminata in quanto morì poco dopo gli inizi dei lavori e fu sotto il regno del figlio Nicola che la chiesa venne ultimata e consacrata. Ma agli occhi degli Estoni la cattedrale era ancora considerata il simbolo dell'ingerenza russa negli affari interni al punto che nel 1924, durante il florido periodo di indipendenza che precedette la II Guerra Mondiale, le autorità locali ne programmarono la distruzione.

Il proposito non venne mai attuato perché tra l'iniziale mancanza dei fondi necessari per la demolizione del massiccio edificio, l'invasione dell'esercito nazista e la successiva occupazione militare sovietica, non si trovò mai il momento giusto. Addirittura ci fu la proposta, mai portata avanti, di trasformarla in planetario.

Così vanno i casi della vita e alla fine gli Estoni ci si affezionarono. Malridotta dopo il prolungato abbandono di cui fu vittima - come tutte le altre chiese - durante il periodo dell'Unione Sovietica, quando l'Estonia riguadagnò l'indipendenza nel 1991, la cattedrale venne amorosamente restaurata.

La chiesa, a croce greca, ha esterni molto eleganti, basati sul contrasto tra il rosso dei mattoni e il bianco delle modanature. Le cinque cupole a cipolla sono sormontate dalle caratteristiche croci dorate ortodosse. Notevoli sono le undici campane, fuse a San Pietroburgo, la più grande delle quali pesa 16 tonnellate, più di tutte le altre messe assieme.

All'interno vi sono tre iconostasi in legno dorato, le cui icone sono state dipinte a San Pietroburgo su lastre di rame e zinco. Abbellita da mosaici e motivi orientaleggianti, è dotata di belle vetrate colorate. La cattedrale è sede dell'importante eparchia di Tallinn, dipendente dal Patriarcato di Mosca. Il recente patriarca russo Alexis II, cominciò in questa chiesa il suo sacerdozio.

 Pubblicato da il 15/04/2015 - 6.788 letture - ® Riproduzione vietata

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