Cerca Hotel al miglior prezzo

Cosa vedere all'Hermitage di San Pietroburgo. Le opere e le informazioni utili alla visita

Hermitage o Ermitage: comunque sia chiamato resta il museo pių antico del mondo, voluto dalla visione di Caterina che ingrandė la raccolta iniziale dello Zar Pietro il Grande.

Il Museo dell'Ermitage è un autentico colosso fra i musei. Considerato fra i dieci musei più importanti del mondo per la qualità delle sue opere, stupisce per la vastità delle sue collezioni che spaziano dalla preistoria alla modernità: più di tre milioni di pezzi, fra cui molti capolavori, di cui solo una minima parte, 60.000 opere di livello superiore, viene esposta nel pur gigantesco insieme di palazzi che ne ospita gli spazi. Sarebbero necessarie intere giornate di full immersion per cominciare a scalfire la monumentale mole di materiale che andrebbe visto: il nostro suggerimento è quello di dedicare la prima giornata a una visita “complessiva”, magari guidata, e le ulteriori agli approfondimenti dei settori che più vi interessano.

La raccolta di opere d'arte ebbe inizio con Pietro il Grande, ma chi diede il maggiore impulso fu Caterina la Grande, Imperatrice di Russia per oltre un trentennio, ispirata dai principi illuministici e sotto la cui ferma mano il paese conobbe un periodo d'oro. Una delle più grandi collezioniste d'arte di tutti i tempi, astuta autrice di autentici affari, acquistò, durante il suo regno oltre duemila dipinti, avvalendosi dei consigli degli esperti più famosi del tempo. Dopo di lei fu molto attivo anche lo Zar Nicola I, ma il più grosso incremento avvenne nel periodo post-rivoluzionario, quando le collezioni private di tutta la Russia vennero requisite e il patrimonio di opere triplicò.

Il museo estende le sue collezioni in un nucleo principale composto da sei palazzi a San Pietroburgo, alcuni dei quali meriterebbero una visita anche se non esponessero le opere del Museo:
  • Il Palazzo d'Inverno, monumentale edificio in stile barocco in colore bianco e verde, progettato dall'architetto italiano Bartolomeo Rastrelli e per secoli residenza ufficiale degli zar Romanov;
  • Il Grande Ermitage;
  • Il Piccolo Ermitage, dove Caterina amava ritirarsi (da qui il nome di “piccolo eremitaggio”) e dove cominciò a radunare le opere che raccoglieva;
  • Il Nuovo Ermitage;
  • Il Teatro dell'Ermitage, progettato dall'italiano Giacomo Quadrenghi;
  • La Casa della Riserva.
Benché enormi, questi spazi non sono sufficienti per ospitare la pletora di opere, attualmente dislocata anche presso il Palazzo dello Stato Maggiore, il Palazzo Menshikov, il Museo della Fabbrica Imperiale di Porcellana, la Reggia di Strelna e il deposito di Staraya Derevnya. Ma non bastano, al punto da istituire ulteriori sedi: a Kazan e Vyborg in patria, ma anche a Londra, Amsterdam, Las Vegas e, ultima apertura in ordine di tempo,Venezia, dopo il flop del tentativo esperito a Ferrara.

Le Collezioni dell'Ermitage
La visita di norma prevede che si passi dal piano di un palazzo a quello di un altro quindi dare un elenco delle opere suddivise in base all'edificio che le ospita è poco utile, oltre che soggetto agli immancabili cambiamenti di esposizione. Andiamo quindi per periodi storici, in ordine cronologico.

Arte Preistorica: raccoglie i ritrovamenti, principalmente in territorio russo, di epoche che vanno dal Paleolitico all'Età del Ferro.
Notevoli gli oggetti relativi alla cultura Urartu del Caucaso e delle tribù nomadi dell'Altai, ma spiccano gli ori degli Sciiti e dei Sarmati, visibili solo col tour guidato che accede alla Collezione Speciale delle Stanze d'Oro.

Arte Egizia: costituita soprattutto da ritrovamenti di archeologi russi e dall'acquisizione di una collezione italiana, ospita anche oggetti della stessa epoca appartenenti alle culture della Mesopotamia e Assira.

Antichità classiche: sculture ma anche vasellame, gioielli e bronzi delle Antiche Grecia e Roma. Spiccano il Cameo Gonzaga e la Venere di Tauride, rispettivamente opere romane e greche.

Rinascimento Italiano: si comincia con opere di Botticelli, Lippi e Perugino, due tele attribuite a Leonardo da Vinci o alla sua scuola, Correggio e Del Sarto. Seguono opere di provenienza veneziana come quelle del Giorgione e di Tiziano, Veronese, Tintoretto, Tiepolo e Canaletto. Poi maioliche, tappeti, una piccola scultura di Michelangelo Buonarroti e altri dipinti nella Loggia di Raffaello, che contiene opere del pittore urbinate e dei suoi allievi.

Arte Spagnola: presenti i più bei nomi dell'arte iberica, fra questi Velazquez, Goya, Murillo e El Greco. La Sala dei Cavalieri ospita una ricca collezione di armi e armature dell'Europa Occidentale del periodo che spazia dal XV al XVII secolo.

Scultura Neoclassica: diverse eleganti opere marmoree di Antonio Canova e Thorvaldsen.

Arte Olandese e Fiamminga: ceramiche di Delft e dipinti di maestri quali Van Dyck, Rubens, Rembrandt e Brueghel il Vecchio. Arte Tedesca, Britannica, Svizzera e Francese: tele e arti applicate che coprono un vasto periodo. Arte Russa: arte locale che copre quasi un millennio, dal XI al XIX secolo, fra i quali opere di Kandinsky e Malevich.

Impressionismo e Post-Impressionismo: una delle sezioni più ricche, ospita opere plastiche di Rodin e dipinti di giganti quali Monet, Renoir, Gauguin, Van Gogh, Pissarro, Cezanne, Sisley, Rousseau, Degas, Corot e Corbet. Poi seguono gli autori successivi: Matisse, Derain, Picasso, e gli italiani Manzù e Morandi. Molte di queste opere provengono da collezioni private confiscate dall'Armata Rossa quando invase la Germania al termine della II Guerra Mondiale.

Arte Orientale: eccellenti collezioni di opere sacre e non provenienti da Cina, Tibet, Indonesia, Mongolia ma anche di epoca Bizantina e del Medio Oriente. Oltre alle collezioni vere e proprie, i palazzi stessi contengono ambienti stupefacenti. Il Palazzo d'Inverno è ricco di stanze arredate per Pietro il Grande. Si comincia subito forte con l'entrata, perché si sale al primo piano passando per la spettacolare Scala del Giordano, uno dei pochi ambienti che si salvò dall'incendio del 1837 e che è ancora come lo concepì Rastrelli. Poi si va dalla libreria in stile gotico inglese alla Sala di Malachite, ricoperta da tonnellate di questo minerale, per finire con le tante stanze cerimoniali o da ballo che non potevano mancare presso una corte cosmopolita e mondana come quella degli zar. Presso il Piccolo Ermitage si trova l'incredibile Orologio del Pavone, il più grande automa ottocentesco, comprato da Caterina presso un orafo inglese e fatto montare in Russia, operazione per la quale occorsero otto anni. Ora si tiene un'esibizione settimanale ogni mercoledì sera alle 19:00, ma se volete un posto in prima fila sappiate che la gente comincia ad accalcarsi già mezz'ora prima.

Orari
Orari di apertura: dalle 10:30 alle 18:00 tutti i giorni, tranne il mercoledì fino alle 21:00.Chiusura tutti i lunedì, il 1 di gennaio e il 9 maggio.
Tariffe: 600 rubli (circa 11 €) è il costo del biglietto che consente di visitare sia il Complesso Principale (che comprende i vari palazzi dell'Ermitage), sia gli altri annessi come il Palazzo dello Stato Maggiore, il Palazzo d'Inverno, il Palazzo Menshikov e il Museo della Fabbrica Imperiale di Porcellana.400 rubli se invece si opta per entrare in uno solo delle strutture sopraddette. L'accesso è gratuito per scolari, studenti e il primo giovedì di ogni mese.

Ingresso
I visitatori individuali entrano attraverso il cortile del Palazzo d'Inverno dalla piazza, mentre i gruppi dal lato del Palazzo vicino al fiume Neva. Le file possono essere interminabili, soprattutto nei periodi più caldi quando ci sono più visitatori. Per evitare di doversi presentare con largo anticipo, si consiglia caldamente di prenotare online tramite il sito (www.hermitagemuseum.com), ottenendo così un voucher che permette di saltare la fila e andare direttamente alla biglietteria. Oppure si può prenotare una visita guidata (sito): dura un'ora e mezza circa ma nessuno dirà nulla se vi “perdete” e uscite poco prima della chiusura. Ricordate che la visita alla Collezione Speciale delle Stanze d'Oro va prenotata e i posti disponibili non sono molti.

 Pubblicato da il 12/03/2015 - 46.765 letture - ® Riproduzione vietata

28 Marzo 2024 Il Festival Ravenna Jazz

Ravenna Jazz festeggia quest’anno la 51° edizione – un ...

NOVITA' close