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La Basilica di San Petronio a Bologna, la sua storia e cosa vedere al suo interno

Oggi la Basilica di San Petronio č famosa per Maometto, raffigurato all'inferno in un affresco medievale. Da vedere anche l'organo pių antico del mondo e la grande meridiana di Cassini.

La Basilica di San Petronio sarebbe potuta essere la più grande al mondo, se solo si fosse rispettato il progetto iniziale di Antonio di Vincenzo, incaricato, sul finire del XIV secolo, di realizzare quella che è poi divenuta la chiesa di riferimento per i bolognesi.
Nel progetto originale, infatti, la basilica avrebbe dovuto presentare una pianta a croce latina veramente enorme, lunga circa 190 metri e larga oltre 130 metri.

I lavori di costruzione cominciarono ufficialmente nel 1390, ma dopo (relativamente) pochi anni l'architetto morì: era il 1402 e da quel momento l'incarico fu affidato ad altri, ognuno dei quali prendeva il posto del precedente al momento della morte. Ci vollero infatti quasi trecento anni per dichiarare conclusi i lavori, sebbene sia tutt'ora evidente come in realtà l'opera sia incompleta e non abbia rispettato il progetto medievale.
Curiosamente, la Basilica di San Petronio non fu pensata dal clero, bensì dalla società civile, che volle testimoniare con questo monumento al contempo politico e religioso la propria autonomia e la propria libertà. Non a caso, dunque, secondo il progetto le sue dimensioni sarebbero dovute essere tali da superare anche la Basilica di San Pietro a Roma; le gerarchie ecclesiastiche non avrebbero mai permesso un simile affronto (e infatti, come si vedrà, non lo permisero).

San Petronio ospita da pochi anni (dal 2000 per l'esattezza) le reliquie del santo che fu vescovo della città nel V secolo; le spoglie si trovavano fino a quel momento all'interno di un altro grande simbolo della città, ovvero la chiesa di Santo Stefano. Non solo la chiesa nel suo complesso non fu mai terminata, ma anche la sua facciata, sul lato meridionale di Piazza Maggiore, nel cuore di Bologna, è evidentemente incompiuta nella sua metà superiore. Le sue dimensioni (60 x 51 metri) evidenziano questo aspetto: nella parte inferiore il marmo bianco la ricopre fino all'altezza del portale principale, mentre da quel punto fino alla cima la facciata presenta ancora semplici laterizi grezzi.
La basilica è composta da tre navate, di cui quella centrale decorata da Girolamo Rinaldi negli ultimi anni di costruzione della chiesa, già nel XVII secolo.
Il tabernacolo dell'altare maggiore, sormontato da un ciborio è opera dell'architetto rinascimentale Jacopo Barozzi da Vignola, anche se il progetto fu poi condiviso con altri. Il coro di legno è invece realizzato da Agostino de' Marchi nel XV secolo, mentre i due organi dell'altare sono opera rispettivamente di Lorenzo di Giacomo da Prato – indicato come l'organo italiano più antico ancora conservato – e di Baldassarre Malamini, costruito oltre un secolo più tardi, nel 1596.

Sono ventidue le cappelle che sorgono all'interno della basilica, ognuna con le proprie peculiarità: statue, dipinti, transenne e altari si susseguono e contribuiscono ad accrescere il patrimonio storico ed artistico inestimabile custodito presso San Petronio. Nelle settima cappella della navata sinistra, in particolare, si trovano anche le spoglie della sorella di Napoleone, Elisa Bonaparte, mentre nella quarta cappella, sempre a sinistra, è rappresentato nel monumentale affresco del Giudizio Universale, in basso, una scena dell'Inferno ispirato alla Divina Commedia, dove si distingue chiaramente l'immagine di Maometto all'inferno. Questo particolare ha suscitato, negli ultimi anni, apprensioni ed allarmi legati al terrorismo internazionale. Per accedere alla cappella si paga un biglietto d'Ingresso.

A livello storico, la basilica fu teatro di importanti eventi nel corso dei secoli, quali l'incoronazione dell'imperatore Carlo V ad opera di Clemente VII nel 1530 – pur nel contesto di una chiesa largamente incompiuta – e le celebrazioni di due sessioni del Concilio di Trento diciassette anni più tardi.

Il progetto gotico di Antonio di Vincenzo fu definitivamente accantonato nella seconda metà del XVI secolo, quando Pio IV sovvenzionò la costruzione del palazzo dell'Archiginnasio proprio in corrispondenza del luogo dove sarebbe dovuto sorgere il transetto sinistro della basilica. L'abile mossa impedì così a San Petronio di superare la Basilica di San Pietro per dimensioni, mantenendola per sempre alle dimensioni raggiunte fino a quel momento, che sono le attuali 132 x 60 metri. Nonostante ciò, San Petronio rimane la quinta basilica più grande al mondo.

Esiste un altro primato legato a questo enorme edificio: una meridiana tracciata sul pavimento sotto la navata sinistra, che ogni giorno accoglie un raggio di Sole proveniente da un foro posto sulla volta. L'idea è legata all'astronomo Giandomenico Cassini, che nel 1655 mise in pratica i suoi studi realizzando quella che è, ad oggi, la più grande meridiana in luogo chiuso al mondo, che raggiunge i 66 metri di lunghezza.

La Basilica di San Petronio si trova in Piazza Maggiore all'interno della ZTL; è dunque necessario raggiungerla a piedi. Molti autobus fermano nella vicina via Rizzoli (che termina proprio sotto le Due Torri), ma chi arriva a Bologna in treno può camminare lungo via dell'Indipendenza, che conduce direttamente in piazza.

Orari di apertura: ogni giorno h.7,45-14,00 e h.15-18.

 Pubblicato da il 15/03/2015 - 20.636 letture - ® Riproduzione vietata

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