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Mole Antonelliana, visitare il Museo Nazionale del Cinema e l'edificio simbolo di Torino

La Mole Antonelliana dal 2000 ospita il Museo Nazionale del Cinema. L'edificio progettato da Alessandro Antonelli e doveva ospitare una sinagoga, ma fu poi ceduto al comune di Torino. Completata nel 1889 era il pił alto edificio in muratura d'Europa.

La si può “assaggiare” nelle tradizionali scatole di gianduiotti e praline di Stratta oppure “sorseggiare” nelle bottiglie di Punt e Mes e Bicerin, due famosi liquori della città piemontese. Di cosa stiamo parlando? Del monumento simbolo di Torino che da sinagoga ebraica, progetto del 1863 rimasto tuttavia incompiuto, è diventata sede del Museo Nazionale del Risorgimento (dal 1899 al 1930) e dal 2000 di quello del Cinema: alta 167,5 metri, con una bizzarra forma a metà strada fra una pagoda allungata e una piramide, la Mole Antonelliana rappresenta, con le sue alterne vicende che ne hanno accompagnato la costruzione, il cuore culturale della città.

La sua storia trae origine nel 1848 quando, con lo Statuto Albertino, Carlo Alberto concesse libertà di culto a tutte le religioni. Fu così che gli ebrei di Torino acquistarono il terreno nella zona all’epoca chiamata “Contrada del Cannon d’oro” (oggi via Montebello) per farvi costruire un tempio che, stando al progetto iniziale, avrebbe dovuto essere alto all’incirca 47 metri. L’incarico fu affidato all’architetto Alessandro Antonelli che però propose e realizzò una serie di modifiche che volevano questa costruzione ben più alta di quanto prospettato in origine dalla comunità israelitica tanto che gli esorbitanti costi di realizzazione convinsero gli ebrei ad abbandonare il progetto.

Nel 1877 il Comune di Torino acquistò l’edificio in corso d’opera mentre l’Antonelli già da alcuni anni aveva ripreso i lavori che portarono la Mole a raggiungere i 167,5 metri di altezza diventando, almeno per quel periodo, l’edificio in muratura più alto d’Europa. Nel 1888 l’architetto quasi novantenne scomparve senza riuscire a vedere il suo grande capolavoro ultimato: fu infatti il figlio Costanzo, aiutato da Crescentino Caselli, a completare la Mole realizzando la punta della guglia su cui nel 1889 venne collocata una statua che ritraeva un genio alato, rivestito da una lamina dorata, con stella sulla testa. A causa di un fulmine nell’agosto del 1904 la statua dell’angelo (così lo definirono gli abitanti di Torino) cadde e, nonostante le sue tre tonnellate di peso, rimase in bilico sul terrazzino sottostante senza provocare vittime. Rimossa, al suo posto venne collocata una stella che cinquant’anni più tardi non ebbe sorte migliore finendo anch’essa spezzata, nel giardino della RAI, da un nuovo tornado che colpì la città. Anche in quell’occasione non si segnalarono feriti. Tra il 1955 e il 1960 vennero infine effettuati nuovi interventi di ristrutturazione che allo scheletro in muratura della Mole abbinarono una più robusta armatura metallica ricoperta da mattoni che riportò sì l’edificio all’altezza iniziale privandola però del primato di costruzione più alta realizzata esclusivamente in laterizi. Per inaugurarla si attese il 1961 quando in Italia si festeggiarono i cento anni dell’unità nazionale.

Dopo un periodo di chiusura durato 4 anni, durante i quali l’opera dell’Antonelli venne nuovamente sottoposta a interventi di restauro, dal 2000 la Mole è diventata sede del Museo Nazionale del Cinema. Dal 2002 inoltre il fianco della cupola è sormontato da una statua luminosa realizzata da Mario Merz intitolata “Il volo dei numeri” a simboleggiare l’inizio della serie di Fibonacci.

Simbolo per eccellenza dell’odierna Augusta Taurinorum, l’edificio di Via Montebello è stato anche protagonista di film (“Dopo Mezzanotte” di Davide Ferrario), monete e francobolli. Nello specifico, la Zecca dello Stato nel 2002 coniò delle monete da 1 centesimo con raffigurata l’immagine della Mole che andava invece effigiata su quelle da 2 centesimi: secondo gli esperti di numismatica queste monete varrebbero una fortuna, circa 2.500 euro l’una.

Così come Torino, anche la Mole avrebbe dei lati oscuri: secondo gli appassionati di esoterismo la forma di questo edificio con base a piramide sormontata da una guglia appuntita fungerebbe infatti da antenna per catturare l’energia dal cielo e dalla terra. Si racconta anche che il filosofo Nietzsche pranzasse spesso nelle trattorie vicino alla Mole proprio per riceverne gli influssi benefici.

A progettare all’interno dell’edificio l’allestimento del Museo del Cinema nel 2000 (e del successivo riallestimento nel 2006) è stato lo scenografo svizzero Francois Confino che con grande fantasia e ingegno ha creato un percorso museale fuori dal comune e che al tempo stesso è un vero e proprio omaggio alla Mole Antonelliana. Fra i più importanti al mondo per quantità e varietà di oggetti esposti e per le attività divulgative offerte al visitatore, il museo si snoda su più livelli in senso verticale riprendendo l’idea dell’architetto Antonelli che vedeva in questo monumento un “sogno verticale”.

La prima sezione da visitare è quella intitolata “Archeologia del Cinema” a cui si accede da metà dello scalone che troneggia al piano terra della Mole: vi si trovano 8 sale tematiche che spiegano il funzionamento di alcuni macchinari e dispositivi che hanno permesso la nascita del cinema. E per chi ha poco tempo a disposizione, consigliamo il percorso breve Highlights che indica le opere da non perdere. Il centro della Mole ospita invece la grande "Aula del Tempio" dove vi sono vari ambienti dedicati al cinema con scenografie che illustrano i generi di quella che viene considerata la settima arte: dall’horror al western sino al musical e alla fantascienza passando per il cinema dell’assurdo e il 3D. Da visitare anche la sala dedicata ad uno dei grandi capolavori del cinema muto italiano (Cabiria di Giovanni Pastore) e a Torino Città del Cinema. Dopo aver guardato, comodamente seduti sulle chaises longues, uno dei film proiettati sugli schermi giganti si accede alla rampa elicoidale che si srotola sino a salire verso la cupola della Mole come fosse una pellicola fotografica. Mostre temporanee e una prospettiva dall’alto dell’Aula del Tempio rendono la visita ancor più interessante. Con l’ascensore si arriva al piano dedicato alla "Macchina del Cinema" dove sono illustrate le varie fasi che portano alla realizzazione di un film: studi di produzione, regia, sceneggiatura, attori, costumi di scena ma anche fotografie, bozzetti, montaggi di sequenze famose, effetti speciali, illuminazione, sonoro e molto altro accompagnano il visitatore alla scoperta di questo mondo artistico. Il percorso si conclude con la "Galleria dei Manifesti" che, colorati e di varie dimensioni, ripercorrono le vicende del cinema con film e attori che hanno fatto la storia della produzione cinematografica.

Da non perdere (anche se si soffre di vertigini…lo spettacolo da lassù è davvero sensazionale) la salita alla cupola della Mole Antonelliana con l’ascensore panoramico (a gestirne il servizio è la GTT di Torino) che in meno di un minuto, 59 secondi per l’esattezza, accompagna dai dieci metri della partenza agli 85 dell’arrivo attraversando in un’unica campata l’interno dell’edificio. Grazie alla cabina in cristallo trasparente la salita al primo livello terrazzato (chiamato anche tempietto) si conclude con un panorama mozzafiato a 360° sulla città e sul suggestivo arco alpino che abbraccia Torino. Il servizio è accessibile (gratuitamente in questo caso) anche alle persone portatrici di handicap.

Mole Antonelliana e Museo del Cinema (Via Montebello, 20) sono aperti al pubblico dal martedì al venerdì e la domenica in orario 9-20 con chiusura posticipata alle ore 23 il sabato. L’ascensore panoramico è accessibile dal martedì al venerdì dalle 10 alle 20, il sabato dalle 9 alle 23 e la domenica dalle 9 alle 20. Giorno di chiusura il lunedì.

I biglietti d’ingresso costano 10 Euro per Mole/Museo con riduzione a 8 Euro per studenti universitari sino a 26 anni, over 65 e gruppi di almeno 15 persone mentre per l’ascensore panoramico le tariffe sono di 7 e 5 Euro, intero e ridotto.

Sito di riferimento http://www.museocinema.it

 Pubblicato da il 16/04/2014 - 17.268 letture - ® Riproduzione vietata

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