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Alla scoperta dell'isola Fionia in Danimarca, da Odense alle Svanninge Bakker (4 pagine)

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Il ritorno ad Odense, il museo di Hans Christian Andersen e il Den Finske Landsby, il Villaggio Fionia

Il cielo danese ama stupire. Non sai mai cos’ha in serbo per te…ma il clima spesso variabile di questi luoghi gioca un ruolo fondamentale nel delineare il carattere di questo paese. Brevi acquazzoni che portano al naso l’odore dei boschi e fanno brillare le vie lastricate ed i viottoli ciottolati, riflettendo i colori sgargianti delle variopinte casine. Improvvisi raggi di sole che squarciano il grigio come un secchio di vernice buttato su una tela e colorano i campi di verdi abbagliante ed il mare di blu profondi e vivaci. Un forte vento che soffia via le nubi ed apre un sipario di fulgidi celesti. Lo stupore nell’osservare colori tarati su registri molto più vivaci, precisi e definiti. Il clima è come l’abito con cui la mattina un luogo decide di uscire di casa.

E questa mattina piove. E la scampagnata sulle colline di Svanninge Bakker, ironicamente dette “Alpi della Fionia” essendo il punto più alto della Danimarca con 170m s.l.m., salta. Si torna ad Odense. Visitiamo il museo di Hans Christian Andersen, il “Brutto Anatroccolo” della narrativa favolistica. Apprendiamo come è cresciuto e vediamo la casa dove ha vissuto, gli oggetti che ha utilizzato, i libri che ha scritto, i suoi disegni, i famosi ritagli di carta. Una breve passeggiata nel quartiere più nuovo ci permette di scorgere quelle che sono le architetture più moderne della città ed i vari negozi di design offrono gli spunti migliori per la scelta di un souvenir danese.

A pranzo sostiamo da Kong Volmer, un bistrot specializzato nel piatto più tradizionale della cucina danese: lo Smørrebrød, una fetta di pane nero imburrata e ricoperta di un ensemble di prodotti locali, come il tipico formaggio morbido affumicato su spighe di avena e ortiche, gli asparagi, l’aringa, il salmone, i gamberi e l’anguilla affumicata, unitamente ad un ottimo boccale di birra Albani di Odense. Ho sempre pensato che la Carlsberg si autodefinisse “probabilmente la migliore birra del mondo” in senso ironico. Ma dimenticate le brodaglie che propinano per l’esportazione, devo ammettere che sono rimasto impressionato dall’elevata qualità delle birre danesi. Partendo dalle etichette artigianali dei microbirrifici a quelle industriali, proprio come la Carlsberg e la Tuborg, che servite alla spina nella loro patria sono veramente gustose, bisogna riconoscere che i danesi per quanto riguarda la produzione di questa bevanda non hanno nulla da imparare nemmeno dai più blasonati vicini.

Terminato il pasto visitiamo la chiesa Sankt Knuds Kirke, una raffinatissima basilica gotica, e facciamo una piacevole passeggiata lungo la riva del fiume Odense, dove si affacciano i giardini delle ville più eleganti della città, dirigendoci verso l’attracco della barca fluviale Aafarten, sulla quale navigheremo un suggestivo tratto di fiume verso il Villaggio Fionia. Una ispirata ed appassionata guida ci accompagna raccontandoci come già nei secoli scorsi gli abitanti amassero percorrere il fiume fino al mare con piccole barchette di legno, attraversando romantici tunnel di salici piangenti, tratti di boschi vergini e radure in compagnia di papere e uccellini.

E per rendere l’atmosfera ancora più fiabesca ci intrattiene con diverse favole di Andersen. Poco dopo lo zoo-safari, attrattiva preferita dai bambini, ci attende il Den Finske Landsby, il Villaggio Fionia. Si tratta di una fedele ricostruzione di un villaggio tipico dell’epoca di Hans Christian Andersen, realizzato mediante antichi edifici dalla classica struttura in legno e calce con il tetto in paglia, smontati e qui ricollocati meticolosamente pietra su pietra, esattamente fedeli all’originale. Non la trappola per turisti tanto cara alla tradizione di casa nostra, ma un vero proprio omaggio alle tradizioni di questa incantevole isola, una testimonianza dei tempi passati, un museo a cielo aperto dove la storia si può vivere in prima persona adoperandosi in una delle tante attività, dei tanti mestieri scomparsi che il parco propone. O semplicemente assaggiando le specialità locali nella caratteristica locanda al lume di candela, o organizzare un pic-nic tra mulini a vento, laghetti, e piante di lavanda e animali d’allevamento autoctoni della Fionia come i simpatici maiali chiazzati.

I danesi, per via alla loro indole proiettata verso il futuro ma ancorata saldamente al passato, ed ai concetti di ecologia e di sostenibilità che la loro cultura applica ad uno stile di vita che mette il benessere e l’appagamento personale dell’individuo al centro di ogni scelta, e quindi il lavoro inteso come un piacevole mezzo di collaborazione all’interno della società, lo stato come affidabile garante dei servizi, ed il tempo libero da vivere con la famiglia nella propria casa come imprescindibile fulcro di ogni leva sociale, amano circondarsi di bellezza, godersela e preservarla.

Un concetto estetico non egoistico o esibizionistico, ma personale e sobrio, riscontrabile all’apice della sua suggestione proprio nell’isola di Fyn, la Fionia, un verde polmone punteggiato di casette colorate da ammirare in sella ad una bicicletta come quotidianamente fanno i suoi ospitali abitanti, e dove le tradizioni sono sopravvissute alla storia.

 Pubblicato da il 26/03/2013 - 50.364 letture - ® Riproduzione vietata

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