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Viaggio in Etiopia lungo la valle del fiume Omo (13 pagine)

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Da Omorate fino a Turmi ed il mercato dell'etnia Hamer

Ci alziamo prima dell’alba, consumiamo una colazione a base di the biscotti marmellata e uova strapazzate, smontiamo il campo, carichiamo tutto sulla barca e questa volta risaliamo il fiume controcorrente per fare ritorno a Omorate.
Siamo tutti un po’ stanchi e osserviamo non senza un pizzico di ilarità l’occhio destro del nostro accompagnatore di turno abbandonato sul fondo della barca, che è l’unico con i segni della battaglia del giorno precedente con le api, in quanto per il gonfiore, l’occhio di destra appariva come una fessura curvilinea e, visto di profilo, per metà aveva sembianze etiopi e per metà cinesi, parole che lo hanno fatto ridere per un po’.
Il viaggio scorre al fresco per la prima parte e ci godiamo l’aria frizzante del mattino. Quando arriviamo a Omorate è già ora di pranzo e fa un caldo notevole. Ci si ferma a mangiare qualcosa in un bar-ristorante locale, se così si può chiamare, e riprendiamo la strada per Turmi.
Subito dopo si visita un altro mercato presso Turmi frequentato dagli Hamer. Chi legge queste righe potrebbe farsi l’impressione assolutamente sbagliata di una ripetitività delle visite a questi mercati pensando che siano tutti uguali. Devo dire che il trovarsi in mezzo a gente sempre diversa culturalmente ed antropologicamente ci fa sentire molto vicini a loro, e accettiamo con rinnovato entusiasmo la proposta di visita di un nuovo mercato. La gente è sempre disponibile a farsi fotografare e, solo con i più giovani, riusciamo a scambiare qualche battuta in inglese.

A questo proposito bisogna dire che il governo sta impiegando mezzi e risorse per diffondere la cultura anche in questa remota parte del paese. Infatti in ogni gruppo residenziale è presente un edificio scolastico con insegnanti laureati nelle Università del paese. Questo capita da pochi anni per cui l’inglese è parlato solo dai giovanissimi che hanno l’opportunità di accedere alla scuola.

Mentre stiamo visitando il mercato, impegnati a osservare la bellezza e l’eleganza del popolo Hamer, notiamo come le particolari capigliature delle ragazze assomiglino molto a quelle delle ragazze Benna. Improvvisamente ci raggiunge Nati per comunicarci che l’indomani ci sarebbe stata una festa in paese per l’iniziazione di un giovane Hamer all’età adultà. Questa cerimonia è chiamata “il salto del toro” e inizia verso mezzogiorno per finire solo al tramonto. Decidiamo di fermarci a dormire a Turmi per assistervi. La notte la passiamo nello stesso lodge dell’andata. Non vediamo l’ora di fare una doccia calda, affaticati da due giorni impegnativi senza opportunità di lavarci.

 Pubblicato da il 10/04/2013 - 37.580 letture - ® Riproduzione vietata

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