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Chubu (Giappone): la regione di Nagoya, Takayama e Kanazawa

Chubu, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Chubu dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La regione centrale di Honshu, l’isola principale dell’arcipelago giapponese, è conosciuta in lingua locale come Chubu. Con questo nome si è soliti indicare la zona compresa tra Tokyo, Kyoto, il Pacifico ed il Mar del Giappone, un’area caratterizzata da panorami diversi ma ugualmente suggestivi che comprendono lande selvagge a nord, spettacolari catene montuose e altipiani nella fascia centrale e città densamente popolate lungo la costa pacifica a sud. Il folklore locale è articolato tanto quanto i paesaggi; deliziosi edifici dai tetti in stoppie, imponenti castelli e significativi centri spirituali caratterizzano il paesaggio, mentre le attività più conosciute e affermate sono l’artigianato e la pesca, sia in mare che con il cormorano.

Chubu è una regione nella quale la storia ha rivestito, e riveste attualmente, un ruolo estremamente importante non solo in ambito turistico. Molte città della zona divennero importanti e accrebbero sensibilmente le proprie dimensioni in epoca feudale, quanto sorsero città fortificate e imponenti castelli, ancora oggi tra le attrattive più apprezzate dai visitatori. Purtroppo non sempre tutte le testimonianze di questo periodo sono giunte ai giorni nostri a causa dei bombardamenti che, durante la seconda guerra mondiale, hanno interessato alcune città di Chubu come ad esempio Nagoya.

Nagoya, la quarta città del Giappone per dimensioni e numero di abitanti, non è una vera e propria meta turistica, ma può comunque vantare alcune attrattive degne di nota oltre a rappresentare un importante snodo dei trasporti. Il capoluogo dell’Aichi-ken, con le sue industrie e la sua instancabile operosità, sembra una versione in scala minore di Tokyo; da qui, in compenso, si può partire per un’innumerevole serie di escursioni di un giorno. Tra le attrattive più importanti del centro, invece, ricordiamo: il Nagoya-jo, fatto costruire da Ieyasu Tokugawa nel 1610 sul sito di una castello più antico per farne dono al suo nono figlio; l’Atsuta-jingu, un santuario del III secolo che rappresenta uno dei più sacri edifici del culto scintoista di tutto il paese; il Tokugawa Art Museum, che raccoglie una collezione comprensiva di mobili, armature, calligrafie, rotoli dipinti, lacche e ceramiche un tempo appartenute alla famiglia Tokugawa; ed il Nadya Park, un futuristico grattacielo che ospita un museo e un centro commerciale.

Una delle tappe più suggestive del viaggio attraverso Chubu è senza dubbio quella di Takayama, città di 67.000 abitanti che, con le sue locande tradizionali, i negozi e le fabbriche di sakè, è una perla particolarmente affascinante a cui dedicare un soggiorno di più giorni. Tutti i monumenti e i musei più importanti, eccetto l’Hida-no-Sato, ovvero il “Villaggio Folkloristico di Hida”, si trovano nel centro della cittadina, a pochi passi in direzione est dalla stazione ferroviaria, con le vie che si distendono su un rigido impianto urbanistico a griglia. La prima visita si può dedicare al Takayama-jinja, sorto nel 1615 come centro amministrativo facente capo al clan dei Kanamori ed attualmente ultimo ufficio della prefettura dello shogunato Tokugawa giunto fino ai nostri giorni. Nelle vicinanze si trova Sanmachi, il cuore della città vecchia, un quartiere che ha tre vie principali sulle quali si affacciano una miriade di negozi tradizionali, ristoranti e musei; tra questi ultimi citiamo: la Fujii Folkcraft Art Gallery, una galleria che espone oggetti di artigianato e ceramiche giapponesi; l’Hirata Folk Art Museum, che annovera oggetti di uso quotidiano nel Giappone rurale dell’Ottocento; ed il Takayama Museum of Local History, dedicato all’artigianato e alle tradizioni della regione. Per concludere degnamente la visita si possono visitare le belle case dei mercanti situate a nord, ed altre interessanti sale espositive di vario genere.

Tra le poche città che reggono il confronto con Takayama c’è Kanazawa, un centro di quasi 500.000 abitanti in continua espansione ma che vanta un passato glorioso e particolarmente fulgido. Attualmente il centro è in continua espansione, con una struttura urbanistica assai disordinata che rispecchia il suo passato di città-castello. Il quartiere Katamachi, il cuore del commercio e degli affari, ha un utile punto di riferimento nei grandi magazzini Kohrinbo 109 da cui, con una breve passeggiata, si giunge al Kenroku-en ed ai suoi monumenti. La principale attrattive di Kanazawa è infatti il Kenroku-en, considerato dai giapponesi uno dei tre migliori giardini del loro paese con il Kairakuen di Mito e il Koraku-en di Okayama. Dall’altra parte del fossato rispetto al giardino sorge l’Ishikawa-mon, un’elegante porta rivestita di piastrelle di piombo che rimane l’unica parte rimasta del Kanazawa-jo, mentre in centro si possono passare in rassegna interessanti musei come ad esempio l’Ishikawa Prefectural Museum for Traditional Products & Crafts, l’Ishikawa Prefectural Art Museum, il Nakamura Memorial Museum e l’Honda Museum.

Tra i siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ricordiamo i due magnifici castelli di Inuyama e Matsumoto. Il primo, l’Inuyama-jo, è il più antico castello del Giappone essendo sorto all’incirca nel 1440 ed è sopravvissuto a guerre, terremoti e restauri quantomeno improvvidi presentandosi oggi come uno splendido esempio di architettura del periodo Momoyama. Le mura in pietra dell’edificio, che raggiungono i 5 metri di altezza, celano scale strette e ripide e installazioni militari; dal piano superiore si ammira un bel panorama sulle montagne e sulla pianura circostante. Il Matsumoto-jo, invece, fu costruito intorno al 1595 nelle tonalità contrastanti del bianco e del nero con un mastio centrale arricchito da tre torrette di osservazione. Una ripida scalinata sale per sei piani, dal più alto dei quali si gode di bellissimi panorami, mentre ai piani inferiori sono esposti cannoni, bombe e altre armi, oltre a un delizioso tsukimi yagura, ovvero un padiglione per ammirare la luna.

Per quanto riguarda le località termali, la più rinomata di Chubu è Bessho Onsen, che ha conservato buona parte del suo antico fascino e che rappresenta una buona scelta in quanto facilmente raggiungibile da Tokyo e da Nagano. Le ottime acque locali, curative per il diabete e la stipsi, richiamano in questa cittadina moltissimi turisti, molti dei quali si recano presso i tre stabilimenti termali pubblici, tutti situati in centro. Per proseguire il soggiorno all’insegna del relax e della natura non c’è niente di meglio che vistare il Chbu-Sangaku National Park, che vanta alcuni paesaggi montani tra i più belli del Giappone. Tra le sue principali attrattive ricordiamo le escursioni nelle valli e sulle vette di Kamikochi, lo sci a Norikura e il Shirahone Onsen, una stazione termale che è un vero e proprio gioiello.

Il luogo migliore per trascorrere qualche giorno al mare è invece la penisola di Noto-Hanto, situata all’estremità della prefettura di Ishikawa-ken, che offre una piacevolissima combinazione di selvaggi panorami marini, vita rurale tradizionale e qualche attrattiva culturale. Ogni anno qui si tengono anche decine di feste, con la piccola comunità di Koda a Noto-jima, al largo della costa orientale della penisola, che ospita uno spettacolare festival del fuoco. Un altro evento molto apprezzato è il Goijinjo Daiko Nabune Matsuri, che ha luogo a Wajima tra il 31 luglio e l’1 di agosto a base di esibizioni musicali di musicisti che indossano maschere demoniache e acconciature realizzate con alghe marine.

Il clima è temperato, particolarmente mite per tutto l’anno rispetto ad altre zone del Giappone grazie alla presenza dei monti Chugoku e Shikoku che riparano l’intera zona dai venti. Le temperature sono alte in estate, quando le massime sono stabilmente al di sopra dei 30 gradi e le minime difficilmente scendono al di sotto dei 23, e gradevoli in inverno, durante il quale è praticamente impossibile vedere la colonnina di mercurio scendere sotto lo zero a meno che non ci si rechi sulle alture dell’entroterra. La stagione delle piogge coincide indicativamente con l’estate, avendo inizio verso la metà di maggio per concludersi sono a settembre inoltrato.

Gli scali aerei più importanti della regione sono due e entrambi a Nagoya: l’Aeroporto di Nagoya, collegato alla maggior parte degli scali giapponesi, ed il Chubu Centrair International Airport, inaugurato il 17 febbraio 2005. Per chi proviene da Tokyo, però, il treno shinkansen è molto più veloce ed impiega circa 2 ore a coprire la distanza che separa le due città. Per muoversi a Chubu non c’è niente di meglio degli autobus JR e Meitetsu in servizio su tutte le strade statali della zona che collegano tutte le località turistiche principali a prezzi convenienti. Nella maggior parte dei casi i trasporti urbani sono efficienti e puliti, con autobus e metropolitane che consentono di divincolarsi agevolmente nel traffico anche nei capoluoghi più congestionati.
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