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Petra, Giordania: viaggio nella cittą perduta

Petra, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Petra dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Petra è una di quelle destinazioni che devono far parte del bagaglio di ogni viaggiatore. Non a caso già al tempo dei romani Petra era considerata come una delle otto meraviglie del mondo, la prima al di fuori del bacino del Mediterraneo. Ma Vederla oggi, inserita in un paesaggio così arido e drammaticamente desertico sembra quasi impossibile che qui ci fosse una delle città più dinamiche ed attive del Medio Oriente, ma certo la spettacolarità dei suoi palazzi, tra gole e pareti di roccia a strapiombo, la rende una meta dal fascino incredibile.

La storia di Petra ci riporta a qualche secolo prima di Cristo: secondo gli archeologi le prime tracce di insediamenti stabili si possono fare risalire intorno al settimo secolo avanti Cristo, ma ci sono elementi che fanno supporre la presenza dell'uomo già nel neolitico, probabilmente che frequentava queste gole per la presenza dell'acqua, e per alcune caverne utilizzate come riparo.

Ma lo splendore di questa città scavata nella roccia, nasce con l'arrivo dei Nabatei, popolo nomade di provenienza dalla penisola araba, che scacciarono i precedenti abitanti della regione, gli Edomiti, e dal VI secolo a.C. Si insediarono in modo stabile, dando via alla costruzione della città di Petra. Risolsero i problema dell'acqua con raffiniti sistemi di canalizzazioni e cisterne, ancor oggi visibili. La ragione della nascita di questa città sono essenzialmente commerciali: Petra si trovava sulle rotte carovaniere che dall'Asia si muovevano verso il mediterraneo e l'Egitto, trasportando seta ed altre spezie, e la presenza di acqua la rendevano un punto di passaggio obbligato. Grazie a questa sua posizione strategica la ricchezza di Petra crebbe rapidamente, ed intorno al primo secolo avanti Cristo raggiunge l'apice della sua potenza. Il declino arrivò subito dopo, Petra perse importanza commerciale grazie alla crescita di Palmira, in Siria. La città cadde nell'influenza romana, e nel 106 dopo Cristo fu annessa all'impero Romano. La città comunque fu adeguata architettonicamente, fu creato un grande Teatro Romano, e il decumano principale della città.

Dopo i romani ed i bizantini Petra entrò nella sfera d'influenza degli Arabi, che guidati da Maometto I iniziarono nel VI secolo dopo Cristo la loro espansione verso nord. Il declino della città fu una conseguenza del disinteresse che che cadde intorno alla città ed anzi una serie di superstizioni fecero si che Petra venisse dimenticata dal mondo durante il medioevo, o poco dopo. Due secoli fa però l'incredibile riscoperta da parte dell'Occidente, grazie all'esploratore svizzero Burckhardt che avendo sentito di una leggendaria Città Perduta, si fece accompagnare a Petra nel 1812, vestito da arabo, spacciandosi per un pellegrino venuto ad onorare la tomba di Aronne, che si trova su di una montagna Fingendo di essere un arabo proveniente dall'India desideroso di offrire un sacrificio sulla tomba del profeta Aronne. Petra tornò così ad essere uno dei luoghi più amati dai viaggiatori di ogni parte del mondo, e per la sua cristallina bellezza è divenuta Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO fina dal 1985.

Visitare la città di Petra
Per visitare in modo decente Petra, occorre almeno una giornata intera, ma compatibilmente ai vostri impegni, se riuscite a dedicarci almeno 2 giorni o addirittura una settimana, fareste una scelta ottima, anche se probabilmente non riuscireste ad esplorarla completamente neanche in 10 giorni. A parte il vedere tutto, è anche il momento della giornata che fa la differenza: vedere il Monastero al'alba sarebbe preferibile, come anche evitare le ore più calde, che oltre al disagio fisico, forniscono una luce molto più complicata e meno attraente per chi vuole scattare delle belle foto. Il consiglio e quindi quello di prednersi un buon margine di tempo, per vedere il meglio di Petra nel momento migliore della giornata, anche se questo significa spendere di più per entrare, dato che l'ingresso è piuttosto caro. Il biglietto di ingresso giornaliero costa 50 dinari giordani, pari a circa 45 euro, ma se partecipate ad una gita di un giorno di una crociera o di un tour organizzato che non pernotta in Giordania, il costo praticamente raddoppia. Chi compra biglietto bi-giornaliero spende molto meno per il secondo giorno, con spesa totale di appena 55 dinari, che diventano 60 per un biglietto di 3 giorni, poco più di 50 euro. Ricordiamo che la biglietteria accetta solo contanti, non si possono utilizzare le carte di credito.

Presso il Centro Visitatori sono disponibili delle mappe del sito archeologico, ed anche ed ottime guide, sia in italiano che in in lingua inglese, oppure potrete prenotare una visita guidata, oppure scegliere un mezzo di trasporto (carretto, cavallo o cammello) per muovervi all'interno del sito, molto vasto e faticoso da camminare a piede, specie in estate. Una volta superato il Siq, e raggiunto il Palazzo del Tesoro, potete noleggiare un mulo, scelta ad esempio molto apprezzata da chi vuole salire al Monastero, che si trova in cima ad un sentiero abbastanza faticoso.

La visita inizia a partire dal Visitor Centre, e prosegue dapprima contornata da un paesaggio ampio, chiamato Bab Al Siq, costellato di monumenti interessanti, ad esempio tre massicci blocchi di roccia squadrata, chiamati Djinn e la Tomba Obelisco ed il Triclimium. Una volta arrivati alla Diga, il percorso si infila dentro la drammatica gola del Siq. Le arenarie dalle tinte arancioni, bianche o rosate e a tratti rosse, cattureranno la vostra attenzione, e vi costringeranno a ripetuti scatti. Se avete problemi di batterie o memoria, non esagerate, altrimenti rimarrete senza scorte per le meraviglie che vedrete successivamente! La gola è lunga più di 1 km e si possono notare le canalizzazioni che trasportavano l'acqua, poi all'improvviso dopo l'ennesima ansa della gola, d'improvviso davanti a voi si para uno spettacolo mozzafiato: il Palazzo del Tesoro o Al-Khazneh.

Non ci sono parole che possano descrivere l'uscita dal Siq e la visione di questo palazzo scavato nella parete di arenaria. L'unico consiglio è di farlo al mattino presto quando i tour organizzati sono ancora lontani, e potrete gustarvi questo spettacolo avvolti dal silenzio. il palazzo possiede una altezza di circa 40 metri ed è finemente decorato con fregi, statue e altre caratteristiche scavate nella roccia. C'è anche un urna funeraria sulla cima, che una leggenda vuole come contenere un tesoro di un faraone, da cui il nome del palazzo. Anche se la funzione originale del Tesoro è ancora un mistero, Al-Khazneh è ritenuto da molti archeologi come il mausoleo del re Areta IV.

Dal Tesoro potete tenere la destra, e scendere lungo il percorso del Wadi Musa, lungo la cosiddetta Via delle Facciate, gustandovi i successivi palazzi e monumenti di Petra che si svelano uno ad uno tra le rocce colorate: vedrete la Fontana del Leone ed il Triclinio alla vostra destra, mentre alla sinistra in successione vedrete la Tomba del Giardino, la Tomba del Soldato Romano ed una affascinante necropoli che precede un teatro romano del I secolo d.C. Scavato nel fianco della montagna, ai piedi del l'Altura del Sacrificio, durante il regno del re Areta IV (9 a.C.- 40 d.C.), si compone di tre file di sedili separati da passaggi e sette scale, ed è in grado di ospitare ben 4.000 spettatori. Di origini nabatee, che si erano ispirati al mondo ellenistico, la sua parete di fondo della scena è però stata ricostruita, probabilmente, dai Romani.

proseguendo lascerete alla vostra destra un complesso di tre tombe, quella dell'Urna, la Tomba Corinzia e la Tomba del Palazzo, prima di svoltare verso sinistra e giungere al Ninfeo. Si tratta di una fontana pubblica semi-circolare. situata in prossimità del bivio di Wadi Musa e Wadi al-Mataha. Sei colonne nabatee decorano la facciata e riveveva l'acqua da un serbatoio posto sul lato opposto della valle. Il sito è ombreggiato da un albero di pistacchio selvatico vecchio di oltre 450 anni.

Segue la Strada Colonnata, che fu originariamente costruita dai Nabatei e successivamente ristrutturata dopo l'annessione romana. Comincia presso i gradini monumentali del mercato superiore e comprende i resti di una porta monumentale nabatea. Sulla destra, in alto, si trova il Tempio dei Leoni Alati. Ma il meglio di Petra deve ancora arrivare: una salita di oltre 900 gradini scavati nella roccia vi consentirà di raggiungere una delle attrazioni più amate dai turisti: un gigantesco deir del I secolo detto il Monastero. Dalla cima magnifiche viste sui Canyon della zona. Un altro edificio, più modesto, si trova in cima al Monte Aronne (Jabal Haroun), dove dovrebbe esserci la tomba del fratello di Mosè.

Un altro modo per visitare Petra e scoprire la cultura beduina della regione è partecipare alle visite Petra by Night dopo il tramonto. Illuminata da 1.800 candele, vi trasporterà in un'altra dimensione! Potrete attraversare il Siq fino al Tesoro seguendo un percorso illuminato dalle candele al suono della musica ammaliatrice dei Beduini. Le visite notturne si svolgono tre giorni la settimana: lunedì, mercoledì e giovedì, con inizio alle 20.30 fino alle 22. Potete acquistare i biglietti presso l'ufficio del sito di Petra, situato all'ingresso dell'area. Prendetevi tutto il tempo che desiderate per attraversare il Siq; non potete perdere questo spettacolo.

Altre visite da non perdere sono quella al Museo archeologico di Petra, all'interno del sito, che ospita numerosi reperti provenienti da Petra, e quella al Museo nabateo. Ulteriori informazioni su Petra e sulle altre attrazioni sono disponibili presso il Centro visitatori all'ingresso del sito.

Il periodo migliore di visitare Petra è sicuramente la primavera, il giusto compromesso tra il gran caldo del pomeriggio, ed il freddo pungente del mattino, tipici delle zone con forte escursione termica. Attenzione al vento, dato che può sollevare la sabbia, che oltre a rendere la visita più faticosa, rende la luce molto peggiore per chi ama fare delle fotografie.
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