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Chennai (Tamil Nadu): viaggio nella quarta cittą dell'India

Chennai, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Chennai dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Chennai, la quarta città indiana dopo Delhi e Bombay potendo annoverare 4.215.000 abitanti, è situata sulla costa orientale del Tamil Nadu ed è l’ideale punto di partenza per chi voglia visitare l’India meridionale. In passato il centro era conosciuto con il nome di Madras, che nella megalopoli odierna é rimasto a indicare lo storico quartiere centrale. Oltre al ricco patrimonio artistico e culturale, Chennai è contraddistinta anche da un importante polo commerciale e industriale che vanta la presenza di diverse compagnie internazionali, molte delle quali impegnate nel settore automobilistico, praticamente monopolizzato a livello nazionale dato che l’80% delle vetture prodotte ogni anno in India provengono dal capoluogo del Tamil Nadu.

Da più di 2.000 anni la zona di Chennai è meta di marinai, venditori di spezie e mercanti di stoffe. I portoghesi vi arrivarono nel XVI secolo, seguiti dagli olandesi e, nel 1639, dalla Compagnia Britannica delle Indie Orientali che creò una propria base a Madraspatnam, un villaggio di pescatori. Il Fort St George fu costruito in 15 anni e venne sviluppato nel 1653. Attorno al forte si sviluppò George Town, che ricevette lo statuto municipale nel 1688 da Giacomo II, diventando la prima città dell’India a ottenerlo. Nel XVIII e XIX secolo i mercanti francesi e inglesi combatterono per ottenere il controllo delle attività commerciali. Un personaggio che svolse un ruolo centrale nella campagna britannica fu Robert Clive, che dopo aver reclutato un esercito di circa 2.000 sepoy (soldati indiani), intraprese una serie di spedizioni militari che sfociarono nelle guerre carnatiche. Nel 1756 i francesi si ritirarono a Pondicherry, lasciando agli inglesi la zona di Fort St George. Nel XIX secolo la città fu nominata capitale della Madras Presidency, una delle quattro grandi regioni create dall’amministrazione coloniale britannica in India. Dopo l’indipendenza Chennai ha continuato a crescere fino a diventare ciò che è oggi, ossia la principale via d’accesso al sud del paese.

Delimitata a est dal Golfo del Bengala, Chennai è un insieme di piccoli quartieri, molti dei quali rappresentano universi a sé stanti rispetto al resto della città. Nella zona settentrionale, vicino alla baia, c’è George Town, un dedalo di stradine e bazar dove si trovano gli edifici del tribunale. A sud-ovest di George Town si snoda Anna Salai, un’importante via centrale. A nord di questa grande arteria si trovano le due principali stazioni ferroviarie: Egmore, punto di partenza per gran parte delle destinazioni del Tamil Nadu e zona di alberghi economici, e Central, utilizzata dai treni interstatali. A sud-est di Egmore c’è il quartiere di Triplicane, con altri alberghi di categoria economica e la lunga Marina Beach.

Da vedere c’è innanzitutto la già citata George Town, all’interno della quale spicca Fort George, costruito verso il 1653 dalla Compagnia Britannica delle Indie Orientali, ma profondamente modificato nel corso degli anni successivi. All’interno del forte c’è il Fort Museum, situato nel vecchio Exchange Building a destra dell’entrata del fortino, che espone un’interessante collezione di oggetti militari appartenuti alla Compagnia Britannica delle Indie Orientali e al suo equivalente francese, nonché all’amministrazione del raj e alle autorità musulmane. A breve distanza si erge la St Mary’s Church, ultimata nel 1680 e per questo la prima chiesa inglese costruita a Madras, oltre che il più antico luogo di culto britannico ancora esistente in India. Molto bella è anche High Court, una struttura indo-saracena di colore rosso realizzata nel 1892 a Parry’s Corner, vero e proprio simbolo di George Town.

La città è dotata di diversi musei molto interessanti. Tra tutti spicca il Government Museum, allestito in una serie di edifici costruiti dagli inglesi e noti con il nome di Pantheon Complex. L’edificio principale contiene una bella sezione archeologica con sculture e altri oggetti d’arte sacra che rappresentano tutti i principali periodi dell’India del Sud, precisamente le epoche dei Chola, dei Vijayanagar, degli Hoysala e dei Chalukya. Più avanti c’è un’interessante sezione di storia naturale e zoologia, con una vasta collezione di scheletri e di uccelli e animali impagliati provenienti da tutto il mondo. In un altro edificio è situata la galleria dei bronzi ICICI, con una collezione di arte chola molto bella e ben presentata. Fra i reperti di maggiore pregio ci sono il bronzo di Ardhanariswara, cioè l’incarnazione androgina di Shiva, e numerose rappresentazioni di Natesa o Nataraja, cioè lo Shiva danzante con quattro braccia che calpesta un demone. Lo stesso biglietto da diritto di visitare anche la National Art Gallery, situata a sinistra dell’entrata principale e contenente una magnifica collezione di opere d’arte mogul, rajasthani e del Deccan risalenti al periodo compreso tra il X e il XVIII secolo. Un altro museo molto suggestivo è il Vivekananda Museum, un allestimento che contiene materiale e reperti riguardanti il famoso “monaco errante”, ospitato in un edificio che merita di per sé una visita.

La parte sud di Chennai è quella dell’antico Kapaleeshwarar Temple, un tempio in stile dravidico dedicato a Shiva che presenta tutti gli elementi architettonici che si riscontrano nei templi delle città sacre del Tamil Nadu. Il Ramakrishna Mutt Temple, un altro dei più importanti templi cittadini, è un luogo tranquillo e pieno di verde che sembra lontano anni luce dal caos che brulica all’esterno. Monaci vestiti di arancione si aggirano per il tempio e ovunque si percepisce un’aria di grande devozione. Il tempio propriamente detto è un graziosa struttura nella quale i seguaci di qualunque religione possono entrare e meditare. Nella medesima zona si trova un ulteriore importante luogo di culto, la San Thome Cathedral, una chiesa cattolica eretta nel 1504 e ricostruita in stile neogotico nel 1893. Tra le voci che circolano in città, alcune affermano che all’interno dell’edificio siano conservati i resti di san Tommaso Apostolo.

Uno dei grandi piaceri di Chennai è godersi una passeggiata al mattino presto o alla sera lungo i 13 chilometri di spiaggia di Marina Beach. Lontani dall’inquinamento e dal caos che attanagliano il centro, vedrete gente giocare a cricket sul marciapiede, bambini che fanno volare gli aquiloni, indovini, mercati del pesce e giovani coppie che si godono la brezza marina. La spiaggia è stata gravemente devastata dallo tsunami del 2004, che ha distrutto le baracche dei pescatori ordinatamente allineate lungo la riva. E’ sconsigliabile immergersi in acqua in quanto vi sono correnti pericolose e molto forti. Un altro luogo tranquillo dove rifugiarsi dalla caotica vita del centro è la Theosophical Society, situata in un’ampia zona verde incuneata tra l’Adyar River e la costa. Qui si potranno ammirare molte specie di alberi, sia autoctoni che importati, tra cui un banano di 400 anni che un tempo si riteneva fosse il più grande del mondo. Ci sono una chiesa, una moschea, un tempio buddhista e uno hindu. L’Adyar Library della Theosophical Society contiene una vasta collezione di libri di religione e filosofia.

Un’altra originale visita che si può fare a Chennai è quella agli studi cinematografici, moderni e all’avanguardia, ormai in grado di concorrere con la ben più famosa industria cinematografica di Bollywood (Mumbai). Gli AVM Studios sono, a differenza di quelli di Bollywood, sempre aperti al pubblico, così che, una volta acquistato il pass, ci si può dedicare alla visita dei set alla ricerca di qualche attore in particolare o semplicemente per trascorrere un pomeriggio diverso dal solito.

Il clima è caldo e umido per gran parte dell’anno. La visita a Chennai è assolutamente sconsigliata nei mesi di maggio e giugno, quando le temperature superano i 40 gradi e l’afa non concede tregua, e in quelli compresi tra settembre e novembre, durante i quali spira il monsone da nord-est rovesciando sulla regione abbondanti piogge. E’ indubbiamente meglio partire a gennaio, quando le temperature sono gradevoli e intorno ai 20 gradi e il rischio di precipitazioni praticamente nullo.

Per quanto riguarda i trasporti, l’aeroporto cittadino è l’Anna International Airport, uno scalo situato a Tirisulam, 16 chilometri a sud-ovest del centro. Il Kamaraj domestic terminal, situato nella medesima zona, è invece il terminal dei voli nazionali. La maggior parte degli autobus, sia quelli per le località del Tamil Nadu che quelli diretti oltre i confini dello stato, parte dal vasto Chennai Mofussil Bus Terminus, 7 chilometri a ovest della città. I treni interstatali e quelli diretti a ovest partono generalmente dalla Central Station, mentre quelli per le località a sud utilizzano la stazione Egmore.
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 Pubblicato da - 03 Giugno 2009 - © Riproduzione vietata

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