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Glorenza, il borgo trentino nell'alta Val Venosta

Glorenza, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Glorenza dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Un presepe o un villaggio delle bambole: ecco cosa sembra a prima vista Glorenza, piccola cittadina del Trentino Alto Adige nella Provincia Autonoma di Bolzano, con le sue caratteristiche casette di montagna che ospitano meno di 900 abitanti. I tetti sono puntati verso il cielo, come per imitare le vette alpine che fanno da cornice al borgo, e le finestre sono puntate lungo la strada che va al Passo del Forno, nell’Alta Val Venosta, a breve distanza dal confine con la Svizzera.

Graziosa e un po’ timida, è la località più piccola dell’Alto Adige, ma può comunque vantare una cinta muraria imponente che testimonia, insieme agli altri edifici, la lunga storia che ha alle spalle e l’ha accompagnata fin qui. Il diritto di città lo ottenne nel 1309, ma nel 1499, dopo la battaglia della Calva durante la guerra sveva, fu completamente distrutta. Pare che l’imperatore Massimiliano I fosse molto addolorato per la perdita, tanto che decise di ricostruirla e dotarla della cinta muraria che ha resistito nei secoli e può essere ammirata tuttora, in modo da utilizzare Glorenza come testa di ponte verso i suoi possedimenti in Svizzera. Nel periodo successivo la cittadina conobbe uno sviluppo fiorente, in particolare grazie al commercio del salgemma del Tirolo settentrionale.

Oggi la risorsa principale è senza dubbio il turismo, e Glorenza è entrata a far parte del Club dei Borghi più belli d’Italia, grazie alla sua collocazione fiabesca tra i boschi, i pascoli e le montagne e la genuinità senza tempo delle sue architetture, intrise di una memoria ancora viva ed emozionante. Le fortificazioni colpiscono i visitatori con il loro lungo cammino di ronda, le 350 strette feritoie, le sette torri che terminano con cuspidi slanciate e le tre porte d’accesso. Varcate le mura si riconosce facilmente l’assetto medievale del centro, nonostante la maggior parte degli edifici risalga al XVI secolo: quando Massimiliano I fece riedificare e ampliare il borgo, infatti, l’architetto militare incaricato disseminò qua e là strutture nuove e affascinanti.

Sono molti gli edifici e i monumenti degni di nota, come la Porta di Tubre, che probabilmente era stata originariamente pensata per un uso abitativo e divenne uno degli ingressi alla città solo in seguito, con la costruzione delle mura perimetrali. Risale al 1510 circa l’ex palazzo del tribunale, realizzato per conto del titolare della giurisdizione Jörg von Liechtenstein nel giardino a ovest della torre Flurin, e negli stessi anni Castel Glorenza venne inglobato nelle mura: si trattava semplicemente di una residenza aristocratica con corte interna, una torre e una zona abitativa, che solo nel Settecento fu ribattezzata, appunto, Castel Glorenza.

Da vedere Casa Frolich, un’abitazione signorile dagli interni splendidamente affrescati, appartenuta a lungo ai conti di Matsch e ristrutturata nel 1570 sino ad assumere l’aspetto attuale. A decorare la grande meridiana che si vede sulla facciata ci sono gli eleganti stemmi di Balthasar Frölich e delle sue mogli, mentre l’immagine sulla parete posteriore rappresentava la simbologia rinascimentale dei sette peccati capitali, di cui si vedono oggi solo la superbia e l’avarizia.

Accanto a questo edificio ce n’è un altro particolarmente interessante, con un portale del Rinascimento decorato da cavallucci marini intrecciati tra loro, un tempo appartenuto alla Certosa degli Angeli della Val Senales. La stessa possedeva anche un palazzo affacciato su Piazza Città, che il cavaliere Reinprecht von Hendl volle sostituire, nella seconda metà del Cinquecento, con la sua dimora a tre piani, che attualmente ospita l’Albergo Corona.

Le dimore eleganti di Glorenza, a dire il vero, sono numerose: merita un’occhiata la Casa Gebhard di via Argento, con le sue finestre decorate a graffito, come pure la Hössische Behausung che si trova vicino a Porta Malles, caratterizzata da un tipico erker. Via dei Portici è un susseguirsi interessante di architetture storiche come la già citata Torre Flurin, che dal 1499 al 1931 ospitò il tribunale locale e per un periodo, dal 1825 al 1931, fu anche sede del carcere, oppure la Casa del Balivo, residenza signorile con eleganti merlature, belle porte ogivali con cornici a tufo e soffitti interni a volte.

Da vedere anche l’attuale municipio, realizzato tra il 1573 e il 1591, la Chiesa dell’Ospedale eretta tra il 1665 e il 1669 e la chiesa parrocchiale di San Pancrazio, situata subito oltre l’Adige, che deve l’aspetto attuale ai lavori di fine quattrocento ma venne fondata in periodo romanico, come si evince dal campanile cui è stata aggiunta, nel 1664, la tipica cupola barocca a cipolla. Sulla parete settentrionale della torre campanaria c’è un grandioso affresco che rappresenta il Giudizio Universale, realizzato nel 1496. Sempre al di fuori delle mura sorge la chiesa di San Giacomo al Maso Söles, abbracciata da campi coltivati, eretta alla fine del Cinquecento per volere dei Vescovo Principe di Salisburgo Johannes Khuen-Belasi in segno di amicizia verso i signori feudali della zona.

Aldilà delle architetture caratteristiche di Glorenza, anche la cucina locale contribuisce a mantenere viva la memoria del luogo, rendendo ogni momento di festa un’occasione speciale per i buongustai. È squisito lo speck, da assaggiare su una fetta di pane di segala detto pane di Calva, preparato con farina di farro, ma non sono da meno tutte le altre pietanze tirolesi, saporite e sostanziose, che vanno dalle minestre contadine ai canederli, sino ai secondi di carne accompagnati dalle dolci patate di montagna. Per finire in bellezza non si può dire di no a una fetta di torta casalinga guarnita ai frutti di bosco, un trancio di strudel alle mele o un krapfen caldo ricolmo di marmellata.

Da non perdere, per il weekend dell'Immacolata, il Mercatino di Natale di Glorenza, un'occasione speciale per vivere l'atmosfere dell'Avvento in questo magnifico borgo medievale

Arrivare a Glurns - Glorenza
Chi ha l’acquolina in bocca non deve fare altro che mettersi in viaggio in direzione Glorenza. Se si viaggia in auto bisogna percorrere l’autostrada A22 del Brennero e uscire a Bolzano Sud, quindi prendere la superstrada fino a Merano e la SS 38 fino a Glorenza - Val Venosta. Col treno si raggiunge la stazione ferroviaria di Bolzano, da cui proseguire con gli autobus di linea, mentre gli aeroporti più vicini sono quelli di Bolzano (a 100 km circa), Verona, Venezia, Milano, Bergamo e Innsbruck (Austria).

Il clima di Glorenza
Giunti a destinazione ci si immerge in un clima tipicamente montano, sempre frizzante e carico di neve nella stagione invernale. In gennaio, il mese più rigido, le temperature medie vanno da minime di -7 / -9°C a una massimeintorno agli 0°C, mentre in luglio e agosto si passa da valori compresi tra 9°C ai 21°C, e punte vicine ai 30°C nelle giornate più assolate. Le precipitazioni toccano il picco massimo tra luglio e agosto, quando cadono mediamente 102-109 mm di pioggia mensili.
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 Pubblicato da - 25 Marzo 2011 - © Riproduzione vietata

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