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Vacanza a Cipro: cosa vedere e cosa sapere dell'isola

Cipro, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cipro dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Volgendo lo sguardo indietro nel tempo, oltre la nebbia fitta dei secoli, ogni paese ama pensare che la propria nascita sia stata salutata da eventi eccezionali. Solo Cipro, però, può vantare di aver dato i natali alla dea dell’amore e di essere perciò l’isola di Afrodite, innamoratasi del ricco mosaico di montagne, delle foreste e delle pianure soggiogate dalla malia di un’incantatrice che la indussero a soggiornare sull’isola quando, incoronata d’oro e bellissima, emerse dalle acque di un mare color del vino. L’incanto che stregò Afrodite è evidente in più punti: le vette di due catene di monti, i Troodos a ovest e i Besparmak a nord, si protendono verso il cielo; tra di esse si estende la pianura di Mesaoria, che termina in aspre colline a ridosso delle montagne, mentre ampie baie contraddistinguono la costa generalmente bassa e sabbiosa.

L’altra faccia dell’isola dell’amore racconta dei decenni di odio e conflitti tra la comunità greca e quella turca, ancora divise culturalmente e geograficamente dalla grande barriera innaturale rappresentata dai territori-cuscinetto delle Nazioni Unite. I greco-ciprioti ritengono che il problema sia nato con l’invasione turca del 1974, e che i 180.000 profughi che abbandonarono le loro case nella parte settentrionale dell’isola non avessero molta scelta di fronte ad una “operazione di pace” i cui strumenti erano carri armati e missili. Attualmente la situazione racconta di un’isola divisa in due, con i due terzi della superficie complessiva occupati dalla Repubblica di Cipro, dal 2004 Stato membro dell’Unione europea, ed il restante territorio sotto il controllo della Repubblica Turca di Cipro Nord, autoproclamatasi nel 1974. Nonostante i tentativi di mediazione, a dire il vero sporadici e poco convinti, le due fazioni non sembrano vicine a trovare un accordo in grado di soddisfare le richieste di entrambi, facendo pensare ad un protrarsi a tempo indeterminato di questa situazione di stallo.

Nicosia, la capitale di Cipro, è un mondo a sé stante; qui non arriva la brezza marina, né spira l’aria pungente di montagna, ma c’è solo il caldo infuocato della pianura di Mesaoria che occupa il cuore dell’isola. Per un greco-cipriota la città è Lefkosia, mentre per un turco-cipriota Lefkosa: da 50 anni la capitale vive in una situazione irreale, essendo divisa in due parti il cui unico contatto è rappresentato da quelli che, ormai, sono diventati elementi tipici dell’arredo urbano cipriota: barriere di filo spinato e posti di blocco. Le cose da visitare sono tantissime, la maggior parte delle quali celebra il gusto per le arti e l’architettura che storicamente ha contraddistinto l’isola. Nella parte greca meritano innanzitutto alcune chiese, come Agia Faneromeni, non lontano dalla Green Line e dalla piccola moschea di Arablar, Agios Ioannis, la cattedrale ortodossa di Nicosia, completata nel 1662 sulle rovine dell’abbazia benedettina di San Giovanni Evangelista, e Agios Trypiotis, che vanta un solido nucleo seicentesco illuminato da tracce bizantine come ad esempio i bellissimi architravi intagliati di alcuni portali. Da non perdere anche il Palazzo arcivescovile e la Moschea di Bayraktar, ospitata all’interno del bastione Costanza delle mura veneziane.

Per quanto riguarda i musei, invece, spiccano: il Museo bizantino, che ospita la più ampia e interessante raccolta di icone dell’isola; il Museo di Cipro, che nonostante l’aspetto trasandato regala emozione mediante l’esposizione di opere retaggio di oltre 10.000 anni di storia; ed il Museo di Arti e Tradizioni popolari, inaugurato nel 1996 nel complesso arcivescovile. Al di là del confine turco, dove lo stile si fa palesemente arabeggiante, si possono vedere alcune belle moschee, come quella di Arabahmet, il gran bazar, che si trova di fronte alla moschea di Selimiye, ed il Bedesten, un’ex cattedrale ortodossa di età veneziana i cui elementi caratteristici sono i muri e gli archi non troppo ben conservati.

Da Nicosia, la principale autostrada dell’isola corre veloce verso sud, costeggiando il perimetro della piana di Mesaoria verso le affollate località della costa meridionale. Imperniata sulla città di Larnaka, che al momento è la principale porta d’accesso di Cipro, la regione meridionale comprende un lungo tratto ci costa e, schiacciata alle sue spalle, una zona collinosa che può essere identificata come le prime pendici dei Monti Troodos. Il punto di partenza per la visita al sud-est cipriota è come già detto Larnaka, una città di poco meno di 50.000 abitanti che vanta numerose attrattive ed un’atmosfera ospitale. Nel cuore della città si possono vedere la chiesa di Agios Lazaros, il piccolo Museo bizantino e la Moschea di Al-Kebir, mentre sul lungomare brilla il forte all’interno del quale è ospitato il Museo medievale, che espone soprattutto corazze e armi dell’epoca. Nei dintorni c’è Deryneia, da dove lo sguardo arriva fino agli hotel e alle spiagge di Famagosta, vicina, allettante, ma praticamente irraggiungibile per via della frapposizione della linea di demarcazione tra le due parti di Cipro. A pochi chilometri di distanza c’è poi Agia Napa, il tempio locale del turismo di massa, mentre per respirare ancora un’atmosfera tipicamente cipriota conviene recarsi a Kokkinochoria, o “terra dei villaggi rossi”. Nessun luogo, però, è più lontano dalla Cipro tradizionale della base aerea a sovranità britannica di Dekeleia, le cui vie prendono il nome dalle gloriose battaglie dalla storia militare inglese.

Il settore sud-occidentale di Cipro copre un’area incentrata sulla città portuale di Limassol. Importante zona industriale e commerciale, la regione fu costretta ad un rapido sviluppo dalla perdita di Famagosta, che l’invasione turca del 1974 sottrasse alla Cipro greca. In qualunque punto ci si trovi il mare e i monti non sono mai troppo lontani, mentre l’aspetto geografico più caratteristico è il grande cuneo della penisola di Akrotiri, attualmente sede di una delle due basi britanniche di Cipro, che si insinua nel Mediterraneo ad ovest di Limassol. Il sud-ovest vanta alcuni dei siti archeologici più belli e affascinanti di Cipro, come ad esempio le antiche città costiere di Amathus e Kourion, nelle cui vicinanze ci sono le rovine del santuario di Apollo Hylates, protettore dei boschi. Un’attrattiva importante è rappresentata dai Monti Troodos, stazione sciistica durante l’inverno, paradiso degli amanti delle escursioni a piedi o in mountain-bike dallo sbocciare della primavera. La vista dei Troodos è parecchio allettante, dato che molti di coloro che trascorrono le vacanze sulla costa decidono di abbandonare per qualche giorno la spiaggia per andare a vederli da vicino; tuttavia, i turisti tendono a correre direttamente sulle vette più elevate, ignorando le colline pedemontane disseminate di piccoli villaggi silenziosi che sono quanto di più lontano si possa immaginare dalle affollate località balneari, pur distando da essere non più di 15/20 chilometri.

Dai pendii indorati dal sole dei Monti Troodos, dove l’uva matura nelle lunghe e soleggiate giornate estive, alle spiagge selvagge della penisola di Akamas, l’estremità occidentale di Cipro possiede un’atmosfera romantica difficilmente riscontrabile in altre parti dell’isola. Dopo tutto, qui nacque Afrodite, portata a riva dal vento dell’ovest, allo scoglio chiamato Petra tou Romiou. L’insediamento principale della zona è Paphos, la cui popolarità è balzata alle stelle dopo l’apertura del moderno aeroporto internazionale, una città circondata da spiagge e splendidi scorci paesaggistici che conserva alcuni elementi del suo antico fascino. A causa dell’espansione e dello sviluppo rapido e spesso incontrollato di alcune località balneari della zona, il rischio è che la regione possa compromettere la tutela del territorio in cambio degli interessi economici legati all’industria turistica, un fenomeno che riguarda soprattutto la costa tra Polis e Latsi, ma anche la bella e impervia penisola di Akamas, dove si trova la spiaggia della baia di Lara, presso la quale vengono a deporre le uova le tartarughe di mare. Il lungo tratto di litorale settentrionale quasi deserto da Polis alla linea di demarcazione a Kato Pyrgos, è l’immagine di un’altra Cipro, di come l’isola era prima che il turismo ne affollasse la spiagge. Tra la pianura costiera e le montagne il panorama è simile: le colline verdi inondate di luce appaiono ingannevolmente miti in lontananze, mentre alcuni sentieri scoscesi attraversano questa zona abitata da diversi esemplari di mufloni.

La parte settentrionale di Cipro, ovvero la regione compresa tra la baia di Morfou ed i Monti Besparmak, è occupata illegamente dai Turchi e l'hanno proclamata Repubblica Turca di Cipro del Nord e per questo è riconosciuta internazionalmente dalla sola Turchia. Con la sua popolazione cordiale, le belle spiagge, i monti ricoperti di foreste, i castelli, le abbazie, le chiese, i centri agricoli ed i porti di pesca, il nord di Cipro è stato risparmiato dallo sfruttamento turistico che ha alterato altre zone dell’isola, presentando ancora numerosi caratteri tipici della storia locale. Il settentrione cipriota ruota intorno alla città portuale di Keryneia, in turco Girne, ed è senz’altro la parte più incontaminata di Cipro, con i Monti Besparmak che attraversano in lungo gran parte della regione e vengono chiamati con nomi diversi: Monti Keryneia, Monti Pentadaktylos e Catena Gotica, per la presenza di numerosi castelli e abbazie.

L’atra zona di Cipro occupata dai Turchi è quella orientale, da Famagosta (Gazimagusa) fino all’estremità della penisola del Carpaso (Karpaz) presso Capo Apostolo Andrea (Zafer Burnu). In epoche più lontane, prima del 1974, la parte est di Cipro rappresentava la voce più importante del bilancio turistico dell’isola, mentre attualmente molte aree sono interdette ai turisti. Per questo a farla da padrone è il silenzio, ingrediente essenziale per chiunque sia in cerca di pace e tranquillità, privilegiando una vacanza “ecologica”, diversa dal solito. Varosha (Maras), la località Balneare di Famagosta, è diventata una città fantasma, con i graziosi alberghi di un tempo che dopo 25 anni di abbandono sono ormai fatiscenti e le spiagge dorate lasciate desolatamente vuote. Il centro fortificato di Famagosta, invece, pur avendo perso molto dello splendore che aveva nel XIV secolo quando durante il regno dei Lusignano era la perla del Levante, vanta svariate attrattive di carattere architettonico, come le chiese di Agios Simeon, San Giorgio dei Greci e San Giorgio dei Latini, le moschee di Lala Mustafa Pasa e Sinan Pasa ed il vecchio palazzo del Provveditore, un edificio imponente costruito intorno al 1550 dai veneziani come residenza del loro governatore.

In qualunque momento dell’anno si giunga a Cipro ci si potrà divertire partecipando a qualche ricorrenza. Tra gli eventi più importanti dell’anno c’è il Carnevale, celebrato con dieci giorni di divertimento, giochi, mascherate e festeggiamenti vari che si concludono il Lunedì della Purificazione, 50 giorni prima di Pasqua. Da non perdere anche la Festa dei fiori di Anthestiria, che ha luogo a Limassol, a Pafos e in alcune altre città nel mese di maggio ispirandosi alle feste floreali pagane e, sempre a maggio, la Fiera Internazionale, che si tiene nei pressi di Nicosia e consta di un’esposizione di un’ampia gamma di prodotti tipici. A giugno si celebrano il Kataklysmos, ovvero la Festa del diluvio, che ricorda i 40 giorni e le 40 notti trascorsi sull’arca da Noè, ed il Carlsberg Festival, dedicato all’omonima birra, ma l’evento più atteso dell’anno è probabilmente il Festival del vino di Limassol, che ha luogo in settembre, quando i giardini municipali della città si trasformano nello scenario di moderne bisbocce dionisiache.

Il clima è tipicamente mediterraneo, contraddistinto da estati calde e soleggiate e da inverni miti e poco piovosi. Soprattutto le zone dell’entroterra soffrono il problema della penuria di precipitazioni, che nel resto dell’isola raggiungono mediamente i 500 mm di pioggia in un anno, tenendo presente che la maggior parte di questi cade tra novembre e febbraio. Spesso su Cipro spira un vento caldo e secco che, in assenza di piogge, può comportare il proliferare di vasti incendi, autori ogni anno della scomparsa di diversi ettari di macchia mediterranea e foreste. Condizioni atmosferiche nettamente diverse sono invece quelle dei Monti Troodos, sui quali cade la neve in inverno e dove le temperature minime tra gennaio e febbraio possono anche scendere sotto lo zero. La primavera e l’autunno rappresentano due stagioni ideali per partire alla volta di Cipro, dove il clima è dolce ed il numero di turisti basso soprattutto se paragonato all’alta stagione estiva.

I due aeroporti più comodi da raggiungere dall’estero sono quelli di Larnaka e Paphos, mentre un numero di voli nettamente inferiore serve lo scalo aereo di Nicosia. Porti marittimi importanti e trafficati sono quelli di Famagosta, Limassol, Larnaka, Paphos e Vassiliko, presso i quali sostano anche grandi navi da crociera, mentre non esistono reti ferroviarie sull’isola. Noleggiando un’automobile ci si potrà muovere lungo l’ottima rete stradale che mette in comunicazione tutte le località principali, ricordando però che da queste parti la circolazione è a sinistra.
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