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Castellon (Spagna), itinerario alla scoperta del Capoluogo della Plana

Castellón de la Plana, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Castellón de la Plana dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La città di Castellón è legata al tradizionale mondo agreste, fiorito agli inizi del XX sec., grazie all'euforia economica derivante dalla coltura degli agrumi e loro esportazione lucrosa. Vari decenni più tardi, la sua crescita proseguì grazie alla notevole spinta dell'industria della ceramica e del settore petrolchimico mentre, oggigiorno, attraversa un periodo di profondo rinnovo. Ospita poco più del 25% della popolazione provinciale complessiva.

Non v’è dubbio alcuno che il punto di partenza della visita a Castellón sia la Plaza Mayor, isola pedonale sovrastata dalla torre-campanile El Fadrí (lo scapolo), appellativo derivante dal fatto che, pur se fa parte del complesso monumentale della concattedrale, venne eretto separatamente da tale tempio. A pianta ottagonale, in stile toscano, alto 58 metri, è il simbolo della città di cui annuncia i grandi avvenimenti oltre a batterne le ore. Visto che, di norma, rimane chiusa la si potrà visitare soltanto in occasione della sagra in onore della patrona, la Maddalena, a marzo. La Concattedrale di Santa Maria venne rifatta in stile gotico a causa della distruzione avvenuta durante la guerra civile spagnola, e di cui si salvarono soltanto due porte laterali e quella centrale. Al suo interno, si possono ammirare tele anonime, un dipinto attribuito a Ribalta, una statua della Purissima Vergine di José Esteve nonché una ragguardevole collezione di oggetti d'oro.

Antistante il complesso religioso si erge il Municipio, risalente al XVIII sec. in stile toscano e adornato da vistosi portici che invogliano all'incontro sociale. Sebbene non sia molto ampio, le sue sale e i suoi corridoi sono spaziosi quanto basta per l'allestimento di una pinacoteca degna di attenzione che racchiude le firme di maggior spicco della città: Porcar, Agrasot, Doménech, Viciano, Benlliure ecc. In tale piazza, è ravvisabile un altro elemento ornamentale, divenuto celebre con il trascorrere degli anni con il nome di El Narcís (il narciso), scultura recente di Manuel Boix, originario di Valencia, raffigurante una mano che, nel raccogliere una pelota, viene riflessa in uno specchio d'acqua. Si tratta, per l'appunto, di un omaggio allo sport tradizionale locale: la pelota.

Attraversata la vicina Avenida del Rey Jaime, ha inizio la principale zona verde della città, il Parco di Ribalta, che ospita notevoli esempi di case moderniste nei suoi dintorni e la stazione ferroviaria. Sarà appunto in questa zona dove, in futuro, Castellón sarà oggetto della maggior trasformazione: la costruzione sotterranea dei binari dei treni per così eliminare i vari passaggi a livello attualmente presenti nella sua urbanistica. Nel parco, vari itinerari di forma geometrica confluiscono presso la statua centrale del pittore Ribalta mentre un gazebo per concerti, lo specchio d'acqua, i fiori, nonché l'obelisco delle guerre carliste danno vita a uno spazio ricolmo di ricordi cittadini, all'ombra di bellissimi alberi secolari. Esso venne dichiarato complesso di interesse artistico nel 1981 assieme alle piazze dell'Indipendenza e di Tetuán.

Dalla Piazza di Maria Agustina, imboccando l'Avenida del Lledó, si raggiunge il santuario della Madonna di Lledó, patrona di Castellón, apparsa, così vuole la leggenda, a un pastore nel 1366 a circa due chilometri dal centro urbano. Il suo interno esorta al raccoglimento e mostra il fervore popolare nutrito nei confronti della Madonna. Su uno dei due lati del tempio, è ravvisabile un mosaico di maioliche raffiguranti le varie cappelle comunali, costituenti l'itinerario di un'antica strada romana nota con il nome de El Caminás.Più lontano dalla città, in cima a un colle, ove si stanziarono i primi abitanti di Castellón, sorge un altro luogo di culto. Si tratta della cappella della Maddalena, sita dall'altra parte della statale e dell'autostrada. A marzo vi si commemora, con un pellegrinaggio affollato, il trasferimento degli abitanti da tale altura al nuovo centro in pianura. Dietro la cappella sono visibili le rovine del castello arabo.

Castellón è legata al mare, raggiungibile percorrendo un ampio viale, da un particolare rapporto di affetto. La zona del Parco della Pineta, gli impianti del Planetario, l'esteso lungomare, la Piazza del Mare -nuovo spazio ludico che si schiude sul porticciolo-, le infrastrutture dell'ampio porto commerciale, le spiagge e i nuovi complessi residenziali offrono la possibilità di usufruire di spazi liberi, particolarmente aperti, accarezzati dalla brezza marina.

Il futuro culturale di Castellón sta prendendo forma grazie a un ambizioso progetto che ha condotto al restauro del Teatro Principale, dalla tipica struttura caratterizzante i bei teatri del XIX sec., e all'apertura dell'Espai d'Art Contemporani per l'allestimento di mostre d'arte internazionali all'insegna dell'innovazione. È allo studio anche un nuovo Auditorio, da adibire pure a Palazzo dei Congressi nonché la riapertura del Museo di Belle Arti in uno spazio ristrutturato per esporvi la pittura classica conservata nei suoi fondi.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
Milano 02/72004617 - Roma 06/6783106
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