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Ainsa (Ainsa Sobrarbe): il piccolo borgo ai piedi dei Pirenei

Ainsa, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Ainsa dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Ainsa, o Ainsa Sobrarbe, non raggiunge i duemila abitanti e se ne sta incastonata in un paesaggio montano superbo, a metà strada tra la realtà e la fiaba, in un mondo senza tempo. Il piccolo villaggio spagnolo ai piedi dei Pirenei fa infatti parte di una zona naturale protetta, composta dal Parco Nazionale d’Ordesa, il Parco Posets Maladeta e il Parco Naturale della Sierra de Guara.

A 589 m s.l.m., Ainsa vigila sulla regione aragonese, di cui entrò a far parte nel lontano XI secolo. Prima di quel momento era stata la capitale del prospero Regno di Sobrarbe, e ancora oggi le stradicciole e i palazzi narrano le storie del Medioevo più affascinante, fatto di re valorosi e cavalieri fidati. Dopo un passato fastoso, che vedeva aumentare le ricchezze della casata d’Aragona, la cittadina iniziò a decadere e visse un momento di abbandono nel XIX e XX secolo, quando tutta la regione subì un forte spopolamento, per poi riprendersi nuovamente in tempi recenti.

Oggi la rinascita del paese è chiaramente testimoniata da un turismo vivace, basato sugli sport invernali e sull’offerta culturale estremamente ricca e variegata: dai musei alle esposizioni d’arte, passando per i monumenti antichi e le manifestazioni pubbliche, tutto ad Ainsa parla del passato e ammicca con speranza al futuro.

Il quartiere più antico della città, dichiarato Monumento Storico Artistico nel 1965, è costituito da un pittoresco gruppo di case tipiche, sovrastate dai vari campanili delle chiese e dalle torri del castello, abbracciato dalla stretta rassicurante delle vecchie mura difensive.

Accanto alla piazza centrale, porticata su due lati, si innalza la Chiesa romanica di Santa Maria, realizzata nella prima metà dell’XI secolo. Dalla parete frontale alla cripta, sino al campanile slanciato che si allunga verso il cielo sopra i tetti circostanti, l’edificio costituisce un illustre testimone del periodo medievale. Di qualche secolo più giovane, probabilmente del XIII secolo, è invece il piccolo chiostro annesso alla chiesa.

Sul lato nord-orientale del centro cittadino troviamo invece la cittadella, originariamente costituita da una torre a pianta pentagonale dell’XI secolo, parte del sistema difensivo di Ainsa contro i possibili attacchi dei Musulmani. In seguito, verso la fine del XVI secolo, la fortificazione venne rinnovata con la creazione dell’attuale cittadella. Oggi l’interno della cosiddetta Torre del Tenente è stato adibito a Eco-Museo.

Interessanti anche gli edifici civili come Casa de Bielsa del XVI-XVII secolo e Casa Arnal del XVI secolo, oltre alla bella Plaza Mayor, dominata dal Palazzo del Municipio.

Tra le principali festività che contribuiscono a mantenere vive le tradizioni e la memoria di Ainsa ricordiamo: la festa de San Sebastian del 19 e 20 gennaio; la rappresentazione della Morisma, che si tiene nella prima settimana di settembre ogni due anni e consiste in uno spettacolo di teatro popolare: in questa occasione si mette in scena la conquista della città da parte dell’esercito cristiano, che secondo la leggenda fu accompagnata dall’apparizione di una croce infuocata in cima a una quercia; infine las fiestas mayores, proprio in onore della mitica apparizione, il 14 di settembre.

Per raggiungere Ainsa in aereo l’aeroporto migliore è quello di Saragozza, collegato a Milano e Roma in Italia, oltre a Lisbona, Londra, Parigi e Francoforte. Una volta atterrati ci si potrà servire dei mezzi pubblici o di un’auto presa a noleggio: da Saragozza si prende la E-7/A-23, poi si imbocca la E-7/N-330. Nelle vicinanze di Sabinago si prende sulla destra la N-260 e si prosegue sino a Ainsa.

Qui si verrà accolti da un clima di tipo sub continentale, adatto in inverno agli sport sulla neve e in estate alle passeggiate all’aria aperta. In gennaio infatti le temperature medie variano tra una minima di 3°C e una massima di 9°C; le estati sono più tiepide ma miti, non afose, con una minima e una massima medie rispettivamente di 16°C e 24°C in luglio e agosto. Le precipitazioni non sono mai torrenziali e si concentrano nei mesi invernali, per calare progressivamente man mano che ci si avvicina all’estate, più secca: il mese più piovoso è infatti gennaio, che conta 13 giorni di maltempo sul totale, mentre in luglio piove in media 6 giorni al mese. Cortesia foto: Ayuntamiento Municipal
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