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Navarra (Nafarroa): guida alla comunità autonoma della Spagna

Navarra, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Navarra dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La Navarra è una regione costituita da una sola provincia. Confina a nord con la Francia, ad est con l'Aragona, ad ovest con il territorio Basco e a sud con La Rioja. Ha un'estensione di 10.421 km2 e una popolazione di 520.000 abitanti; 180.000 dei quali vivono nel capoluogo: Pamplona-Iruña. Percorrendola da sud a nord, vedremo come le fertili pianure della valle dell'Ebro cedono il passo ad una zona montuosa di transizione - la Zona Media - che arriva fino a Pamplona, ubicata in un gran bacino circondato da monti: la Navarra mediterranea.

Muovendoci da Pamplona verso ovest, scopriremo le verdi distese, i prati ed i boschi che si rincorrono nell' "umida" Navarra atlantica. Spostandoci in direzione contraria, verso est, si presenterà ai nostri occhi il paesaggio impervio della Navarra pirenaica, caratterizzato da vallate allungate che hanno termine nei Pirenei, dove predominano i pini silvestri e i faggeti. Allo stesso modo della natura, le coltivazioni, il clima, gli abitanti, l'architettura tipica, lo stile di vita e le consuetudini variano da zona a zona. Sulle montagne e nel Bacino di Pamplona è evidente l'influsso basco e quello pirenaico. Nella Ribera il carattere delle persone, gli usi e la struttura degli edifici richiamano alla memoria due regioni vicine: La Rioja e l'Aragona. La Zona Media riflette una sorta di simbiosi tra le altre due.

Sono rimaste vestigia delle popolazioni autoctone che la abitarono anteriormente alla conquista dei Romani. Costoro costruirono le prime strade, fondarono borghi, cittadine nonché insediamenti militari. Pamplona è appunto d'origine romana: nell'anno 75 a.C. Pompeo eresse un accampamento militare in prossimità dell'abitato basco di Iruña. La Navarra fece la sua comparsa come entità politica all'epoca del dominio arabo; una volta sconfitto Carlo Magno a Roncesvalles (Roncisvalle), intorno al 778, incominciò a prendere corpo l'idea del regno di Pamplona. Ad una tappa di "caudillos" fece seguito la nascita del regno sotto l'egida di Sancho Garcés I (905-925). Sancho III el Mayor (1004-1035) lo convertì nel cuore dei territori cristiani. Si deve a tale periodo l'attuale tracciato del Cammino di Santiago: via d'accesso non solo dei pellegrini bensì anche di tutta la cultura europea.

Da allora in poi la regione fu testimone della supremazia aragonese, del vassallaggio nei confronti della Castiglia, dell'influsso francese attraverso le dinastie provenienti dalla Champagne: Evreux, Froix, Albret. Raggiunse il massimo splendore sotto Carlos III el Noble, che si preoccupò di mantenere la pace con la Francia, la Castiglia e l'Aragona. Successivamente Juan II usurpò il trono al figlio Carlos - principe di Viana -, dando il via ad una guerra civile tra due fazioni - i seguaci di Agramont e quelli di Beaumont - che significò la nascita della Navarra come regno indipendente. Nel 1512 Fernando il Cattolico, schierato a fianco di Beaumont, invase la regione. Ciò nonostante essa mantenne lo status di regno - governato da Corti, istituzioni e leggi autonome - fino al 1839; fu allora quando lo perse, a causa dell'appoggio prestato al pretendente al trono - Carlos - nel corso della prima guerra carlista. Grazie alla legge del 1841 riuscì a conservare un'ampia autonomia, oggigiorno contemplata dalla Costituzione spagnola.

Nella regione Navarra si possono praticare tutti gli sport immaginabili, visto che in molti paesi esistono società sportive e adeguati impianti municipali. In quasi tutti si gioca al frontón e a pallavolo. I navarresi amano molto la caccia e la pesca sportiva e in generale si divertono realizzando attività a contatto con la natura. Normalmente i campeggi offrono la possibilità di dedicarsi al trekking, all'alpinismo, alla mountain bike, alle escursioni a cavallo. Esistono scuole per lo sci di fondo, il canottaggio, il parapendio e il deltaplano. In molti atti festivi trovano posto le partite di football, le danze di gruppo, le mostre d'artigianato e di prodotti tipici locali. Tra gli sport rurali i più conosciuti sono: il taglio dei tronchi con l'ascia da parte degli "aizkolaris", il sollevamento delle pietre da parte degli "harrijasotzales, il taglio dei tronchi con la sega da parte dei tronzalaris, il tiro della fune (soka-tira) ecc.

Nell'ambito della cultura il ventaglio delle offerte è ampio: teatro, cinema, concerti, mostre, cicli musicali, settimane culturali, concorsi letterari ed artistici... sono alternative abbastanza comuni in tutta la regione. Conosciuti nel resto della penisola spagnola l'orchestra Pablo Sarasate, L'Orfeón di Pamplona, il Coro di Musica da Camera, la Cappella di Musica della Cattedrale. Tra le feste popolari spiccano quelle in onore del patrono di Pamplona che hanno luogo dal 6 al 14 luglio. Sono i Sanfermines. Famosi gli "encierros": migliaia di ragazzi corrono per le strade della città davanti ai tori, lasciati liberi, che scenderanno nella plaza de Toros lo stesso giorno. Nessuno si sente forestiero durante i Sanfermines visto che si svolgono essenzialmente in strada.

Impossibile enumerare qui tutte le festività. Menzioniamo quella dedicata al patrono di Tudela - 25 luglio -; i carnevali rurali - Lantz, Ituren y Zubieta, Alsasua -; le sagre Ujué (domenica successiva a San Marcos, 25 aprile), Roncesvalles (tutte le domeniche di maggio), San Pedro de Alsasua (29 giugno), Muskilda e Virgen del Yugo (8 settembre) -; i "giorni speciali" - Artzai eguna di Uharte -Arakil, Baztandarren Biltzarra a Elizondo, Tributo de las Tres Vacas a Roncal (13 luglio), Día de las Almadías a Burgui -; le rappresentazioni sacre e le ricorrenze come l'Auto de los Reyes Magos a Sangüesa - il giorno 6 gennaio -, la discesa dell'Angelo di Tudela - la domenica di Pasqua -; i diversi "paloteados" (danze in cui si brandiscono dei pali, n.d.t.) de la Ribera.

Normalmente la gastronomia è un piacere che va unito agli atti festivi e al tempo libero. La cucina navarrese si basa essenzialmente su prodotti di qualità: verdure e legumi freschi, carne bovina, ovina e porcina, insaccati, prodotti elaborati a base di anatra, cacciagione, gran varietà di funghi, pesci del Mar Cantabrico, formaggi, "cuajadas" (cagliata). Senza dimenticare gli oli, gli eccellenti vini rossi, bianchi e rosati nonché il famoso "pacharán" (liquore di susine, n.d.t.). Tra i piatti più rappresentativi bisogna ricordare gli asparagi, i carciofi soffritti, i peperoni piccoli, da soli o ripieni (di carne o pesce), la minestra di verdura, las pochas (fagioli bianchi non del tutto secchi), la trota alla navarrese, el "ajoarriero" (baccalà all'aglio), le fiorentine del Baztan, il maialino arrosto di Estella, l'agnello arrosto o "al chilindrón", le costine d'agnello, ecc. Oltre ai piatti tradizionali legati in gran parte a prodotti stagionali, i ristoranti della regione ne offrono di nuovi, accompagnandoli con dolci tipici che innalzano la qualità a livelli francamente più che soddisfacenti.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
Milano 02/72004617 - Roma 06/6783106
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 Pubblicato da - 11 Dicembre 2008 - © Riproduzione vietata

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