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Regione dell'Estremadura: Itinerario dei Conquistatori e la Raya

Estremadura, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Estremadura dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Nei XVI secolo il nome Estremadura passò alla storia, grazie al ruolo considerevole svolto dalla regione nella scoperta del Nuovo Mondo.

Trujillo, oltre ad essere la culla di due grandi conquistatori - Francisco Pizarro e Francisco Orellana - diede i natali a personaggi quali: Fray Jerónimo de Loaísa - primo Vescovo di Cartagena de Indias - e Nuflo de Chaves - che scoperse la Bolivia -. Risalta la sua enorme Piazza Maggiore; passeggiando lungo le vie acciottolate si scoprono numerosi edifici importanti: il palazzo del Marchese della Conquista, quello della famiglia Ballesteros, Piedras Albas. Non possiamo tralasciare le chiese di Santiago, San Martín, Santa María la Mayor, nonché la torre Juliana.

Da Trujillo ci spostiamo verso Medellín: culla di Hernán Cortés, conquistatore dell’impero azteca; rimangono i ruderi di un teatro romano e di un ponte che risale alla stessa epoca. A Villanueva de la Serena nacque Pedro Valdivia, fondatore della Nueva Extremadura in terra cilena. Monastero di San Benito, conosciuto con il soprannome di Palacio Prioral. A Badajoz, capoluogo della provincia omonima, nacque Pedro Alvarado, che conquistò il Guatemala e il Salvador. Si può dire che è d’obbligo visitare la Cattedrale, oltre al Museo Archeologico, quello delle Belle Arti, della Cattedrale e per concludere il Museo Estremegno e Iberoamericano d’Arte Contemporanea.

L’ultima fermata di questo percorso è Jerez de los Caballeros, culla del primo europeo che scorse l’Oceano Pacifico: Vasco Núñez de Balboa. Notevole la celebrazione della Pasqua; tra i parecchi monumenti accenniamo alla Fortezza Templaria con la cosiddetta Torre Insanguinata (Torre Sangrienta).

È una "linea" (raya) di quasi 300 chilometri che separa i paesi della regione da quelli portoghesi. Una zona ricca di avvenimenti storici, ricordi delle guerre passate, acquisti e vendite tra vicini, ponti che uniscono le varie località. Valencia de Mombuey si trova all’estremità più meridionale di questo territorio di frontiera; entrò a far parte dei possedimenti di Feria agli inizi del XV secolo. In mezzo a boschi di querce e mimose si arriva a Villanueva del Fresno. Forse fondata dai templari nel XIII secolo, nonostante si siano scoperti resti preistorici e romani. Sulla sua piazza principale si affaccia il municipio, circondato da una bella galleria di portici e con un tempietto al centro.

Alconchel, come parecchi nuclei di questo territorio, fu portoghese e spagnolo in più occasioni. Qui si stabilì l’Ordine del Tempio e più tardi appartenne all’Ordine di Alcántara. Interessante la Piazza Maggiore, oltre al ponte medievale sul torrente Alconchel. Si susseguono Táliga e Olivenza, portoghesi fino all’anno 1801. Olivenza è situata un po’ più a nord e fu fondata dall’Ordine del Tempio nel XIII secolo. Vale la pena di menzionare la muraglia difensiva ed il castello, provvisto di una spettacolare Torre del Giuramento, fatta innalzare dal sovrano portoghese Juan II. Nel complesso l’architettura locale rivela un miscuglio di stili spagnoli e portoghesi. È interessante la bella porta in stile portoghese ubicata nel municipio. Diverse chiese, oltre al Museo Etnografico sistemato presso la cosiddetta Panadería del Rey.

Lasciata alle nostre spalle Badajoz e incamminati verso Alburquerque, consigliamo di fare una sosta a Bótoa, dove la prima domenica di maggio ha luogo una sagra dedicata alla Vergine omonima. Villar del Rey ha raggiunto fama internazionale grazie alle resine utilizzate nel settore della costruzione.

Alburquerque è insediata sulle propaggini della Sierra de San Pedro. È presieduta dal castello di Luna - dimora di don Alvaro de Luna - iniziato ai primi del XIV secolo. Le sue vie ci mostrano varie costruzioni religiose e civili estremamente significative. Su entrambi i lati della strada crescono gli alberi di sughero, che sono la base di un’importante industria produttrice di questo materiale. Ciò è valso a San Vicente de Alcántara il soprannome di capitale del sughero.

Oltre al castello di Piedrabuena, che fu sede dell’Ordine di Alcántara, sono notevoli i dolmen esistenti nei dintorni. Da tenere presente anche quelli nei pressi di Valencia de Alcántara. Nella chiesa di Nuestra Señora de Rocamador nell’anno 1497 contrasse matrimonio la figlia dei Re Cattolici – Isabella - con il re del Portogallo - Manuel el Afortunado -. Il suo quartiere gotico è tra i più interessanti e meglio conservati di tutta la Spagna.

Cedillo è il paese più occidentale della regione Estremadura; in prossimità di Santiago de Alcántara incontriamo pitture rupestri nella grotta denominata "La Cueva del Borrico". Più a nord, sulle sponde del fiume Tago, è situata Alcántara. Dei vari resti che ci riportano alla memoria il suo ricco passato, risalta il ponte romano (Il secolo a.C.): dedicato all’imperatore Traiano, è lungo 192 metri. Altri monumenti degni di rilievo: il Convento di San Benito, la chiesa di Nuestra Señora de Almocóvar e la chiesa di San Pedro de Alcántara.

In località Zarza la Mayor s’erge il castello di Peñafiel, costruito giusto sulla frontiera con il Portogallo. Nella Piazza Maggiore troviamo l’edificio che in passato fu sede della Fabbrica Reale di Seta (XVIII secolo) e quasi in fondo al piccolo paese ecco la Fonte Conceja. Attraversata la vallata di Alagón si arriva a Cilleros - rinomato per i vini - e ormai al principio della Sierra de Gata c’imbattiamo in Valverde del Fresno, dove sembra che il tempo non sia trascorso. Se Cilleros è famosa per i vini, Valverde lo è per gli oli e i formaggi, oltre a produrre polline e un miele delizioso.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
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 Pubblicato da - 25 Dicembre 2008 - © Riproduzione vietata

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