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Avila terra di pietre: le mura, la Città vecchia e la Cattedrale

Avila, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Avila dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La muraglia che circonda il nucleo più antico di Avila del Re (Ávila) è il simbolo per eccellenza della cittadina. Rettangolare, circa due chilometri e mezzo di lunghezza - un’ora di passeggiata tranquilla - comprende nella sua struttura imponente nove porte, 88 torri e non meno di 2.500 merli: tutto in uno stato di conservazione perfetto, in grado di mantenere vivo l’orgoglio degli abitanti. Secondo la tradizione fu edificata su di una fortificazione precedente di origine romana, il 3 maggio dell’anno 1090, sotto lo sguardo attento di Raimondo di Borgogna. Ricerche posteriori la fanno comunque risalire fino al XII secolo. Qualunque sia il dato certo, è vero che queste mura sono servite per quasi un millennio sia a proteggere la cittadina in tempi di crisi sia a rendere possibile il controllo degli scambi commerciali. Naturalmente nei tempi andati si poteva percorrere tutto lo spazio esistente dietro la muraglia. Oggigiorno ciò non è possibile anche se è stato adattato a tale scopo un tratto nei pressi della porta del Alcázar: da essa si può ammirare una veduta splendida della cittadina. La muraglia è presente in tutti gli itinerari immaginabili ad Avila; il lato orientale è ad ogni modo il più attraente per i visitatori. Qui termina la maggior parte della città costruita fuori dalle mura ed è presieduto dal “cimorro” (torre). Questo è il nome che riceve l’esterno dell’abside della cattedrale, la quale forma parte del recinto come se fosse un ulteriore elemento di difesa, anche se in questo caso si tratta del più imponente ed il più ornato. Alle estremità di questo lato si aprono la porta del Alcázar e di San Vicente , gemelle, fiancheggiate ognuna da un torrione alto più di 20 metri, unite fra di loro da un ponte leggiadro e dotate di vari meccanismi di difesa. Vicino al “cimorro”, più modesta delle due anteriori, si trova la Porta del Peso de la Harina, risalente al XVI secolo. Se la attraversiamo scorgiamo subito a sinistra la porta settentrionale della Cattedrale, chiamata degli Apostoli, la più importante del tempio fino al suo spostamento alla posizione attuale, verificatosi nel 1458. Arriviamo immediatamente alla piazza della Cattedrale, nella quale, a parte la cattedrale imponente, sono ubicati la mansione Velada, il palazzo Valderrábanos e l’Ufficio del Turismo.

Se concentriamo la nostra attenzione sulla Cattedrale, dobbiamo sapere che i lavori di questo tempio-fortezza furono iniziati in stile romanico nel trascorso del XII secolo dal maestro Fruchel (il quale arrivò a plasmare le parti più antiche: il cimorro, la navata dell’abside e la cappella maggiore) e si considerarono terminati nel XIV secolo, ormai in stile gotico. La pianta è a forma di croce latina e possiede tre navate; tra le diverse caratteristiche risaltano la gran altezza e la disposizione geniale della navata dell’abside, la quale risolve in modo magistrale un complesso problema di equilibrio delle forze. Nella facciata principale, terminata nel XVIII secolo, spiccano superbe la torre campanaria, il complesso scultoreo e la gran finestra ogivale. Entrando rimaniamo colpiti dallo spazio dietro il coro e dal coro stesso - con le meravigliose sedie intagliate -, entrambi risalenti al XVI secolo. Di fronte, spettacolare, la pala dell’altare maggiore, di Pedro Berruguete: Santa Cruz e Juan de Borgoña, uno dei capolavori della pittura spagnola. A sinistra c’è la piccola cappella di San Antolín e, ormai dietro l’altare maggiore, appaiono la navata e l’ambulacro, dove tutto risulta sorprendente per la sua bellezza: dalla pietra screziata che forma le cupole fino alle nove cappelle - soprattutto quella di San Nicolás e Nuestra Señora de Gracia -. Merita un cenno a parte il sepolcro di EI Tostado - don Alonso de Madrigal - famoso vescovo di Avila, realizzato in alabastro secondo lo stile plateresco: si tratta di un’opera maestra dell’apprezzato Vasco de la Zarza.

Il Museo della Cattedrale, situato nella cappella del Cardinale insieme ad altre sale, contiene sculture, libri, gioielli, quadri - uno di El Greco -, figure di legno, abiti e una custodia monumentale utilizzata durante le processioni. Opera di Juan de Arfe, pesa quasi cento chili ed è d’argento.

Dopo aver ammirato la cattedrale, prendiamo la calle de los Reyes Católicos fino ad arrivare alla piazza del Mercado Chico antico foro romano e cuore del nucleo racchiuso dentro le mura. Lì si ergono il Municipio e la chiesa di San Juan, tempio in cui Santa Teresa ricevette il battesimo in una fonte che si conserva a tutt’oggi.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
Milano 02/72004617 - Roma 06/6783106
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