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Bogotį, cosa vedere nella Capitale della Colombia

Bogotą, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Bogotą dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Le tre catene di montagne parallele, che appartengono alla Cordigliera delle Ande, attraversano da sud a nord la parte occidentale e centrale del territorio colombiano. Lì, dove si concentrano le grandi città e, di conseguenza, la maggioranza della popolazione colombiana, sorge Bogotà (Santa Fè de Bogotà sino al 1998), capitale e centro politico amministrativo, culturale e economico della Colombia e del dipartimento di Cundinamarca, uno dei 32 che costituiscono il paese sudamericano.

Con un’estensione di 1.732 chilometri quadrati, Bogotà è racchiusa in un suggestivo altopiano, anticamente occupato da un lago, che elevandosi per 2.640 metri sul livello del mare la rende una delle capitali più alte del mondo.

Fondata il 6 agosto 1538 dallo spagnolo Gonzalo Jimenez de Quesada sul territorio abitato allora dai Muiscas, uno dei popoli precolombiani più evoluti della regione, la città deve il suo nome alla parola indigena Bacata’ che indicava una particolare forma di agricoltura praticata proprio da queste genti. Nel 1740 divenne capitale del Vicereame della Nuova Granada rivestendo un ruolo politico di prim'ordine ai tempi del periodo coloniale tanto da essere, assieme a Cartagena de Indias, la città più importante nell’area oggi conosciuta come Colombia. Dopo aver acquisito l'indipendenza nel 1819 e in seguito alla dissoluzione della Gran Colombia (Unione di quello che oggi sono Panamà, Colombia, Venezuela e Ecuador), divenne nel 1830 la capitale del paese.

L’avvento del 1900 portò un periodo piuttosto florido dal punto di vista urbanistico con la realizzazione di progetti di grande importanza fra cui la Città Universitaria e i palazzi di architettura moderna con impronta Le Corbusier, sino alla metà del secolo quando l’assassinio del candidato indipendente per il partito liberale, Jorge Eliécer Gaitan, diede avvio all’ondata di proteste e disordini nota come Bogotazo: la città venne saccheggiata e distrutta a più riprese. Fu solo con la dittatura del generale Gustavo Rojas Pinilla, negli anni Cinquanta, che riprese a buon ritmo lo sviluppo di Bogotà grazie soprattutto alla costruzione dell’Aeropuerto Internacional El Dorado, situato a 15 km dal centro cittadino: oggi, grazie ai suoi tre terminal (dedicati ai voli nazionali, internazionali e a quelli Avianca) è uno degli scali più importanti del Sud America per numero di passeggeri.

Con circa 9.000.000 di abitanti e con palazzi e grattacieli moderni che fanno un bel contrasto con le ville e le costruzioni di epoca coloniale e repubblicana ma anche con le numerose chiese in stile ispanico-moresco, Bogotà è un’affascinante metropoli da visitare per scoprire alcuni dei gioielli più preziosi di tutta la Colombia.

Sfatati i miti del cartello di Medellin e di Pablo Escobar, del narcotraffico e della criminalità, la Colombia, dal 2010 guidata dal presidente Juan Manuel Santos Calderon, giornalista e economista, ha avviato un’interessante rinascita sociale e culturale che la rende uno dei paesi latino americani economicamente più solidi (dopo Brasile e Messico). Con un tasso di disoccupazione fra i più bassi degli ultimi dieci anni e investimenti stranieri che hanno raggiunto livelli storici, le potenzialità di questo paese ne stanno permettendo una vera e propria risalita a livello mondiale. Ad iniziare da quella turistica tanto da far sì che il paese di Gabriel Garcia Marquez e Fernando Botero sia innanzitutto patria di musei (eccellenti), eventi culturali, gastronomia e natura.

Cuore storico di Bogotà è il barrio della Candelaria che con le sue pittoresche case coloniali con i tetti di tegole rosse, le porte intagliate e i balconi in legno è anche uno dei centro storici meglio conservati fra quelli del Sudamerica. Qui, dove gli edifici si affacciano su strade che si inerpicano per la montagna, si respira quell’atmosfera di altre epoche tanto famosa per aver attirato l’attenzione di scrittori e artisti. Proprio per questo il barrio più celebre della città ospita a decine teatri, centri culturali e biblioteche che si possono scoprire passeggiando fra i suoi vicoli dove assaporare anche le ottime varietà di caffè con gli aromi più pregiati.

Fra gioielli, maschere e monili appartenenti alle popolazioni indigene, il Museo del Oro, che si affaccia sul grazioso parco cittadino Santander (prima conosciuto come Plaza de las hierbas), raccoglie qualcosa come 3.400 pezzi di rara fattezza: la più grande collezione al mondo di manufatti d’oro di epoca precolombiana. Creato nel 1939 dal Banco della Repubblica di Colombia, per proteggere il prezioso patrimonio archeologico nazionale, il museo ha aperto i battenti al grande pubblico solo una ventina di anni più tardi. L’edificio, situato in Carrera 6 No.15-88, racconta la storia dell’oro e di altri metalli utilizzati dalle culture preispaniche: la visita inizia dal secondo piano e accompagna alla scoperta del materiale preferito dagli antichi che “permetteva di mettere in contatto sole e luna”. Non mancano neppure opere in pietra, legno e tessili di grande valore archeologico. Aperto da martedì a sabato in orario 9-18, domenica e festivi 10-16 (chiuso il lunedì). Informazioni su www.banrepcultural.org

Per gli appassionati di Botero e della sua arte “over size” l’omonimo museo di Calle 11 No. 4-41 riunisce oltre 200 opere (di cui 120 del maestro colombiano e altre di artisti internazionali fra cui Picasso, Mirò, Monet e Degas) donate proprio dallo scultore e pittore al Banco de la Republica e ospitate nell’area museale all’interno di un’austera casa coloniale del cuore di Bogotà. Visitabile dal lunedi al sabato in orario 9-19 (chiuso il martedì), il Museo Botero, che ogni anno ospita qualcosa come 500 mila visitatori, è il “più bel regalo che un colombiano abbia mai fatto al suo paese”. Informazioni su www.banrepcultural.org

Proseguendo la visita nella Candelaria si incontrano, a breve distanza l’una dall’altro, la Biblioteca Luis Angel Arango, la più importante di tutta la Colombia e fra le più visitate al mondo (circa 5 mila ingressi al giorno) con i suoi 4 milioni di volumi e il Centro Culturale intitolato a Gabriel Garcia Marquez, solo due delle tante strutture destinate alla promozione culturale di Bogotà.

Cuore antico della capitale è Piazza Bolivar racchiusa da maestosi edifici di stili e epoche architettoniche differenti dove un tempo i campesinos vendevano nella grande area mercatale i loro prodotti. Inaugurata nel 1500 e restaurata nel 1960, la piazza un tempo conosciuta come Plaza Mayor è intitolata al generale venezuelano Simon Bolivar che ebbe un ruolo determinante nella liberazione del Sudamerica dal dominio spagnolo: proprio al suo centro si eleva una statua in bronzo dedicata a questo valoroso personaggio militare. Dalla piazza si possono ammirare la Cattedrale di Santa Fé, di epoca coloniale, con il suo prezioso organo; la Cappella del Sacrario con alcuni dei principali dipinti di Gregorio Velasquez; il Palazzo dei Cardinali; la sede del governo cittadino, Palazzo Lievano; il Capitolio Nacional, edificio neoclassico dove si trova il parlamento colombiano; Palazzo di Giustizia. Poco distante si trova anche Palazzo di Narno, residenza del Presidente della Repubblica.

La zona nord di Bogotà è quella dall’animo moderno, commerciale e residenziale, dove si sviluppa in gran parte l'attività finanziaria e si concentrano le attività culturali e ricreative; la zona sud invece è un settore prevalentemente operaio e industriale mentre quella ovest ospita grandi industrie, aree verdi e impianti per lo sport, uffici amministrativi e l'aeroporto El Dorado.

Se il cuore antico della città vale da solo un viaggio a Bogotà anche alcuni altri quartieri meritano di essere scoperti ad iniziare da quello di Usaquen con i suoi palazzi moderni e i centri commerciali ma dove passeggiando si possono ammirare alcune botteghe tradizionali e autentiche che danno a questa zona ricca e snob della capitale un’aria decisamente chic.

Altra tappa obbligatoria è quella a Monserrate, montagna che domina il centro di Bogotà con i suoi 3.150 metri, dove sulla vetta sorge il santuario dedicato a El Senor Caido, il Cristo Caduto: luogo di pellegrinaggio oltre che turistico, può essere raggiunto tramite una funicolare oppure a piedi.

Sempre in tema di edifici religiosi merita una visita l’Iglesia del 20 de Julio, l’Iglesia Nuestra Senora de la pena, il monastero Calle del Sol e l’Iglesia del Carmen. Quest’ultima, chiesa gotica fiorentina, è un edificio con tre navate a croce latina dichiarato monumento nazionale nel 1993 per via della sua originalità e per i preziosi tesori architettonici e artistici conservati al suo interno.

Chi desidera scoprire la memoria delle tradizioni culturali del paese non ha che l’imbarazzo della scelta grazie anche alle tante case-museo che ne rappresentano al meglio l’anima più autentica. A decine queste belle dimore, appartenute a personaggi dell’epoca coloniale e poi del periodo dell’indipendenza, sono state trasformate in spazi museali che hanno fatto di Bogotà l’ “Atene sudamericana”. Ecco allora che si possono visitare, solo per citarne alcuni, il Museo Nazionale della Colombia con oltre 25 mila oggetti antichi, Quinta de Bolivar dove si dice che abbia trascorso buona parte della vita Simon de Bolivar e Casa de Florero con 1.500 pezzi conservati, famosa perché da qui si sarebbe accesa la scintilla che portò alla proclamazione dell’indipendenza della Colombia.

A Bogotà la gastronomia è un’esperienza sensoriale da non perdere assolutamente. L’offerta di ristoranti che propongono cucina tradizionale è a dir poco eccellente e se siete fra quelli che alle tipiche bancarelle dove acquistare frutta, macedonia o fritture (dolci e salate) di ogni genere amate abbinare anche locali folkloristici eccovi qualche indirizzo da non perdere.

Intanto il Gaira Café, in Carrera 13 96-11, dove assaporare “papita criolla” e “arepa de chocolo” mentre sul palcoscenico si esibiscono cantanti e musicisti fra i più talentuosi mai visti. D’altronde questo caratteristico locale, che odora di legno e di atmosfere oseremmo dire mistiche, è di proprietà di Carlos Vives, cantautore e chitarrista colombiano vincitore di un Grammy Award e di tre Latin Grammy Award. Info su http://www.gairacafe.co

Quasi impossibile da descrivere è una cena da Andrés Carne de Res (http://www.andrescarnederes.com) dove potrete gustare ottima carne alla brace, cotta in fumanti griglie sotto un camino al centro del locale, accompagnata da specialità tipiche della cucina colombiana e servita in stoviglie di legno e mosaici che avrete voglia di portarvi a casa (niente paura nell’annesso negozio di souvenir ne potete trovare di identici da acquistare!). Noi siamo stati a Chia, poco fuori Bogotà, dove Andrés D.C. ha inaugurato questo sorprendente spazio nel giugno del 1982. Il menù è da favola. Unico consiglio: ricordatevi nome e numero del vostro tavolo (lo trovate dipinto nel cuore appeso proprio sopra la tavola imbandita) perché fra musiche e balli il rischio di perdersi nelle sale del locale non è da sottovalutare.

Gli italiani, si sa, sono intenditori sopraffini in fatto di caffè. Ma anche in Colombia non si scherza visto che il paese è il secondo produttore di qualità arabica al mondo con una produzione che si aggira sugli 8 milioni di sacchi. Per sapere tutto sul caffè di questo paese del Sudamerica, sul suo sapore e sul suo aroma non si può che rivolgersi a Jaime che nel suo bel locale Catacion Publica, nel quartiere residenziale di Usaquen a nord di Bogotà, vi spiegherà come gustarne uno adatto al vostro gusto e olfatto. Il miglior caffè? Lo si prepara con circa 8 grammi di polvere - i chicchi vanno rigorosamente macinati sul momento - in 100 ml di acqua. Si versa il caffè, poi l’acqua e infine si attendono 3-4 minuti per assaporarlo dopo averlo filtrato. Preferite l’espresso? I gusti non si discutono ma questo “colombian coffee tasting” ve lo consigliamo. Info su http://www.jaimeduque.com.co

Ad accrescere la già eccellente qualità alberghiera che si può riscontrare a Bogotà, sia fra gli hotel locali che nelle grandi catene internazionali, l’NH Hotel Group (operatore multinazionale con 500 strutture e oltre 60 mila camere in 29 paesi fra Europa, America e Africa) ha fatto da qualche mese il suo ingresso nel mercato colombiano rilanciando ben 15 hotel situati nelle principali città del paese. Fra gli NH Hotels, pensati nei minimi dettagli per viaggiatori business e leisure, consigliamo un soggiorno al Royal Teleport situato in Calle 113 7-65 (Parque Empresarial Teleport) che – assieme agli altri nove già griffati dal prestigioso gruppo – offre soluzioni tecnologiche di ultima generazione e una proposta gastronomica di alto livello grazie alle prelibatezze di Paco Roncero, chef 2 stelle Michelin. Da assaggiare (perché è anche il piatto che propone più volentieri agli italiani) la sua zuppa colombiana “ajaco” fatta con tre tipi di patate, pollo, avocado e erbe aromatiche. Sublime!

Cosa vedere nella sua regione
A circa 1 ora di macchina da Bogotà s'incontra la cittadina di Guatavita, sommersa nel 1967 e ricostruita con uno stile architettonico che imita lo stile coloniale spagnolo. A16 km da questa cittadina s'incontra l'omonimo lago famoso perchè vi nacque la leggenda di Eldorado che attirò tanti conquistadores. Secondo la tradizione, vi si celebravano cerimonie religiose in cui il Cacique, coperto di polvere d'oro, s'immergeva nel lago in segno di offerta agli dei, mentre i suoi seguaci gettavano in acqua pietre preziose e pezzi d'oreficeria.

Poco distante da Guatavita si trova Zipaquirà, centro famoso per la sua Cattedrale di Sale, un'opera monumentale scavata nel cuore di una miniera. La Cattedrale, unica nel suo genere al mondo, si trova a 120 mt di profondità e ha una superficie di 8.000 mtq. Boyacà - Tunja -Villa de Leyva Il dipartimento di Boyacà è storicamente molto importante, perchè a 14 km da Tunja si trova il Ponte di Boyacà, luogo Commemorativo della battaglia avvenuta il 7 agosto 1819, quando l'esercito del Libertador Bolìvar sconfisse le truppe spagnole.

Tunja, capitale del dipartimento, si trova a 137 km da Bogotà. È una città che conserva edifici intatti del XVI e XVII secolo, ma una delle maggiori ricchezze artistiche e storiche sono le sue chiese, nel cui interno ci sono veri gioielli di decorazione architettonica di epoca coloniale, come ricche tavole dipinte, bei soffitti in legno e oro e numerose tele e sculture d'arte religiosa. Spiccano la Cattedrale, le Chiese di Santa Barbara, San Francisco, San Ignazio e Santo Domingo. Nelle vicinanze di Tunja si trovano i "Cojines del Zaque", un tempio precolombiano all'aperto, formato da pietre tagliate in forma cilindrica, dove gli indigeni celebravano cerimonie al dio sole.

Villa de Leyva, a circa 135 km da Tunija e circa 175 da Bogotà, è stata fondata nel 1572 da Don Andrés Diaz Venero de Leyva, primo presidente del Nuovo Regno di Granada. È una delle più belle cittadine coloniali del Paese. La sua gigantesca piazza principale e le sue strade totalmente selciate sono circondate da antiche costruzioni coloniali e vecchi muri di cinta di mattoni di fango e paglia. Varie case coloniali sono state trasformate in alberghi familiari dove gli ospiti possono trascorrere tranquilli soggiorni. Villa de Leyva è un paese che si deve tranquillamente visitare a piedi, godendone il piacevole clima e la calma contadina. Fra i posti d'interesse storico si annoverano la casa di Antonio Narino, la Casa Museo di Antonio Ricaurte, la Casa del Congresso, il Museo d'Arte Coloniale, il Monastero ed il Convento del Carmen, il Museo del Maestro Acuna. Nella piazza principale, dominata dal Duomo, si celebra agli inizi d'agosto il Festival dell'Aquilone, uno spettacolo pittoresco che richiama una grande quantità di partecipanti e spettatori.

Nei dintorni di Villa de Leyva si trova il Monastero del Santo Eccehomo e il convento della Candelaria. C'é anche un Museo Paleontologico, poiché la regione, che milioni di anni fa era sommersa dal mare, conserva una grande quantità di fossili

Il clima di Bogotà è piuttosto piacevole e temperato grazie alle condizioni tropicali che vengono stemperate dall'altitudine a cui sorge la città. Le temperature massime sono pertanto costanti tutto l'anno attestandosi su valori che si aggirano sui 19-20 °C, un paio in meno nei mesi di luglio e agosto con valori minimi che si mantengono sempre piuttosto freschi e con una media annuale di 13,5 °C. Le piogge presentano due massimi relativi, in primavera, tra aprile e maggio (intorno ai 120-130 mm/mese), e in autunno, con picco assoluto in ottobre (130-140 mm) e discrete precipitazioni anche nel mese di novembre. La città gode di condizioni climatiche eternamente primaverili ma si consiglia di mettere in valigia anche qualche capo d’abbigliamento caldo per affrontare il fresco serale e mattutino e gli sbalzi termici durante i temporali.

La Colombia gode di collegamenti aerei sia con l’Europa che con gli Stati Uniti: a dare il benvenuto ai visitatori è soprattutto l’aeroporto El Dorado di Bogotà seguito poi da quelli di Cartagena, Barranquilla e Medellin. Avianca è la compagnia di bandiera colombiana ma molte di quelle principali raggiungono comodamente la capitale. I cittadini italiani possono entrare nel paese senza visto e trattenersi sino a 90 giorni semplicemente in possesso del passaporto con validità minima di sei mesi e di un biglietto aereo di andata/ritorno o di altro proseguimento del viaggio.

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