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Tekax di Álvaro Obregón: le piramidi di Chacmultun e gli altri siti Maya

Tekax, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Tekax dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Tekax, conosciuta anche come Tekax di Álvaro Obregón, è una piccola cittadina di poco meno di 35.000 abitanti situata nella parte centro-meridionale dello Yucatàn. La città, molto distante dal litorale affacciato sul Golfo del Messico, è immersa nelle foreste pluviali che ricoprono quasi tutto l’entroterra della penisola dello Yucatàn, ed anche il nome, che in lingua Maya significa “Luogo delle Foreste”, sembra voler enfatizzare il valore degli scenari naturalistici. Tekax è anche il nome del distretto che circonda l’abitato vero e proprio, nel quale si trova la sede del governo municipale. La maggior parte della popolazione è di origina Maya, e già da questo dato si evince quanto questa cultura precolombiana avesse attecchito da queste parti, dando vita a veri e propri gioielli architettonici ed urbanistici, oggi premurosamente tutelati e messi a disposizione per le visite dei turisti.

Non esistono riferimenti precisi e date inerenti alla fondazione di Tekax, anche se per certo si sa che nell’antichità la regione apparteneva alla giurisdizione del Xiu Tutule, inserita all’interno del meticoloso tessuto amministrativo messo in piedi dai Maya. Di questi secoli sono fortunatamente rimaste numerose testimonianze, tutt’oggi visitabili. Alla fine del XVI secolo l’area fu colonizzata dagli spagnoli guidati da Alfonso Lòpez, che mantennero il comando della regione fino ai primi anni del XIX secolo, quando il Messico si dichiarò finalmente indipendente. Tra il 1823 ed il 1841 l’insediamento ottenne ufficialmente il titolo di città, fondamentale per garantirsi un futuro. Nel 1928 poi, fu cambiato il nome, da Tekax Ciudad Obregón, all’odierno Tekax di Álvaro Obregón.

Oggi Tekax è ancora una città prevalentemente dedicata all’agricoltura, anche se negli ultimi anni si è registrata una notevole apertura al turismo internazionale, che ha fatto conoscere a tutto il mondo la bellezza di questa curiosa cittadina. Seppur di dimensioni ridotte, l’area all’interno dei confini urbani nasconde alcuni edifici da non perdere. Tra questi spiccano diverse costruzioni tipicamente coloniali, risalenti ai primi anni di occupazione spagnola; la chiesa di San Juan Bautista, datata 1609, e l’eremo di San Diego y la Capilla del Padre Eterno sono gli emblemi di questo stile architettonico a Tekax.

La zona circostante è ricca di siti archeologici più e meno importanti, alcuni dei quali ricavati all’interno di vere e proprie caverne scavate più di duemila anni fa nella roccia. Alcune caverne alle quali è possibile accedere sono quelle di Sabac-Hom, Los Chocantes e Actun-Hom, anche se il complesso più conosciuto della zona è indubbiamente quello delle piramidi di Chacmultun, il “posto delle formiche rosse”. La base della straordinaria composizione architettonica tutt’ora splendidamente conservata, fu costruita tra il 300 a.C. ed il 300 d.C., anche se il massimo dello splendore fu raggiunto tra il X e l’XI secolo. In questi anni erano decine di migliaia gli abitanti della cittadella, suddivisa in quattro macro aree: il corpo centrale, dedicato allo svolgimento delle funzioni e dei rituali religiosi, Cabalpak, Xethpol e Chacmultùn. Al di fuori del perimetro delimitato da questi quattro settori si ergevano tumoli e piattaforme, dove probabilmente risiedevano le caste nobili della società.

Come d’altronde in molti altri paesi dell’America Centrale, anche nello Yucatàn, ed anche a Tekax, la maggior parte dei cittadini sono ferventi cattolici, così che la maggioranza delle feste e delle celebrazioni annuali risultano essere prevalentemente di carattere religioso. Le due festività più importanti sono quella di San Diego de Alcalà, celebrata con una serie di rituali pubblici tra l’8 ed il 13 novembre e dedicata all’omonimo frate francescano, e quella della Virgen de Guadalupe, dall’8 al 15 dicembre, durante la quale si commemora la mistica figura della Madonna di Guadalupe, attorno alla quale si sono sviluppati moltissimi dibattiti.

La stagione migliore per partire alla volta di Tekax è quella invernale, nella quale le temperature sono più sopportabili, l’umidità è decisamente più bassa ed il rischio di precipitazioni scende drasticamente. In questo periodo, che immaginiamo essere compreso tra novembre e aprile, la media delle temperature è di poco inferiore ai 30 gradi.

Il modo più rapido per raggiungere Tekax e l’area circostante è quello di atterrare all’aeroporto di Mèrida, la capitale e la città più popolosa dello stato, dalla quale partire muovendosi in direzione sud-est percorrendo la MEX 184.
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