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Tabasco (Messico): tour dello stato sul Golfo di Tehuantepec

Tabasco, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Tabasco dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Il Tabasco è uno stato di circa 1.890.000 abitanti situato nella parte meridionale del Messico, confinante con gli altri stati messicani di Veracruz ad ovest, del Chiapas a sud e del Campeche a nord-est, e bagnato dalle acque del Golfo di Tehuantepec, facente parte del ben più esteso Golfo del Messico, a nord. Dal punto di vista geografico, la maggior parte della regione è caratterizzata dalla presenza di un bassopiano che, dall’estuario del fiume Grijalva, si estende fino all’entroterra, mentre la risorsa economicamente più importante, oltre al turismo, è l’estrazione petrolifera. Seppur noto prevalentemente in quanto omonimo della celebre salsa che, tuttavia, non ha nulla a che vedere con il territorio, il termine tabasco, in un’antica lingua locale, significa “terra dalle molte acque”, caratteristica che ha mantenuto con il passare degli anni, essendo tutt’ora attraversato da numerosi corsi fluviali, generalmente di carattere torrentizio, e costellato da svariati laghi, anche di discrete dimensioni, alla base della lussureggiante vegetazione che ricopre la maggior parte della regione.

La storia del Tabasco è stata legata per millenni a quella delle geniali tribù precolombiane che hanno abitato il territorio fino al XVI secolo quando, in seguito agli sbarchi dei coloni spagnoli, furono spazzate vie dai fucili e dai virus portati dall’Europa a bordo dei galeoni. Più specificamente, la zona intorno alla località di La Venta, nella parte occidentale dello stato, è stata una delle più feconde aree di sviluppo della cultura Olmeca, mentre nella parte orientale, nei pressi del confine con la penisola dello Yucatàn, si trovano alcune rovine Maya. Chiusa definitivamente la parentesi di occupazione indigena, il Tabasco fu sfruttato ed assoggettato per quasi tre secoli dal governo spagnolo, che affidò il territorio al controllo di un vicerè. Solo in seguito al 4 ottobre 1824, giorno in cui il Messico raggiunse l’indipendenza, il Tabasco riuscì a dotarsi di una propria amministrazione.

La capitale è Villahermosa, una metropoli di 520.000 abitanti nella quale convergono tutte le maggiori cariche politiche, amministrative ed economiche dello stato, capoluogo del comune di Centro. Soprannominata lo “Smeraldo del sud-est”, la città è lo specchio del Tabasco, seppur soggetta ad alcune traumatiche forme di ingerenza umana, essendo ricca di giardini, parchi e costellata di siti archeologici. Anche se la fondazione ufficiale risale al 24 giugno 1956, la città ha alle spalle una storia intricata, nella quale si mescolano eventi legati a civiltà precolombiane, feroci bucanieri e spietati generali spagnoli. Oggi il clima è piacevole e, nonostante l’elevato numero di abitanti, le dimensioni e le recenti influenze industriali, il centro è rimasto un’oasi di tranquillità, ideale per trascorrere qualche giornata rilassante immersi nella storia. Da vedere la Zona Luz, la tradizionale Casa de los Azulejos, il Palacio de Gobierno e la Catedral del Señor de Tabasco, alcuni splendidi esempi di architettura coloniale. Villahermosa rappresenta inoltre il punto di partenza ideale per una visita alle rovine Maya di Palenque, adiacenti allo stato del Chiapas.

Lo stato del Tabasco, il cuore verde del Messico, è una regione unica dal punto di vista naturalistico, contraddistinta da scenari straordinari nei quali grandi fiumi scorrono attraverso una fitta e rigogliosa foresta pluviale, dando luogo a cascate di indicibile potenza e ad aree paludose dimora di piante ed animali, fino al mare, il cristallino Golfo del Messico. Alcune biosfere particolarmente interessanti si trovano all’interno della Riserva Pantanos de Centla, situata ad un centinaio di chilometri di distanza da Villahermosa nella zona di Punta Manglar, dove diversi affluenti convergono nel fiume Grijalva, generando una vasta laguna nella quale si mescolano acqua dolce e salata. Gli animali che abitano la riserva sono moltissimi, dal pecalagardo, una specie di incrocio tra un pesce ed un alligatore, alle tartarughe secolari. Un'altra zona verde da non perdere è la Selva di Kolem Jaà che, a differenza della precedente, è maggiormente antropizzata e presenta anche alcune strutture prettamente turistiche.

Per quanto concerne i siti di carattere storico, la maggior parte di questi è legata alle fiorenti civiltà precolombiane che abitarono lo stato fino ai primi anni del XVI secolo. Di questo genere sono le rovine Olmec di La Venta e quelle Maya di Comalcao. Il primo sito è caratterizzato da un complesso suddivisibile in due macroaree funzionali, dominate dall’altezza di una gigantesca piramide a gradoni alta 33 metri. Le due zone separate erano state realizzate rispettivamente come centro cerimoniale, presso il quale si dovevano svolgere tutti i riti religiosi, e come area civica, destinata dunque alle attività pubbliche ed alle relazioni interpersonali. Comalcao è invece il classico insediamento Maya, inserito all’interno di una radura immersa nella foresta, contraddistinto dalla presenza di una meravigliosa piramide a gradoni, ottimamente conservata, che fino al XV secolo svolgeva la funzione di luogo di ritrovo per i quasi 40.000 abitanti della cittadina. Visitando l’area si potranno ammirare anche alcune interessanti sculture e bassorilievi raffiguranti curiose divinità metà uomo e metà animale.

Per gli amanti della letteratura e dello stile di Carlos Pellicer Càmara è d’obbligo una visita alla città di Puerto Ceiba, il luogo dove ha risieduto e da cui ha tratto ispirazione il celebre scrittore, morto nel 1977 ed autore di alcune splendide poesie.

Il clima è generalmente caldo ed umido per tutti i dodici mesi, anche se è nella stagione delle piogge, compresa tra maggio ed aprile, che cadono la maggior parte dei 1.400/1.600 mm di pioggia che mediamente bagnano il Tabasco ogni anno. Un pericolo sempre incombente è rappresentato dalle alluvioni che, come nel 2007, colpiscono violentemente senza grande preavviso soprattutto la fascia costiera.

Per raggiungere lo stato, attraversato da numerose strade statali in discrete condizioni, bisogna atterrare all’aeroporto di Villahermosa, uno scalo collegato quotidianamente al ben più grande aeroporto di Città del Messico, dove atterrano i voli provenienti dall’Europa.
Cortesia foto: Governo Tabasco
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 Pubblicato da - 25 Marzo 2009 - © Riproduzione vietata

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