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Ad Amsterdam il Museo Valentino Zagatti, la collezione di whisky pił grande al mondo

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Valentino Zagatti, conosciuto nel mondo del whisky come Mr.Malt, nasce a Filo di Argenta nel 1934 e a 11 anni, durante la seconda guerra mondiale, rimane ferito dall'esplosione di una mina perdendo la vista. Questo incidente non influenza però la sua grande sensibilità e curiosità, che lo avvicina alla musica, dove con la fisarmonica vince innumerevoli concorsi nazionali ed internazionali fino a diplomarsi professore nel 1957 presso l'Accademia di Roma, due anni dopo il matrimonio con Jole, con la quale avrà due figli e si trasferirà nel cuore della Romagna, a Lugo in provincia di Ravenna.

Al culmine di questo percorso in cui ha coinvolto tatto ed udito, Valentino sente però bisogno di nuovi stimoli, che possano esaltare ed affinare i sensi rimasti: il gusto e l'olfatto.
Il suo interesse cade sui distillati, la cui complessità organolettica lo spinge ad entrare in un mondo incredibilmente variegato, avvicinandosi da prima alla grappa, poi ai cognac, ai rum, ed infine a incontrare il suo vero amore: i whisky, in particolar modo i single malt, che rappresentano la massima espressione della distillazione del malto d'orzo.

Ciò che appassiona Valentino è la sincerità, la schiettezza con cui questi raffinati distillati riescono a raccontare se stessi attraverso la peculiarità dei cereali e dell'acqua dei fiumi di ogni vallata scozzese, le famose glen da cui tanti whisky prendono il nome. I diversi metodi utilizzati per la produzione, dal maltaggio all'affumicatura, dagli alambicchi utilizzati per la distillazione fino alla maturazione in botte, attraverso le fragranze ed i sapori che ritrova nel bicchiere, gli raccontano la storia delle persone che stanno dietro ogni etichetta e gli mostrano luoghi lontani, che riesce a proiettare nella sua mente grazie alle profonde tracce che ogni bottiglia custodisce. I campi di torba fumante, le onde del mare che lambiscono i pascoli, i fari sulle ripide scogliere, i nervosi corsi d'acqua che precipitano dalle montagne, Valentino si emoziona vedendo il mondo attraverso le sensazioni che il whisky riesce a trasmettergli.

Ed è costretto a prendere una decisione. Le ristrette possibilità economiche lo obbligano ad abbandonare uno dei pochi piaceri che la vita gli ha riservato. Smette di fumare e risparmia i soldi per l'acquisto di nuove bottiglie iniziando così, a ridosso degli anni Sessanta, una delle prime collezioni di whisky.

La sua avventura, sviluppatasi grazie all'indispensabile aiuto dalla moglie ed alla collaborazione dei pochi distributori allora presenti in zona, come Bruno e Cesare del Kik Bar, divenuto poi un'istituzione locale, lo porta a raccogliere oltre 3000 bottiglie tra cui alcuni pezzi rari e introvabili ed a comporre serie complete di singoli marchi uniche al mondo, con cui riempie letteralmente casa. Ma Valentino non intende collezionare whisky per il solo gusto di possederlo. Infatti, quando ciò è possibile, acquista sempre una seconda bottiglia per degustare personalmente il prodotto in compagnia dei tanti nuovi amici che incontra grazie alla sua passione.

Per Zagatti il whisky è sopratutto questo: la condivisione delle grandi emozioni che questo prodotto gli permette di provare. Nonostante la sua disarmante umiltà, Valentino è acclamato come uno dei più autorevoli esperti di whisky al mondo e nel 2003 viene addirittura insignito del titolo di Cavaliere, Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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A questo punto la sua opera ha assunto proporzioni tali da attirare l'attenzione di tutti gli appassionati di whisky al mondo. Gli stessi produttori lo invitano presso i propri stabilimenti facendosi vanto della sua presenza e producendo edizioni limitate a lui dedicate. Pubblica due libri fotografici, nel 1999 e nel 2004, "The Best Malt Collection" Vol.1 e 2, in cui sono ritratte tutte le sue preziose bottiglie, per mostrarle a coloro che, per ironia della sorte proprio come lui, non hanno mai potuto vederle.

Riceve e ricambia le visite dei più grandi collezionisti di whisky del mondo, che ormai lo considerano una celebrità, tra cui le più grandi personalità del mondo dello spettacolo, della politica, dell'industria: principi, emiri, presidenti, che accoglie con lo stesso sorriso con cui apre le porte di casa propria agli amici, ai semplici appassionati o ai curiosi ai quali non manca mai di offrire qualche "lacrima" dei suoi preziosi distillati.

Superati gli ottant'anni Valentino perde la compagnia ed il sostegno dell'amata Jole e si ritrova solo davanti alla sua imponente collezione. Il suo ultimo grande desiderio è lasciare una testimonianza di quella passione a cui ha dedicato tutta la vita a qualcuno che sappia custodirla e valorizzarla senza smembrarla per scopi di lucro.

Le offerte private che riceve da ogni angolo della terra sono lusinganti, ma Mr. Malt non accetta condizioni che non contemplino la possibilità di poter condividere integralmente la sua collezione con chiunque voglia ammirarla: vuole trasmettere le sue emozioni, divulgarle. Sogna un museo che raccolga tutte le sue bottiglie a Lugo nel paese in cui ha sempre vissuto, ma questa volta sono le sue condizioni a non essere accettate.

La sua tanto amata terra, divenuta celebre grazie al suo nome in tutti i continenti, non è interessata all'acquisto della sua collezione e non vuole investire in un progetto che possa conservarne la testimonianza proprio nel luogo dove è nata. Forse non ne vede una prospettiva economica allettante, forse ritiene la tematica troppo culturalmente distante da quelle locali, forse non capisce la rilevanza della sua opera, per dedicargli le poche disponibilità economiche che può gestire in un periodo di crisi.

Valentino nel 2015 decide quindi di cedere la sua collezione all'investitore olandese Michel Kappen, che si impegna ad esporla entro il 2016 nei pressi di Amsterdam in un museo dedicato allo stesso Zagatti. Mr. Malt ha realizzato il suo sogno ed è entusiasta di partecipare all'inaugurazione portando il vessillo della sua città lontano, per rendere onore e lustro a quel luogo che non l'ha mai valorizzato, ma che ama incondizionatamente e a cui sente di appartenere.

La favola di Zagatti ha un lieto fine, anche se purtroppo l'Italia ha perso un'ennesima grande risorsa che poteva mostrare con orgoglio al mondo intero. Chiunque voglia ammirare la più grande collezione di whisky della storia dovrà recarsi in Olanda, lontano da quelle labbra che racconterebbero e racconteranno ancora volentieri, bagnate da una "lacrima", la propria incredibile avventura. Storie che le nuove generazioni, non avendo mai avuto la necessità di fare scelte o sacrifici, forse non riuscirebbero a comprendere o non vogliono ascoltare. Sono le ultime testimonianze rimaste di un mondo che sta scomparendo ingoiato dalla vuota ed annoiata quotidianità di un consumismo globalizzato.

L'Italia si sgretola, succube di una classe politica abietta e incompetente che racchiude il suo popolo in un recinto di impotenza percepita. Gli italiani si lamentano, scappano, si svendono al migliore offerente, ma hanno smesso di lottare per la propria Patria e per ciò che amano.

Il messaggio che Valentino Zagatti trasmette è persino più importante della sua collezione stessa e ci apre gli occhi sul significato più autentico della vita: perseverando nella sua passione nonostante le innumerevoli difficoltà, ancora oggi Mr. Malt continua a comporre la sua raccolta di emozioni ed aspetta nuovi e vecchi amici per condividerla davanti ad una lacrima di whisky.
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