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A Lione tra storia, architetture moderne ed eventi imperdibili

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Lione, terza città più grande della Francia e capoluogo della regione Rodano-Alpi, nonostante la sua immensa area metropolitana conserva un centro storico abbastanza raccolto da concedere la piacevole vivibilità tipica di cittadine ben più piccole.

Il suo antico cuore, la Vieux Lyon ricca di fascino e divenuta Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, pulsa ancora di vita e lungo i suoi vicoli scorre un'irrefrenabile curiosità per il nuovo e una grande voglia di cambiare, di crescere.

Se, attraversando i suggestivi passaggi detti traboules del quartiere di Croix-Rousse e salendo lungo la Montée de la Grand Cote, si può ancora respirare l'atmosfera dei tempi in cui Lione era la capitale europea della seta, basta alzare lo sguardo per rendersi conto di quanto la città si stia rapidamente trasformando grazie ad un impulso, generato all'epoca della produzione e del commercio del prezioso tessuto, che non cessa di spingere continuamente lo sviluppo della città verso nuove mete.

I grandi lavori di urbanizzazione avviati negli anni 60, che hanno visto nascere il secondo più grande distretto affaristico francese a La Part-Dieu e la costruzione della metropolitana, sono proseguiti verso la fine del secolo scorso con la realizzazione della Cité Internationale, un quartiere residenziale firmato dell'architetto Renzo Piano, che racchiude un grande centro congressi, un moderno anfiteatro ed il Museo d'Arte Contemporanea.

Nel 1993 è terminato, su progetto di Jean Nouvel, l'ampliamento e il rinnovamento dell'Opéra de Lyon: oggi, dietro alla facciata settecentesca, svetta sui romantici tetti della città un monumentale edificio di 18 piani che racchiude un modernissimo teatro dall'aspetto imponente e futuristico. Le luci colorate visibili dall'esterno dell'edificio invitano i cittadini a partecipare alla folta agenda di spettacoli lirici mentre il colore completamente nero dei vertiginosi ambienti interni li proietta direttamente dentro le spettacolari scenografie del gigantesco palco.

Lione, nota agli appassionati di cucina di tutto il mondo, è considerata la capitale gastronomica della Francia per merito del più grande chef di tutti i tempi: il lionese Paul Bocuse, premiato per cinquant'anni consecutivi con tre stelle Michelin, la massima onorificenza concessa dall'autorevole guida culinaria. Al quasi centenario cuoco, che nel 2016 presiede ancora il proprio ristorante all'Auberge du Pont de Collonges au Mont d'Or con il suo motto "Un prodotto buono fa una buona cucina", è stato dedicato nel 2006 il rinnovato mercato coperto, l'Halles de Lyon. La moderna struttura, che riflette l'enorme affresco raffigurante il cuoco, raggruppa 48 commercianti tra i quali alcuni suoi storici fornitori, è soprannominata dai cittadini "Il ventre di Lione" in quanto espone l'eccellenza dei prodotti tipici locali.

L'avvento del XXI Secolo sposta gli obiettivi di ingegneri ed architetti verso un'urbanizzazione più attenta ai concetti di ecologia e sostenibilità e l'arrivo di nuove tecnologie lascia margine a progetti più arditi ed allo stesso tempo funzionali.

La dualità spirituale di Lione, continuamente sospesa tra il vecchio e il nuovo, si congiunge alla confluenza dei due fiumi che l'attraversano, la Saona e il Rodano, in quello che è uno dei più grandiosi progetti di riqualificazione urbana europei: La Confluence.

La penisola, isolata dal resto della città dai due corsi d'acqua e dal passaggio prima della ferrovia e poi dell'autostrada, nel Novecento era occupata da stabilimenti e depositi industriali che vennero successivamente abbandonati restituendo a Lione un'area dismessa, di 150 ettari, in progressivo degrado.
La riqualificazione di questo quartiere, voluto e patrocinato dalla Regione Alpi-Rodano, dall'agenzia francese che gestisce le pratiche ambientali ed energetiche (ADEME) e dall'Unione Europea, ha coinvolto i più blasonati architetti internazionali ricevendo ampi riconoscimenti per l'alto livello ingegneristico raggiunto e per la sostenibilità del progetto, consegnando a Lione uno dei distretti polifunzionali più all'avanguardia d'Europa.

I lavori sono iniziati nel 2003, nell'area sulla sponda della Saona denominata ZAC1, con il quartiere ad alto rendimento energetico dell'architetto giapponese Kengo Kuma, e proseguiti nel 2009 alla ZAC2, in riva al Rodano, assegnata alla Herzog & De Meuron.
La Confluence è oggi una moderna vetrina d'architettura griffata che pone al primo posto sui propri variopinti ed eterogenei scaffali la qualità della vita delle persone che la popolano: dalla preservazione di aree verde alla conservazione ed al rinnovo dell'energia, dall'agevolazione della mobilità pedonale o con mezzi alternativi alla costruzione di spazi dedicati alla condivisione ed alla divulgazione culturale, dalle abitazioni ai servizi terziari ed alle attività commerciali.
La sede della regione Rhône-Alpes è un'elegante palazzo di 11 piani in vetro e terracotta disegnato da Christian de Portzamparc.

Il Monilithe progettato da MVRDV, P.Gautier, M.Gautrand, ECDM&Erik van Egeraat e West 8 è un'mmensa ed originale unità immobiliare affacciata sulla darsena.

Il Pavillon des Salines e la sede di Euronews sono due megalitici cubi, rispettivamente uno arancione e l'altro verde, opera di Jakob e Macfarlane. Le coloratissime pareti esterne, disegnate da Fabrice Hyber, presentano ampi fori che permettono un efficientissimo scambio termico.
L'Ilot B di Massimiliano Fuksas, sulla darsena, ricorda un deposito verticale di lucenti container in memoria delle precedenti attività portuali.

La Sucriére è una vecchia raffineria la cui riconversione nel pieno rispetto della struttura originale ha trasformato una fatiscente fabbrica in uno spazio dedicato all'esposizione delle opere della Biennale d'Arte di Lione.

Alla fine del 2014, con l'inaugurazione del scenografico Ponte Schuman e dell'avveniristico Musée des Confluences si conclude la fase principale di recupero del quartiere.
Il monumentale museo, siglato dallo studio viennese CoopHimmelblau, situato sull'estrema propaggine della penisola dietro l'iconico logo tridimensionale "Only Lyon", è caratterizzato da un'eterea nuvola di cristallo sospesa su dinamiche evoluzioni di acciaio e cemento. L'audace architettura decostruzionista simboleggia il concetto di congiunzione tra gli elementi naturali, grazie all'alternarsi di trasparenze e riflettenze ed alla sua suggestiva collocazione sull'istmo. All'interno del museo confluiscono le testimonianze storiche, scientifiche, artistiche e tecniche riguardanti i temi esistenziali di una società umana intesa come specie animale, seguendone l' evoluzione dall'origine della vita fino al termine della stessa ed oltre, attraverso le varie interpretazioni delle culture di tutto il mondo.

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Il tema della duplice identità antica e moderna di Lione, che con la sinergia tra efficienza e sostenibilità della Confluence raggiunge la sua massima espressione, non si esaurisce in ambito architettonico, ma si esprime anche attraverso iniziative culturali e artistiche che testimoniano la grande vocazione internazionale della città.

Lione è la città in cui a metà dell'Ottocento sono nati i fratelli Auguste e Louis Lumière, inventori del primo proiettore cinematografico e quindi del Cinema, a cui la città ha dedicato uno stimolante museo e l'emozionante Festival Lumière che si svolge ogni anno ad Ottobre coinvolgendo gli attori e i registi più famosi del mondo.

La musica elettronica è protagonista a Maggio, da oltre dieci anni, delle Nuits Sonores: una quarantina di luoghi della città si animano con spettacoli visivi e musicali di grande impatto emotivo.
Il Festival Les Nuits de Fourvière ospita, nei mesi di Giugno e Luglio, le esibizioni musicali, teatrali e di danza dei più importanti artisti internazionali all'interno della magica cornice dell'anfiteatro romano.

La Fête des Lumières è una suggestiva manifestazione che accende il centro della città con una miriade di colorate scenografie luminose. Questa spettacolare festa, che ogni Dicembre richiama milioni di turisti provenienti da tutto il mondo, è oggi considerata nel suo genere tra le più importanti in Europa, ma la sua tradizione ha origini religiose a metà dell'Ottocento.

Un ottimo punto di partenza per esplorare le architetture della città e partecipare alle tante iniziative che propone può essere rappresentato dall'Hotel Mama Shelter, nelle prossimità del centro storico e comodo ai mezzi di trasporto, caratterizzato dal design di Philippe Starck e da un pub pieno di vitalità dove sorseggiare un ottimo calice di vino della Valle del Rodano con musica dal vivo o dj di sottofondo.

Con la Festa delle Luci Lione sottolinea nuovamente la ferma volontà di trasportare le proprie radici attraverso i secoli mantenendole sempre fresche e vive di una linfa che si rinnova seguendo le tendenze e le necessità delle nuove generazioni.
La perfetta armonia, nata dallo scambio virtuoso tra il passato e l'avvenire della città francese, conferisce a Lione il ruolo di protagonista di una regione, quella di Rodano-Alpi, fortemente legata alla propria storia ma intrepidamente protesa verso un elettrizzante futuro.
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