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Città giardino: i progetti che rendono verdi le metropoli del futuro

L'inquinamento dell'aria e l'aumento della densità abitativa potrebbero cambiare radicalmente il volto delle città del futuro. Ma nulla di catastrofico, anzi, c'è da aspettarsi un miglioramento sorprendente. Dimentichiamoci le distese di cemento e asfalto e iniziamo a pensare in termini di città giardino: aree urbane in cui natura e attività umane si fondono.

Presto nelle grandi metropoli internazionali inizieranno a fiorire, letteralmente, giardini che regaleranno agli abitanti una migliore qualità di vita e un'aria perlomeno respirabile. Il Telegraph cita diversi esempi di questa tendenza: se a Milano e a New York City sono stati già realizzati interventi pioneristici in questo senso, a Parigi, a Londra e a Taiwan i progetti sono ancora in fase di studio.

Milano è la prima città italiana ad aver approvato un progetto in questo senso: si tratta del Bosco Verticale ideato da Stefano Boeri. Il bosco si sviluppa sui balconi di due edifici adiacenti in zona Porta Nuova e conta più di 1.000 alberi e 2.000 piante, l'equivalente di una foresta di oltre 6.800 m2.

Adiacente al Bosco Verticale il campo di grano Wheatfield tra i grattacieli del quatiere Porta Nuova, un'area di 50.000 mq, opera d'arte ambientale dell'artista americana Agnes Denes.

Anche New York City sta diventando più verde: merito dell'High Line Park, un giardino costruito su un binario in disuso. Oggi gli oltre 2 chilometri di rotaie sono un giardino colorato e fiorito, meta di milioni di visitatori ogni anno.

Sempre sul tema vi segnaliamo una particolare installazione temporanea, che interesserà Time Square nel prossimo giugno: per tre settimane verrà creata una "PopUP Forest" nella piazza più famosa del mondo. Alberi, arbusti, felci e muschi coloreranno di verde la zona più trafficata di Manhattan, trasformandola in un secondo polmone verde dopo Central Park. Gli alberi saranno poi ripiantati nei giardini delle scuole e nei piccoli parchi della città.

Certamente affascinante e avveniristico è il progetto del ponte pedonale Garden Bridge, ideato dall'architetto Thomas Heatherwick per collegare la zona nord con quella sud di Londra. Il ponte sarà inaugurato entro il 2018 e permetterà la creazione di un autentico giardino cittadino sul Tamigi.

Ancora più ambiziosa e rivoluzionaria è l'idea proposta dallo studio Vincent Callebaut Architecture per dare un volto nuovo a Parigi.

In base a quanto stabilito dal piano sull'energia e il clima la capitale francese dovrà abbattere il 75% delle emissioni di gas serra entro il 2050. In base alle legge sulla sostenibilità appena approvata, i nuovi edifici dovranno avere tetti verdi o pannelli solari. Per centrare questo obiettivo, l'architetto ha suggerito di rendere verde praticamente ogni angolo della Ville Lumière, disseminando strade e piazze di alberi e piante.

Anche a Casablanca, di cui vi avevamo già parlato, viene portato avanti un progetto per delle Torri-Giardino. Tre palazzi completamente avvolti in un abbraccio di gelsomini e buganvillee chiamate The Gardens of Anfa, e che dovrebbero sbocciare entro il 2017.

Ha subito invece una battuta d'arresto il progetto della Taiwan Tower nella città di Taichung. Gli alti costi di costruzione stanno rallentando la marcia di avvicinamento all'inaugurazione dell'imponente torre di forma triangolare sormontata da un grande giardino.
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 Pubblicato da il 10/04/2015 - - ® Riproduzione vietata

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