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Le feste di Natale nel mondo, tra tradizioni e strane usanze

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Natale è una delle feste più importanti e diffuse poiché, nonostante nasca come una ricorrenza cristiana, nel corso dei secoli il suo significato originale è stato superato lasciando maggiormente spazio al suo aspetto più laico.
Inoltre l’espansione che la religione cristiana ha avuto in alcuni paesi del mondo soprattutto in epoche passate ha portato ad un profondo radicamento di alcune specifiche tradizioni che spesso sono andate a fondersi con quello che era il substrato culturale locale.

In alcune regioni dell’Africa ad esempio, dove la mescolanza di riti e tradizioni è molto forte, la sera della Vigilia le famiglie si riuniscono insieme lasciando l’uscio di casa aperto per permettere a chiunque voglia di unirsi ai festeggiamenti. La cena è molto abbondante, segno di buon auspicio per il futuro e ovviamente è presente il tradizionale scambio di regali, per lo più generi alimentari e vestiti. Nei giorni che precedono il Natale le ragazze vanno di casa in casa, ballando e cantando accompagnate da tamburi mentre dopo il 25 sono gli uomini con i volti coperti da grosse maschere di legno, ad esibirsi lungo le strade. Sono presenti ovviamente anche i presepi e gli alberi di Natale sebbene questi ultimi vengano realizzati con un intreccio di rami di palma su cui sono applicati dei grandi fiori bianchi che sbocciano proprio in questo periodo.

Anche in America Latina il Natale è il risultato dell’unione di varie tradizioni. In Messico per esempio la sera della Vigilia si mette in scena una piccola rappresentazione conosciuta come las posadas, dal nome delle locande per pellegrini situate un tempo lungo le strade maestre. Una coppia, che impersona Maria e San Giuseppe, bussa a varie porte chiuse cercando riparo e recando delle candeline accese. A mezzanotte, dopo la messa, tutti i bambini presenti rompono con dei bastoni le pifiatas, grosse pentole in coccio precedentemente decorate, dentro le quali sono conservati frutti di stagione, confetti e pezzi di canna da zucchero.

In Brasile il sincretismo religioso è ancora più vivo: basti pensare che in alcuni luoghi, la sera della Vigilia, oltre alle cerimonie cristiane vengono svolti anche riti cardesisti, (seguaci della religione spiritista fondata da Alain Cardin), dove persone vestite di bianco, danzano in tondo sulla spiaggia fino a raggiungere uno stato di estasi. Il giorno di Natale invece si offrono doni floreali anche alla dea del mare e della prosperità Yemanja, appartenente al pantheon del Candomblé, religione di origine Loruba.

In Argentina come in altri stati, una festa molto sentita è l’Epifania, giorno in cui tutti consumano la rosea de los Reyes, una grossa ciambella nel cui impasto, arricchito di canditi, si nascondono due o tre bamboline o delle uova sode, simboli di buon auspicio. Inoltre la notte del 5 Gennaio è tradizione porre fuori dalle porte le proprie scarpe in attesa che i Re Magi vengano a lasciare i loro doni, in cambio di un po’ di acqua fresca e di qualche filo d’erba per rifocillare i cammelli.

In America del Nord, nonostante le molte etnie presenti, ci sono ormai dei tratti unici che contraddistinguono le feste natalizie come la figura del mitico Santa Klaus, l’albero addobbato, il tacchino farcito di castagne, la Christmas cake e i Christmas-crackers, piccoli pacchetti di carta a forma di caramelle contenenti cappellini colorati o piccoli regali.

Molto legato alla tradizione anglosassone è ovviamente il Natale in Australia sebbene i festeggiamenti si effettuino al caldo sole estivo e quindi molto spesso in spiaggia. Nonostante la stagione, la tradizione dei regali è sempre affidata a Santa Klaus con la sua slitta da neve trainata da renne. Anche il pranzo del 25 è molto abbondante e prevede alla fine una ricca macedonia di frutta.
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Importantissimo ancora oggi è la tradizione del Boxing day, celebrato il 26 Dicembre: il nome di questa singolare festa si riferisce alla consueta lotta esistente tra chi chiede e chi è costretto a dare la mancia natalizia. La giornata viene trascorsa insieme agli amici, con i quali si organizza un picnic o si assiste a qualche competizione sportiva.

In Asia, soprattutto in Giappone, il periodo delle feste natalizie è ormai stato contaminato dalle usanze occidentali sebbene resti invariato l’amore e la tradizione in particolare per il Capodanno. Nei giorni precedenti le abitazioni vengono decorate con festoni e addobbi di bambù e rami di pino che servono a tenere lontani gli spiriti maligni.

La sera dell’ultimo dell’anno ci si reca invece nel tempio dove ciascuno, a turno, batte una grossa barra metallica posta in una struttura all'interno del giardino sacro. Il mattino seguente, indossato il kimono più bello, ci si reca nuovamente al tempio, dove si lanciano dei soldi in un’arca di legno e si prega il Dio perché conceda un anno ricco e prospero. Dopo questa cerimonia nelle case ci si riunisce per il pranzo “più rumoroso”: il piatto principale sono infatti i tagliolini che vanno tradizionalmente mangiati con grande rumore per dimostrare quanto si siano apprezzati.
E’ proprio il caso di dire “paese che vai usanze che trovi!”.

Per maggiori informazioni:
"L'Asino d'Oro" Associazione Culturale
Web: www.lasinodoro.it
E-mail: info@lasinodoro.it
Skype: L'Asino d'Oro

 Pubblicato da il 01/12/2014 - - ® Riproduzione vietata

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