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Festa della Rificolona e le lanterne colorate del 7 settembre

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Ogni anno il 7 settembre, vigilia della natività di Maria per il calendario liturgico, nei comuni di Firenze e San Giovanni Valdarno si svolge la tradizionale festa della Rificolona (o Rifricolona), pittoresco evento del patrimonio folkloristico fiorentino. Nel 2023 torna la Festa della Rificolona con tanti appuntamenti sparsi per la città e soprattutto con il tradizionale ritrovo in Piazza SS. Annunziata.

La sera di giovedì 7 settembre, infatti, il cuore di Firenze si illumina a festa con la processione di fiorentini e turisti che, partendo da più parti (un corteo arriva anche dal Santuario dell'Impruneta), raggiungono Piazza SS. Annunziata passando attraverso quella della Signoria: un lungo corteo, accompagnato dalle variopinte lanterne di carta, sotto la guida del Cardinale che al termine dell’evento tiene il tradizionale discorso in Piazza Santissima Annunziata seguito dalla festa di chiusura con musica e canti.

La tradizione

Questo appuntamento, che ancora oggi tramanda fra i giovani di Firenze l’uso di portare in giro dei lampioncini realizzati in carta colorata e modellati con le forme più bizzarre, risale probabilmente alla metà del Seicento e trae le sue origini dall’arrivo in città di contadini e montanari che, provenienti dai contadi più vicini e dalle zone impervie della montagna Pistoiese e del Casentino, raggiungevano il capoluogo toscano per festeggiarvi la natività della Madonna nella basilica della Santissima Annunziata.

A spingere quella gente sino in città non era solo la devozione verso Maria ma anche la fiera mercato che si svolgeva l’indomani mattina (8 settembre) sulla piazza antistante la basilica e in via dei Servi, ghiotta opportunità per vendere i prodotti del proprio mestiere.

Per assicurarsi un buon posto in cui ricavare profitti dallo smercio di filati, tessuti in lino, formaggi, verdure e funghi secchi, i contadini partivano dalle loro abitazioni con molto anticipo rischiarando il loro cammino nella notte con lanterne appese alle estremità di lunghi bastoni. E proprio accompagnati dalla luce di quelle illuminazioni fatte in carta o tela multicolore, aperte in cima per consentire alla candela o al sego dello scodellino di bruciare, giungevano in quel di Firenze la sera prima della fiera bivaccando nei loggiati della chiesa dell’Annunziata e degli altri edifici della piazza dove sino a tarda notte intonavano inni alla Vergine.

Spesso però chi proveniva dal contado non riusciva a chiudere occhio per via dei giovani fiorentini che per l’occasione si riversavano nella piazza divertendosi a sbeffeggiare, anche con una certa sfrontatezza, i campagnoli che brontolavano e subivano quegli scherni riproponendosi in cuor loro di rincarare adeguatamente i prezzi di vendita della loro mercanzia alla fiera dell’Annunziata.

Goffi e incerti nel camminare, per via delle ingombranti ceste trasportate a spalle, e con indosso abiti rustici, agli occhi dei fiorentini non dovevano certo apparire un modello di eleganza e buon gusto. Soprattutto le donne contadine erano oggetto di canzonature e commenti salaci da parte dei cittadini che le chiamavano “fierucolone” o “fieruculone” sia perché partecipavano alla fiera sia per i loro abbondanti fianchi tondeggianti. In seguito, da questo termine ebbe origine la parola rificolona tutt’ora utilizzata in modo allegro e scanzonatorio per indicare una donna abbigliata in maniera eccentrica e vistosa.

Divenuto con il passare degli anni un evento della tradizione popolare fiorentina, si cominciò a costruire delle lanterne traendo ispirazione da quelle dei contadini e da quelle raffiguranti le generose forme delle loro donne realizzando goffe figure femminili con lumi sotto la sottana, appese a lunghi bastoni e portate in giro fra gran baccano di campanacci e motteggi di ogni genere. Grottesche scene popolari durante le quali venivano cantate filastrocche fra cui la più famosa recitava “ona, ona, ona ma che bella rificolona”.

Succedeva anche che i giovani più vivaci tirassero bucce di cocomeri contro le rificolone per farle spegnere e incendiare: solo dopo la mezzanotte la festa volgeva al termine con la tacita intesa che l’anno successivo, la sera del 7 settembre, tuto si sarebbe ripetuto.

Di questa antica manifestazione è rimasto anche il mercato, quella “fierucola del pane” che dal 1984 si svolge in piazza SS. Annunziata il primo fine settimana di settembre. Come accadeva nei tempi passati, ancora oggi le aziende agricole portano in piazza i loro prodotti biologici e di artigianato manuale per far riscoprire ai cittadini sapori e arte della tradizione contadina.

Negli anni’50 la festa fiorentina si svolse anche a monte dell’Arno, nel tratto fra Bellariva e la pescaia di San Niccolò, dando vita ad una suggestiva sfilata delle rificolone in edizione fluviale con le lanterne in cartapesta disposte su barconi e piccole imbarcazioni artigianali addobbate con fiori e illuminate da centinaia di lampioncini dai mille colori. Scivolando lente sull’acqua del fiume, le allegorie rischiaravano l’Arno fra gli applausi del pubblico fermo su entrambe le rive ad osservare lo spettacolo.

Anche se la loro forma non è più quella di un tempo, le rificolone sono tutt’oggi le protagoniste di questa caratteristica festa del folklore. Sagome a forma di mezzaluna, libellule, fiori e fette di cocomero, realizzate dai ragazzi con carta colorata fissata su telai di stecche di canna e fil di ferro, hanno preso il posto di quelle classiche di ispirazione contadina.
Sicuramente meno sentito di un tempo, il fai da te ha lasciato spazio alle lanterne d’importazione e a quelle più sofisticate che ritraggono aerei, personaggi dei fumetti e oggetti della tecnologia moderna costruiti industrialmente senza comunque scalfire il significato più vero di questa tradizione ormai centenaria.

Appese alle finestre dei palazzi, nelle case popolari, sui lungarni e per le strade dove riecheggiano le antiche filastrocche, le rificolone continuano a essere incendiate non più dai lanci delle bucce di cocomero ma da precisi tiri effettuati con cerbottane caricate a stucco o argilla.

Se parteciperete alla manifestazione (assolutamente gratuita a esclusione del costo di una rificolona, per chi la vuole) non stupitevi quindi se vedrete bambini camminare con le loro lanterne e altri (anche più grandicelli) appostati con cerbottane in mano nel tentativo di colpire le luminarie per farvi cadere all’interno le candele e mandarle in fiamme. Lo insegna la tradizione!

Informazioni utili per partecipare alla Festa della Rificolona

Nome: Festa della Rificolona
Dove: Piazza SS. Annunziata e altre location aFirenze (Toscana).
Data: 7 settembre 2023.
Prezzo: ingresso gratuito.
Tipologia: festa popolare.
Orario e programma: in Piazza SS.Annunziata ritrovo delle rificolone alle ore 21.
Maggiori informazioni e il programma completo degli appuntamenti sono disponibili sul sito del Comune di Firenze e Feel Florence.

Come arrivare: Firenze si può raggiungere facilmente con tutti i mezzi (auto, treno e aereo) da qualsiasi parte d'Italia. La festa si svolge nel centro storico, per cui chi viaggia in auto deve lasciare il mezzo fuori dalla ZTL.

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