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Ultimi giorni di turismo per droga in Olanda, ma i Coffee Shops tentano di resistere

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Tempo fa vi avevamo annunciato la probabile fine del turismo dei Coffee Shops in Olanda, per la decisione del governo di istituire un numero chiuso per i locali che vendono droghe leggere, e con la possibilità di concedere iscrizioni solo ai residenti. Quello che non era stato, forse, previsto dal governo era la reazione dei gestori di questi discutibili, ma oramai famosi locali di Amsterdam ed altre città olandesi: i proprietari dei coffee shops hanno avviato una procedura legale in tribunale, per combattere l'introduzione di questa nuova "cannabis card'' che dovrebbe diventare operativa dal mese prossimo.

Sono stati 19 proprietari di coffee shops a depositare al tribunale distrettuale dell'Aja una causa contro quelle che hanno definito come misure discriminatorie. Ora i giudici dovranno studiare il caso e prendere una decisione scritta che verrà pubblicata il prossimo 27 aprile. Quindi una minima speranza per i frequentatori dei Coffee Shops è ancora legittima.

Le nuovi leggi che consentiranno la frequentazione dei coffee shops solo ai locali entreranno in vigore dal 1° maggio in tre provincie meridionali dell'Olanda, il Brabante Settentrionale, il Limburgo e nello Zeeland e verranno estese nel resto dei Paesi Bassi nel 2013. Questo “giro di vite” sulle droghe leggere è stato portato avanti dal governo di centrodestra del primo ministro Mark Rutte, che fin dal settembre 2010 sta portando avanti il progetto di creare una "cannabis card'', riservata ai soli residenti e da presentare obbligatoriamente al momento dell'ingresso in uno dei 670 coffee shops autorizzati dell'Olanda.

I Coffee shop olandesi diventerebbero così dei circoli ristretti, consentiti ad un massimo di 2000 membri tra i residenti in territorio olandese, anche stranieri, e di età superiore ai 18 anni. L'azione governativa è stata presa per proteggere i cittadini contro il disturbo del turismo per droga, che eleva secondo molti il tasso di criminalità nei quartieri dove si trovano questi particolari caffè.
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Per i proprietari dei coffee shops la legge sarebbe un danno sicuro per un settore che è stato un traino dell'economia turistica per molti anni. In più viene considerata una misura discriminatoria, dato che va a limitare la libertà di chi si trova nel territorio olandese. E' indubbio però che molti residenti olandesi hanno a lungo lamentato l'impatto di questo turismo della marijuana, puntando il dito sull'inquinamento, ingorghi di traffico e problemi di parcheggio, il rumore di notte e una proliferazione di spacciatori di droghe pesanti per le strade.

Vedremo gli sviluppi, se è vero che i Coffee Shops tra certe porzioni del mondo giovanile sono visti come luoghi “mitici” è indubbio però che, intorno ad essi, si siano creati interessi “torbidi” e che quindi la loro presenza sia diventata molto difficile da sopportare per coloro che abitano in quei quartieri.

Ricordiamo comunque che anche se la cannabis è tecnicamente illegale, nei Paesi Bassi, a partire dal 1976 il possesso di meno di cinque grammi della sostanza è stato depenalizzato, grazie alla cosiddetta "politica di tolleranza'' che aveva poi consentito la proliferazione, dapprima ad Amsterdam e poi in tutta Olanda, di centinaia di locali in cui poter trovare le droghe leggere. Già nel 1995 il numero dei Coffee Shops era stato ridotto, e le licenze di questo tipo di locali sono state da allora congelate. la prossima settimana sapremo se questi locali verranno o meno trasformati in circoli privati.

 Pubblicato da il 19/04/2012 - - ® Riproduzione vietata

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